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 2012  ottobre 19 Venerdì calendario

Con Emmanuelle muore l’eros vintage - È morta ieri SylviaKristel, stardelcultmo­vie erotico anni Settanta «Emmanuelle»e interprete di moltissimi altri film erotici

Con Emmanuelle muore l’eros vintage - È morta ieri SylviaKristel, stardelcultmo­vie erotico anni Settanta «Emmanuelle»e interprete di moltissimi altri film erotici. L’attrice olandese, nata a Utrech il 28 set­tembre 1952, aveva appena compiuto 60 anni, è deceduta «nella notte, nel sonno», ha riferito la sua agente, Merieke Verha­ren, dell’agenziaFeaturesCreativeMana­gement, aggiungendo che è morta a causa di un cancro. A inizio luglio, Kristel era sta­ta ricoverata ad Amsterdam per un ictus che l’aveva colpita mentre si trovava a ca­sa sua. La nuova malattia aveva costretto i medici a sospendere le cure per il tumore. *** Con la sua aria lontana, distra­t­ta e quasi innocente è stata uno dei volti più noti dell’erotismo anni ’70. Lei, educata nel cristianesimo più rigido e bigotto, ha incarnato le fantasie sessuali più spinte di un’epoca indecisa tra la liberazio­ne della donna e la frusta del Mar­chese de Sade. Parliamo dell’attri­ce e modella Sylvia Kristel che, già ammalata di cancro, questa estate è stata colpita da ischemia cerebra­le nella sua casa di Amsterdam. Do­po una lunga degenza - l’ischemia aveva costretto i medici a interrom­pere le cure per il tumore - ieri è morta nel sonno. E se il suo nome, tra i giovani, non è molto noto, è quasi inevitabile che almeno una volta, dopo mezzanotte, vi sia capi­tato di incrociare, sullo schermo te­levisivo, la sua immagine eterea ma sensuale, fragile e diafana co­me un’icona, da profanare. È stata infatti la protagonista del­lo scandaloso Emmanuelle . Il film del 1974 concepito per portare sul­lo schermo l’omonimo libro “bol­lente” a firma di Emmanuelle Ar­san ( ma dopo decenni di discussio­ni erotico- filologiche pare stabilito che il vero autore fosse Louis-Jac­ques Rollet-Andriane, diplomati­co e alto funzionario dell’Unesco che, non potendo firmare scritti “sporcaccioni”, usò la moglie co­me prestanome). La pellicola, che partiva con un budget relativamente basso, era stata affidata al fotografo Just Jae­ckin, alla prima esperienza da regi­sta. Jaeckin aveva già notato la Kri­stel come modella. Infatti questa ra­gazza di Utrecht, nata il 28 settem­bre 1952, aveva giovanissima la­sciato l’Olanda per sfuggire al con­trollo, per lei troppo oppressivo, del padre. All’inizio faceva la mo­della, poi nel 1973 il primo succes­so vero: si iscrisse al concorso di bel­lezza Miss Tv Europea, vincendo­lo. La vittoria le aprì le porte del ci­nema. Ma esordendo con un eroti­co davvero mediocre, L’amica di mio marito . Andava meglio sul ver­sante sentimentale: conobbe lo scrittore belga Hugo Claus e viag­giò con lui in giro per l’Europa. Fu l’incontro con Jaeckin a cam­biare tutto. Il film, costato 500mila dollari, ne incassò oltre 100 milio­ni. E Sylvia diventò una star. Però, accettando quella parte la Kristel non si sarebbe più liberata dallo ste­reotipo sexy. Nel suo entourage ci fu chi le sconsigliò di proseguire con quel tipo di pellicole. Ma era più facile a dirsi che a farsi. Così en­trò nel cast di Emmanuelle l’anti­vergine (1975); Goodbye Emma­nuelle (1977) e Emmanuelle 4 (1983). Poi ci furono Roger Vadim e il suo Una femmi­na infedele , del 1976, e Il margine di Walerian Bo­rowczyk, altro film ero­tico d’autore. Meno d’autore le due pellicole ita­liane seguen­ti: Letti sel­v aggi (1979) di Luigi Zam­pa e Amore in prima classe (1980) diSal­vatore Sam­peri. Nel 1981 il titolo più classico, L’amante di Lady Chat­terley, e il più controver­so: Lezioni maliziose . Narra la sto­ria di una «ba­dante » fran­cese ( da lei in­terpretata) chiamata da un imprendi­tore affinché educhi ses­sualmenteilfi­glio. Essendo presenti nel film numerose scene di sesso fra la trenten­ne-Kristel e il se­dicenne Eric Brown, attrice e regista furono accu­sati di pedofilia. Inoltre Sylvia deluse i fan: si scoprì che per le scene hard era stata usa­ta una controfigura, Judy Sheldon. Era l’inizio della discesa. Nel 1984 recitò in Un corpo da spiare , biografia un po’ porno della spia Mata Hari. Negli ultimi anni la sua presenza sul grande schermo si era ridotta a cose tristi come il nostalgi­co e fuori tempo massimo Emma­nuelle 7 ( 2001). Poi arrivò un brutto cancro alla gola con cui l’attrice ha lottato per un decennio, facendo, quando possibile, qualche cam­meo... E scrivendo. Nel settembre del 2006 aveva pubblicato in Francia la sua auto­biografia, Nue ( «Nuda») in cui rac­co­nta senza tabù di un abuso subi­to da bambina e dei suoi anni diffici­li tra alcol e droga. Ma è meglio ricordarla quando era disinibita e bellissima, e le sue forme diafane polverizzavano in un attimo un bel pezzo della mora­le europea... Con un sorriso casto appiccicato sopra qualche scena “spinta”che adesso potremmo tro­vare persino in una serie quasi per famiglie come il Trono di Spade .