Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  ottobre 19 Venerdì calendario

BTP ITALIA, BOOM DA 18 MILIARDI

Si è chiuso con un successo senza precedenti il terzo collocamento del BTp Italia. Nell’ultima giornata utile per sottoscrivere il titolo quadriennale indicizzato all’inflazione italiana si sono aggiunti ulteriori ordini per 7,8 miliardi di euro, che hanno così portato l’ammontare complessivo a superare i 18 miliardi di euro. In pratica ieri il Tesoro ha emesso un quantitativo doppio rispetto a quanto era riuscita a fare nei due precedenti di marzo (7,3 miliardi) e giugno (appena 1,7 miliardi) e ha potuto così alleggerire in modo decisivo il fardello che resta da raccogliere entro fine anno.
Non c’è dubbio che oltre alle caratteristiche interessanti del titolo (il tasso cedolare reale lordo annuo è stato fissato al livello minimo del 2,55%, come era prevedibile dopo la valanga di richieste pervenute) non c’è dubbio che un ruolo importante nel favorire l’interesse degli investitori lo abbia giocato l’allentamento delle tensioni sul mercato di questi giorni. Ed è altrettanto evidente l’apporto decisivo dei soggetti istituzionali, anche esteri, (oltre che dei privati, per il quale il titolo è stato originariamente pensato), confermato anche dalla crescita del valore medio dei contratti siglati: oltre 96mila euro (con picchi superiori ai 100mila euro negli ultimi due giorni di sottoscrizione) rispetto ai poco meno di 55mila e 39mila dei due precedenti collocamenti. «Si tratta di un’operazione di grande successo per il Tesoro, chiara dimostrazione di un ritorno di fiducia da parte di tutto il mercato nei confronti del debito pubblico italiano, ed è senz’altro un ottimo segnale», conferma Nicola Scapillati, direttore centrale di Banca Akros.
Un’attenzione per certi versi comprensibile, visto che in giornate (soprattutto mercoledì) in cui i prezzi dei bond italiani salivano facendo scendere i rendimenti, quello del BTp Italia rimaneva invece bloccato per via del meccanismo di collocamento favorendo potenziali arbitraggi da parte di alcuni investitori professionali. Anche per questo sarà interessante osservare il comportamento del titolo lunedì prossimo all’esordio sul MoT, il mercato retail delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato di Borsa Italiana. «La quota degli istituzionali più elevata delle attese potrebbe accrescere la volatilità del BTp Italia – continua Scapillati – ma nell’immediato mi aspetto un tono del mercato ancora positivo e quindi senza particolari variazioni». Per favorire il corretto funzionamento del mercato e garantire la liquidità necessaria sui titoli per i primi sei mesi, il Tesoro ha per la prima volta affiancato ai dealer Mps Capital Services e UniCredit anche due co-dealer, Banca Akros e Method Investments & Advisory.
Qualunque sia la reazione iniziale in Borsa, ai risparmiatori rimarrà in mano un titolo che potrebbe garantire rendimenti piuttosto sostanziosi, almeno nei primi tempi. Se infatti il tasso di inflazione (calcolato dall’Istat sui prezzi delle famiglie italiane con esclusione del tabacco) dovesse rimanere vicino al 3% come negli ultimi mesi si prospetta una prima cedola semestrale vicina al 5% annualizzato, che comprenderà anche la rivalutazione del capitale sempre sulla base del caro-vita.
Gli analisti prevedono un raffreddamento dei prezzi italiani nei mesi a venire, anche se ci saranno da considerare gli effetti del quasi certo ritocco dell’Iva, ma in base alle quotazioni di ieri sarà comunque sufficiente registrare un tasso di inflazione medio annuo superiore allo 0,7% per rendere il BTp Italia appena emesso più conveniente rispetto al titolo di Stato non indicizzato con scadenza più vicina. Per i privati che hanno acquistato al collocamento e che manterranno le obbligazioni fino alla scadenza (22 ottobre 2016) è inoltre previsto un premio di fedeltà pari allo 0,4% da calcolarsi sull’importo nominale acquistato non rivalutato. Il Tesoro potrà invece guardare con maggior fiducia e tranquillità agli impegni di fine anno (restano ancora da collocare titoli per 27 miliardi, secondo le stime degli analisti) e del 2013: il BTp Italia è stato un successo soprattutto per le casse italiane.