Aldo Grasso, Corriere della Sera 21/10/2012, 21 ottobre 2012
CROZZA, IL COMICO DELLE MERAVIGLIE
Anticipato da una serie di esilaranti promo che lo vedevano nei panni di un «agghiacciande» Antonio Conte o di un Flavio Briatore sempre più calato nel suo ruolo di «spietato» boss di «The Ficientis», su La7 è tornato Maurizio Crozza, con il suo show «Crozza nel paese delle Meraviglie» (venerdì, ore 21.20). Bisogna subito dire che rispetto alle precedenti edizioni il programma si è accorciato di quasi un’ora (è seguito da un remix del meglio di «Italialand»), trovando così la sua misura ideale: più disteso delle pillole di «Ballarò», ma allo stesso tempo più ritmato e conciso dell’ormai debordante varietà di prima serata all’italiana. Crozza è un grande entertainer ma il problema cruciale delle sue prove televisive era proprio quello di trovare un formato che potesse valorizzarne il talento comico, narrativo e performativo senza evidenziarne i limiti di «tenuta».
Nei panni del Cappellaio Matto di «Alice in Wonderland», il comico genovese ci ha introdotti nella sua galleria di personaggi, da Conte a Casaleggio, da Renzi a un Formigoni più vero del vero. Lo stile della comicità di Crozza è ormai consolidato: rovesciare il punto di vista, applicare un filtro surreale ai paradossi (tanti) e alle magagne (tantissime) che viziano il nostro Paese e i suoi sistemi culturali di riferimento. La politica, certo. Ma anche il calcio, la televisione, l’immaginario mediale. Come prevedibile alla politica è dedicata la gran parte della scaletta, e spunta anche un velato endorsement a Grillo (ma forse è solo solidarietà tra vecchi liguri).
Alla fine resta il fatto che, al momento, in questo tipo di comicità Crozza è sicuramente il migliore e che noi ridiamo anche se ci sarebbe solo da piangere. Come canta il finto Gipsy King, «In Italia c’è un casino. E voi che cosa fate? Ve lo digo io: ve fate ipnotisàr dal pulcino Pio».
Aldo Grasso