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 2012  ottobre 20 Sabato calendario

FUTURO MANIA

[Se la vera ossessione degli scienziati sono le previsioni] –
«Le previsioni», disse una volta il grande fisico danese Niels Bohr, «sono difficili, specialmente quando riguardano il futuro». La scienza moderna è nata dal desiderio dei primi esseri umani di prevedere che cosa sarebbe successo in futuro e ricavare un vantaggio da queste previsioni. E così si iniziò a fare affidamento sulle consuetudini della Natura, sulle stagioni, sui movimenti della luna, del sole e delle stelle per coltivare i campi, orientarsi per terra e per mare e far riprodurre gli animali. Dalla comprensione degli schem
i della Natura, nello spazio e nel tempo, emersero i primi esempi di quelle che oggi sono chiamate “leggi” della Natura.
Siamo diventati bravissimi a fare alcuni tipi di previsioni usando l’espressione matematica di quelle leggi naturali. Siamo in grado di prevedere con un’accuratezza straordinaria, a distanza di cento anni, quando avverrà un’eclissi di sole, ma non siamo in grado di dire con certezza che tempo farà domani. Siamo in grado di prevedere con precisione fenomenale quello che vedremo nelle collisioni ad alta energia fra particelle di materia subatomiche al Cern, ma siamo stati totalmente incapaci di prevedere i crac economici o la caduta del Muro di Berlino.
Molte delle situazioni in cui non riusciamo a fare previsioni coerentemente affidabili sono assillate da un fenomeno che oggi chiamiamo “caos”. Il primo a riconoscerne l’importanza fu il grande teorico della fisica James Clerk Maxwell, nel 1874, ma la sua influenza e ubiquità ricevettero piena considerazione solo negli anni 70 del Novecento, quando si cominciò a usare l’accattivante definizione di “caos” e il concetto prese piede anche fra i non addetti ai lavori. Film come
Jurassic Parkerano basati sulla caratteristica fondamentale del caos, cioè la possibilità che vengano a crearsi situazioni enormemente sensibili all’ignoranza. Significa che possiamo avere una situazione, qui e adesso, i cui sviluppi futuri sono talmente sensibili che una piccola quantità di ignoranza riguardo allo stato corrente si amplifica enormemente con il passare del tempo; molto presto ci si ritrova a non avere alcuna nozione utile sull’evoluzione futura. La cosa più incredibile è che può andare così anche se disponiamo di regole esatte su come cambieranno le cose in futuro. Il problema è che in questo momento non siamo in grado di conoscere con perfetta accuratezza, e in ogni sua sfaccettatura, lo stato presente di quella situazione. È lo stesso identico problema con cui ci troviamo a fare i conti quando cerchiamo di prevedere che tempo farà. Magari abbiamo stazioni meteorologiche a intervalli di 50 chilometri sulla terraferma, ma più distanziate sul mare. L’incertezza sullo stato corrente del tempo fra le stazioni meteo può sfociare in incertezze su ampia scala neldibili.
previsioni a corto raggio, in una situazione di condizioni meteo in rapido cambiamento e instabili, anche se siamo perfettamente in grado di prevedere il futuro partendo dal presente.
Tuttavia, anche se i movimenti delle singole molecole di aria hanno questa caotica imprevedibilità, non significa che non possiamo sapere niente del comportamento dell’aria nel mio ufficio. I movimenti delle singole molecole sono imprevedibili, ma il comportamento medio di tutte loro è altamente prevedibile in molti casi (sono più semplici di un sistema meteo) e quantità come la temperatura e la pressione non sono altro che misure del comportamento medio di tutte le molecole che girovagano per la stanza. Caos quindi non significa che non sappiamo niente e che la scienza non ha speranze, come sostengono certi commentatori.
Questo tipo di limite alle nostre capacità di previsione è più di ordine pratico che teorico. Possiamo ridurre il grado di imprevedibilità facendo osservazioni più accurate e frequenti dello stato corrente del clima e usando calcolatori sempre più potenti, con istruzioni più complete su come cambia il tempo, per ottenere previsioni migliori.
Fortunatamente, prevedere che tempo farà non produce cambiamenti sul tempo stesso. Ma se spostiamo l’attenzione sulla previsione di certi aspetti complicati delle faccende umane questo non vale più. Se il primo ministro va in televisione e fa una previsione su come andrà l’economia del Paese, influenzerà l’effettivo andamento dell’economia in modalità che la sua previsione non può includere. Quando qualcuno rende pubblica una previsione economica la gente può scegliere di dimostrare la sua infondatezza, o può fare qualunque altra cosa. È un’imprevedibilità teorica, non soltanto pratica, ed è tipica di situazioni complesse che vedono coinvolti attori umani. Ma nonostante questo scenario pessimistico spesso queste situazioni complesse sono sorprendentemente prevedibili.
Ogni volta che c’è un’elezione democratica, i candidati fanno campagna per ottenere voti. I propagandisti del loro partito fanno previsioni su quale percentuale di voti otterrebbero se le elezioni si svolgessero oggi. È un’altra di quelle situazioni spinose in cui fare una previsione sull’esito del voto finisce per produrre alterazioni imprevedibili sul voto che esprimono gli elettori. Nonostante tutto ciò, i sondaggi di opinione finali pubblicati sulla stampa (in alcuni Paesi è proibito pubblicare sondaggi negli ultimi giorni prima del voto) spesso riescono a prevedere con grande accuratezza ciò che faranno gli elettori umani nei seggi elettorali. È possibile perché i professionisti che forniscono queste informazioni ai media sono molto abili a creare campioni di persone rappresentativi le cui opinioni riflettono accuratamente quelle della popolazione nel suo insieme. È necessario che questi campioni riflettano tutte le caratteristiche della popolazione nel suo insieme e bisogna evitare di introdurre fattori di distorsione, ad esempio telefonare a casa della gente solo durante il giorno, quando generalmente le persone che hanno un lavoro sono fuori.
Questi “sondaggi di opinione” ci consentono di stabilire il comportamento probabile di un elevatissimo numero di individui semplicemente estraendone un piccolo campione. Anche se il comportamento dei singoli individui è imprevedibile per definizione, in virtù del loro libero arbitrio – possono sempre scegliere di smentire la vostra previsione sul futuro, se la rendete nota – il comportamento medio di molti individui di regola non lo è. Se sono influenzati da quello che fanno altri di altri i loro comportamenti saranno correlati, almeno in parte. Ma se invece, paradossalmente, agiscono in modo del tutto indipendente, diventa molto difficile prevedere il loro comportamento medio.