Notizie tratte da: Marina Ripa di Meana # Invecchierò ma con calma # Mondadori Milano 2012 # 18 euro., 20 ottobre 2012
LIBRO IN GOCCE NUMERO 51
(Marina Ripa di Meana, «Invecchierò ma con calma») –
Io «Io, Marina Punturieri, ex Lante della Rovere, oggi Marina Ripa di Meana, domenica 13 febbraio sarò stretta alle mie sorelle, oggi escort, ai miei tempi mignotte. Sono con loro da sempre, da quando abitavo a via Borgognona 12, sopra il ristorante Nino. Una bella casa romana dove hanno vissuto o venivano in visita Umberto Melnati, Bruno Mazzotta, Cesare Garboli, Diana Varè, Natalia Ginzburg, Marco Vicario, Nicoletta Fiorucci, Susanna Agnelli e tanti altri. Nel vano dell’ascensore campeggiava, a pennarello indelebile, la scritta: “Marì, principessa delle mignotte”» (febbraio 2011, Marina esorta pubblicamente la figlia Lucrezia a non partecipare alla «giornata politica antiBerlusconi e contro la mignottocrazia imperante»).
Padre «Mi sono sempre sentita padre».
Balcone «Buttatela giù! Buttatela di sotto, quella mignotta» (la contessa Lia Bianchi Miani, con filo di perle e reggendo una tartina al camembert addentata, urla vedendo Marina che, salita sul balcone dell’ambasciata di Francia, dove era in corso una festa, sta srotolando uno striscione contro Chirac e gli esperimenti nucleari nell’isola di Mururoa. La folla di piazza Farnese, da sotto: «A Mari’, facce vede ’a greenpeace»).
Signora
«Signora, è meglio che se ne vada, se ne vada signora» (il portiere dello stabile di via dei Barbieri 6, in Roma, a Marina che intanto viene buttata giù dalle scale a calci e pugni dal fidanzato Franco Angeli).
Pugni «Cancellavo i segni dei pugni che qualcuno mi aveva amorosamente dato e uscivo di casa con l’abito più bello e più colorato che avessi».
Via Savoia Rimasta incinta di Franco Angeli, Marina bussò a un certo numero di via Savoia. «Non era un ambulatorio ma un ufficio, un improvvisato studio medico. In un locale senza finestre, su un lettino ostetrico schizzato di sangue, un medico e un’infermiera eseguirono su di me quella che allora era ancora una pratica illegale […]. Durante l’intervento, svenni per il dolore, ma il medico mi rimise in piedi con qualche spruzzo d’acqua fredda e un paio di schiaffi. L’infermiera mi rivestì come fossi un pupazzo e si rifiutò di chiamarmi un taxi perché diceva che era troppo pericoloso. Venni letteralmente buttata fuori, spinta con mala grazia dentro l’ascensore, mentre ero in preda a dolori lancinanti. […]. Pioveva a dirotto […]. Via Savoia è tutta in salita e dovetti percorrerla fino in fondo con grande fatica, mentre un rivolo di sangue mi scendeva giù per le gambe […]. Ero senza documenti, come mi avevano chiesto di fare “per prudenza”».
Invecchiare «Invecchiare è un’opzione sociale».
Ungaretti Ungaretti che, a una festa letteraria a New York, raccogliendosi oggetti da mettere all’asta per aiutare i poeti poveri, offrì un pelo del suo pube. Ginsberg aggiunse allora un verso al suo «Jukebox all’idrogeno»: «Huidobro dimenticato nell’oceano ossuto Ungaretti/ memore del bianco pelo pubico…».
Penna Sandro Penna al cospetto di Gianni e Marella Agnelli, di fronte al quadro a sfondo pedofilo di Balthus «Risveglio di bambina», s’era lasciato la patta sbottonata, per sbadataggine, o per perfidia.
Paola «A Marì, mo’ ti sei messa a fa’ il falegname?» (la regina del Belgio, Paola, visitando a Kortijk una mostra di mobili disegnati da Marina, non dimentica dei tempi in cui a Roma «da ragazzina, faceva il maschiaccio e girava in motorino con dei mocassini sfondati»).
Tedeschi «E chi è? Un tedesco?» (Marina sente nominare per la prima volta Craxi).
Soldi «Ma Carlo mette dei soldi da parte?» (Bettino Craxi a Marina, riferendosi a suo marito Carlo Ripa di Meana).
Tavola «Bettino Craxi a tavola era un disastro. Spesso, di fronte ai cibi più raffinati, optava per un’abbondante “sfranta d’uova”. Anche con un piatto di ostriche, che portavo da Bruxelles e che servivo con grande cura, condendoli con ghiaccio, limone e oignon, lui si spazientiva: “Adesso non si potrebbe avere un bel piatto di spaghetti? Io ho fame!”».
Crisi Regole per far durare il matrimonio: «Regola numero 1: non c’è nessuna regola. Numero 2: se siete in crisi, non parlatene con le amiche, la più carina cercherà di soffiarvi il marito, la più stupidella vi consiglierà una terapia di coppia con uno psicoanalista».
Cani All’interno della «formula magica per stare bene insieme», non dimenticare l’importantissima condivisione dei cani.
Futuro «Purtroppo il futuro è irreversibile. L’unica cosa che possiamo cambiare è il passato. Io, il mio, lo cambio ogni volta che ci penso» (Borges).
Notizie tratte da: Marina Ripa di Meana, «Invecchierò ma con calma», Mondadori, euro 18.