Maurizio Tortorella, Panorama 24/10/2012, 24 ottobre 2012
TUTTI GLI ERRORI NEL CASO DI LEONARDO, IL BAMBINO RAPITO DALLA GIUSTIZIA
[Madre, padre, giudici e polizia: nella vicenda shock del prelevamento coatto da scuola del bimbo padovano conteso fra i genitori hanno sbagliato tutti. Parola di Melita Cavallo, a capo del Tribunale dei minorenni di Roma e grande esperta. Che indica una strada alternativa.] –
Non si lascia incancrenire una situazione per tre anni». Melita Cavallo, da tre anni presidente del Tribunale dei minorenni di Roma, è diretta. E, da grande esperta della materia (è stata presidente dell’Associazione italiana giudici minorili e ha lavorato anche a Napoli e a Milano), critica i troppi errori nella vicenda di Leonardo, il figlio di 10 anni conteso tra due genitori padovani separati e prelevato a forza da scuola in base all’ordine di un tribunale.
La separazione, finita su tutti i giornali a causa del video sconvolgente del «rapimento», si trascina dal 2005. Ma la madre di Leonardo non solo ha impedito il sacrosanto rapporto che un bambino deve avere con suo padre: «Ha anche disobbedito a tutti i precedenti ordini del giudice, e questo non doveva essere tollerato» sottolinea Cavallo. «Ho letto che, per impedire agli agenti di portarlo via da casa, aveva addirittura trasformato il suo lettino in un castello di fil di ferro». Certo, anche la polizia ha sbagliato, con il blitz: «Ogni tribunale ha le sue prassi» dice Cavallo. «Però non è mai opportuno allontanare un bambino dalla sua classe, perché la scuola deve essere il luogo della sicurezza per i bambini».
Hanno ottenuto un risultato del tutto incongruo anche i giudici della Corte d’appello di Venezia, che hanno ordinato il prelevamento perché Leonardo (testuale) «impari a resettare i suoi rapporti affettivi» e però hanno ordinato fosse rinchiuso nella desolazione sentimentale di un centro d’affido. E hanno sbagliato non solo per il risultato: «Crisi come questa» sostiene Cavallo «si verificano quando non s’interviene tempestivamente. Ho letto che da 3 anni la madre di Leonardo era stata dichiarata decaduta dal ruolo di genitore. Da allora, però, non era stato fatto nulla e il conflitto si è solo esasperato».
Che fare, allora? «In casi di conflitto insanabile tra genitori» dice il magistrato «la strada migliore è sospendere la patria potestà di entrambi e nominare un tutore terzo. A Roma di solito scegliamo un privato attivo nel sociale: abbiamo una lista di persone disponibili, carismatiche, verificate. Di fronte a una misura così dura, anche i genitori più aggressivi scendono a più miti consigli».
Certo, ha sbagliato anche il padre di Leonardo, che pure è legalmente nella ragione, se ora spera di potere riattrarre a sé il figlio perduto. Ha sbagliato perché difficilmente potrà ottenerne il perdono per la brutale sottrazione da scuola e per la reclusione nel centro d’affido, di certo uno stato comunque peggiore della segregazione (vera o presunta) inflittagli dalla madre.
L’unico a non fare errori, insomma, è lui: Leonardo. Ha 10 anni, ma evidentemente una maturità superiore a quella di tutti gli altri attori del suo dramma, i presunti «grandi» che dovrebbero proteggerlo. Non ha sbagliato nemmeno nel centro di affido, dove finora non ha pronunciato una volta la parola «mamma». Ha colto l’ultimo paradosso della sua vita: fingere serenità è l’unico grimaldello per uscire dall’angoscioso labirinto dove l’hanno cacciato gli adulti.
DATI
A CHI VANNO I FIGLI NELLE SEPARAZIONI [L’affidamento dei figli minorenni coinvolti in cause di separazioni] –
2000: 6,6 % al padre; 86% alla madre; 6,8% congiunto/condiviso.
2001:6,4 % al padre; 82,7% alla madre; 10,2% congiunto/condiviso.
2002: 6,5 % al padre; 84% alla madre; 8,8% congiunto/condiviso.
2003: 5,7 % al padre; 83,8% alla madre; 9,9% congiunto/condiviso.
2004: 5,0 % al padre; 84,4% alla madre; 11% congiunto/condiviso.
2005: 5,1 % al padre; 82,7% alla madre; 11,6% congiunto/condiviso.
2006: 4,2 % al padre; 67,1% alla madre; 28,8% congiunto/condiviso.
2007: 3,3 % al padre; 46,1% alla madre; 49,9% congiunto/condiviso.
2008: 2,6 % al padre; 34,7% alla madre; 62,1% congiunto/condiviso.
2009: 2,4 % al padre; 28,3% alla madre; 68,5% congiunto/condiviso.
2010: 1,9 % al padre; 23,4% alla madre; 73,8% congiunto/condiviso.
2011: 1,0 % al padre; 10% alla madre; 88,9% congiunto/condiviso.
1 MILIONE [I minorenni figli di genitori separati oggi in Italia] –
20-30% la quota di figli di separati che nel 2010 hanno manifestato problemi psicologici o psichiatrici.
88.191 il numero delle sentenze di separazione nel 2010, ultimo dato disponibile.
54.160 il numero delle sentenze di divorzio, sempre nel 2010.
+ 68% l’incremento delle separazioni nel 2010 rispetto al 1995.
+ 98% l’incremento dei divorzi tra 1995 e 2010.
49,4% delle separazioni e 33,1% dei divorzi del 2010 hanno riguardato matrimoni con almeno un figlio minorenne.
65.427 il numero di figli minorenni affidati a un coniuge nelle separazioni del 2010.
23.545 il numero di figli minorennii che sono stati affidati nei divorzi del 2010.
35 i bambini come Leonardo «rapiti dalla giustizia» negli ultimi due anni a causa di un divorzio tempestoso.