M. Ma, l’Espresso 25/10/2012, 25 ottobre 2012
CONSUMI PUBBLICI
[Spegnete quella luce] –
Gli edifici della pubblica amministrazione italiana consumano energia elettrica in misura largamente superiore alla media europea. E anche nel 2011, quando la famosa “spending review” taglia-costi era già nell’aria, i consumi sono aumentati del 2 per cento. «Colpa dei sistemi di condizionamento spesso vetusti, dell’aumento dei dispositivi elettrici e del fatto che ci sono un sacco di piccole sedi distaccate di Regioni, Province e e Comuni. Una parcellizzazione che spesso rende difficile e costoso ottimizzare gli impianti», dice Ugo Di Dio di Convert Italia, società specializzata nel cosiddetto “efficientamento energetico”. Secondo i calcoli di Convert, nel 2011 in molte province è cresciuto l’uso di energia elettrica per l’illuminazione pubblica (lampioni e semafori), anche se a livello regionale tutti hanno iniziato la cura dimagrante. Tra le grandi città, Palermo passa da 90 a 103 milioni di kiloWatt (più 14,8 per cento), mentre leader degli aumenti è Ragusa, che quasi raddoppia i kiloWatt impiegati. La dietalampione più tosta, tra le regioni, è della Campania (meno 8,2 per cento). E per quanto riguarda i consumi energetici delle pubbliche sedi, la maglia nera se la contendono Marche (più 12,9 per cento) e Calabria (più 11,9 per cento).