Barbara D’amico, La Stampa 20/10/2012, 20 ottobre 2012
E LA FEDELISSIMA DI SILVIO SCRIVE UNA LEGGE PER IL MARITO
[La deputata Rossi: via le licenze per le agenzie di riscossione] –
Una saletta parlamentare nell’afa agostana di Roma: è questa la cornice in cui Mariarosaria Rossi, deputata Pdl - e assistente personale di Silvio Berlusconi, comparsa anche ieri al suo fianco in tribunale a Milano - ha presentato una proposta di legge alla Camera il 3 agosto 2011. Appena due pagine e sei articoli per fare quello che in Italia è quasi tabù: abolire le licenze del ministero dell’Interno per l’attività di riscossione dei crediti e consentire a chiunque di bussare alle porte di famiglie, imprese e privati per sollecitare e ottenere i pagamenti di bollette, utenze, interessi su prestiti e rate dei mutui. Il testo – ribattezzato da qualcuno «Bolt» per la velocità con cui sta superando l’iter parlamentare – porta la firma della deputata d’origine campana, balzata alle cronache per la vicinanza al giro delle cene bunga bunga del Cavaliere. Inoltre, la leggina riguarda un settore in cui opera il marito della deputata relatrice, Antonio Persici, titolare di una società di riscossione (la Euro Service Group) e strenuo difensore della liberalizzazione per le agenzie come la sua. Infine, la deputata Rossi è anche azionista della società del marito. Un leggero conflitto di interesse? «Ma di quale conflitto parla? Dove starebbe il conflitto?», replica Persici al telefono, spiegando che presentare una regolamentazione simile è necessario, visto che le norme attuali risalgono al 1931. «Se uno è esperto in un settore continua - è normale sia ascoltato in Commissione e non è la prima volta che aiuto a presentare emendamenti e testi attraverso attività di lobbying».
Il progetto, però, preoccupa non poco l’Adiconsum e l’Unione nazionale delle imprese a tutela del credito. L’articolo 5- su cui si è consumata la rottura tra l’Unirec e Persici, fino a pochi mesi fa presidente dell’associazione - toglie al Ministero dell’Interno l’attività di vigilanza sui riscossori per passarla al Ministero della Giustizia.
«In questo modo si aboliscono le licenze ottenute con la certificazione in questura e si apre la strada al riciclaggio e alle infiltrazioni mafiose nel settore», spiega Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum. Un mercato il cui valore, secondo Adiconsum e Unirec, sarebbe di 38 miliardi.Cifra inverosimile per Persici, secondo cui i soldi non ci sono. «Noi vogliamo una regolamentazione, ma non fatta in questo modo», commenta Gianni Amprino, attuale presidente di Unirec. «Il ministero dell’Interno ha fatto sempre ben poco - conclude il marito dell’assistente berlusconiana -. Se ci fossero stati centinaia di arresti allora capirei, ma se non ci sono vuol dire che l’attività di riscossione non è a rischio». Occhio non vede, cuore non duole.