Alessandro Trocino, Corriere della Sera 21/10/2012, 21 ottobre 2012
DA CAMPORINI A DAMBRUOSO, IL TEAM MONTEZEMOLO —
Non sono candidature, anche perché Italia Futura non è (ancora?) un partito. Ma l’associazione di Luca Cordero di Montezemolo si struttura sempre di più in due direzioni: da una parte il radicamento territoriale, che vede una struttura di oltre 60 mila associati e molte sedi locali, dall’altra l’allargamento della squadra di competenze. E così è ormai pronto l’organigramma completo, con i responsabili tematici. Si tratta di ventuno uomini e tre donne, tutti rigorosamente provenienti dalla società civile, tutti senza una carriera politica alle spalle.
Il gruppo dirigente di Italia Futuro è noto e fa capo, oltre che al presidente Montezemolo, al direttore Andrea Romano, al coordinatore politico Carlo Calenda, al coordinatore nazionale Federico Vecchioni e al responsabile territoriale Simone Perillo. Ma le novità sono nella squadra di competenze, che reclutano personaggi noti ma soprattutto eccellenze pescate nella cosiddetta società civile.
Tra le new entry più conosciute al grande pubblico c’è Stefano Dambruoso, magistrato noto per le sue inchieste su terrorismo italiano e internazionale (in particolare di matrice islamica) e mafia. Attualmente è vice capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente. Con Guido Olimpio, giornalista del Corriere della Sera, Dambruoso firmò il libro «Milano-Bagdad. Diario di un magistrato in prima linea nella lotta al terrorismo islamico in Italia». Sarà il responsabile del settore Giustizia. A nomi già noti — come Francesco Bonami (Industria creativa), Michele Ainis (Riforma dello Stato), Nicola Rossi (Economia) Walter Ricciardi (Salute e sanità), Irene Tinagli (Welfare e Politiche sociali) — si aggiungono protagonisti della società civile poco noti al grande pubblico. C’è Stefania Giannini (Università e formazione professionale), che è il rettore dell’università per stranieri di Perugia. Linguista e glottologa, la Giannini si è occupata di alcuni dei più importanti progetti per l’internazionalizzazione del sistema universitario (Erasmus, Mundus, Italia-Cina, Italia-Egitto, Expo 2015). Da un rettore a una maestra di scuola elementare: è Maria Gomierato, l’unica ad avere una minima storia politica. È stata eletta due volte sindaco di Castelfranco Veneto in una lista civica, ma arriva all’incarico Scuola in Italia Futura soprattutto per i suoi 26 anni da maestra e per l’attività nell’associazionismo.
Nella lista dei responsabili tematici si trova un militare d’alto rango, alla Difesa: è il generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e della Difesa. Vicedirettore dell’Istituto Affari internazionali, ha affrontato da accademico anche le tematiche della dimensione politico-militare dell’Unione europea. Di tutt’altro genere il responsabile del Terzo Settore e volontariato: si tratta di Alberto Fontana, presidente nazionale dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare.
Alla Cooperazione e Interculturalità c’è Benedetto Ippolito, ricercatore e professore di Storia della Filosofia medievale a Roma Tre, ma anche alla Pontificia università della Santa Croce. All’Internazionalizzazione e made in Italy, Beniamino Quintieri, preside della facoltà di Economia di Tor Vergata. Quintieri è stato commissario del governo per l’Esposizione universale di Shanghai, presidente dell’istituto per il Commercio estero ed esperto economico del Cnel. All’Energia e Ambiente c’è Giuseppe Zollino, professore di Tecnica ed economia dell’energia e di impianti nucleari a fissione e fusione all’università di Padova.
Una squadra di competenze alla quale Italia Futura non ha chiesto di candidarsi. Anche perché la forma che assumerà l’impegno politico dell’associazione di Montezemolo è ancora tutta da stabilirsi. Ma naturalmente è anche a queste figure di esponenti della società civile e dell’associazionismo disposte a impegnarsi in politica che si guarderà quando sarà il momento di andare alle urne o di formare un governo.
Nelle prossime settimane, è attesa una lettera che non sarà solo a firma di Italia Futura ma radunerà molte associazioni e movimenti della società civile per ribadire i capisaldi dell’azione politica del movimento di Montezemolo: il tema della crescita economica, quello della diminuzione del carico fiscale sui contribuenti italiani e un riconoscimento preciso al governo Monti. Poi ci sarà la definizione di un programma politico e a fine novembre un’assemblea aperta, che non si vuole definire convention, per chiamare a raccolta i sostenitori di Italia Futura e delle associazioni collegate.
Alessandro Trocino