Marco Zatterin, la Stampa 19/10/2012, 19 ottobre 2012
L’UE PROMUOVE I CONTI E BOCCIA IL RINVIO DELL’IVA
L’Italia è sulla buona rotta, «on track» secondo la formula della Commissione Ue. Ha disegnato un piano di consolidamento dei conti pubblici «ambizioso e adeguato» e «dovrebbe centrare gli obiettivi di medio termine per il 2013». Ha varato una riforma del lavoro pure «ambiziosa» e compiuto «un passo avanti» con le liberalizzazioni. Eppure il lavoro non è finito, i buchi da colmare restano parecchi. Potrebbe «essere pensata per il 2013 una nuova azione sulla spesa» e magari un ulteriore spostamento dell’imposizione dal lavoro ai consumi, visto che Bruxelles trova«comprensibile» ma rischioso il rinvio dell’aumento dell’Iva. La semplicazione è un’incognita e il fisco un problema, soprattutto perché «insufficiente» è l’offensiva contro l’economia in nero.
E’ nel complesso favorevole la valutazione europea per l’operato economico del Governo Monti, anche se il giudizio incoraggiante è minacciato da un contesto davvero ricco di insidie, congiunturali e politiche, sopratutto in vista del rinnovo delle Camere. Oggi gli sherpa italiani hanno in calendario un incontro con quelli dell’esecutivo comunitario per misurare l’attuazione delle raccomandazioni che il Consiglio ha indirizzato a Roma a fine giugno. Il confronto avviene sulla base di una nota di background di 19 pagine preparata dai servizi di Olli Rehn, responsabile Ue per l’Economia. Stando alla bozza vista da La Stampa , datata 15 ottobre e suscettibile di variazioni, il messaggio è chiaro, traducibile in «avete fatto i compiti e tuttavia le vacanze sono ancora lontane».
L’azione di bilancio
Siamo «on track». L’obbligo categorico è attuare le decisioni, «rapidamente e concretamente», confermando l’avanzo primario strutturale (al netto del ciclo e delle una tantum) così da ridurre il rapporto debito/pil nel 2013 (oggi il movimento è «più lento» del previsto). Le misure di consolidamento raccolgono consenso, lo sforzo da maggio 2010 vale 7 punti di pil. «Un’ulteriore azione sul lato della spesa potrebbe essere valutata nel 2013», si legge nella nota: è un suggerimento per evitare possibili derapate. In generale gli obiettivi per l’anno venturo «dovrebbero essere rispettati».
La regola aurea
La Commissione apprezza naturalmente che il pareggio di bilancio abbia assunto un senso costituzionale. Sottolinea però che la sua attuazione dipende da un legge da adottare in febbraio, e teme «che i rischi legati all’instabilità politica possano interferire con il processo parlamentare». Le pare invece «on track» la revisione della spesa che, «se realizzata in modo opportuno, rappresenta un primo passo importante per il rispetto delle raccomandazioni europee». Costituiscono però «una sfida» alcune sue disposizioni. «Per essere sostenibile la riduzione della spesa deve appoggiarsi a misure più strutturali», si legge nel documento, che pure nota (con rammarico) che la riorganizzazione delle provincie non procede. «Da monitorare la pianificata riduzione del numero dei dipendenti del pubblico impiego». Sotto i riflettori la riprogrammazione dei fondi Ue, cruciale per lo sviluppo. Il coordinamento c’è. Bene la Campania, meno la Sicilia.
La disoccupazione
L’aggettivo per la riforma Fornero è quello standard, «ambizioso». Ora «occorre una solerte e opportuna applicazione» attraverso «l’adozione dei necessari decreti attuativi». Oltre a questo, la Commissione non si spinge: «Troppo presto per esprimere un parere». Una frase, questa, che accompagna anche l’intervento in favore delle donne attraverso le politiche inclusive per la famiglia. «Benvenuta» è la strategia per promuovere l’apprendistato, anche se, di nuovo, si vuol vedere come va a finire. Il piano d’azione per la coesione si rivela «cruciale» nel rispondere alla raccomandazioni Ue, che invitano a mitigare il dramma dei giovani senza lavoro e migliorare l’istruzione, secondaria e terziaria. Peccato che i «positivi» incentivi alle nuove imprese «siano estremamente limitati in obiettivi e dotazioni». Attesa per l’Accordo per la produttività in discussione: «Vediamo prima come va».
Il Fisco
Il riequilibrio della tassazione dal lavoro ai consumi può essere oggetto «di un giustificato ulteriore spostamento». Fra parentesi (quindi con beneficio di verifica), la Commissione rileva che il rinvio a luglio dell’aumento dell’Iva («comprensibile») potrebbe non essere il linea con le raccomandazioni. «Almeno un aumento dell’aliquota ridotta dovrebbe essere mantenuto». Il vero guaio è che le misure per combattere il sommerso «sono insufficienti e nulla s’è fatto dall’agosto 2011».
I servizi
La riforma delle professioni è un passo in avanti, però «ulteriori interventi di liberalizzazione potrebbero essere programmati». Occorre rendere effettiva subito l’autorità dei trasporti, questione che richiama i dubbi sulla capacità del parlamento di affrontare il problema. Torna il rischio politico, onnipresente agli occhi di Bruxelles. Vale anche per l’Energia, settore in cui si richiama l’impegno a perseguire la divisione della rete gas dalla gestione. «Incerte» le misure del “Cresci Italia” di riforma amministrativa. «Una passo avanti», purché realizzata a ogni effetto la nuova Giustizia Civile. «Adeguata» la manovra per la ricerca: qui Roma centrerà l’obiettivo dell’1,26 per cento del pil speso. E’ meglio rispetto al passato, ma la media Ue, l’1,53%, resta distante. Come sempre.