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 2012  ottobre 17 Mercoledì calendario

E il Pdl chiede al Cav la testa di Vinci e Del Debbio - Che a Berlusconi tocchi di tanto in tanto spupazzarsi gli sfogoni di que­sto o quel leader di partito che si la­menta del trattamento ricevuto dai cosid­detti giornali «d’area»non è certo una novi­tà

E il Pdl chiede al Cav la testa di Vinci e Del Debbio - Che a Berlusconi tocchi di tanto in tanto spupazzarsi gli sfogoni di que­sto o quel leader di partito che si la­menta del trattamento ricevuto dai cosid­detti giornali «d’area»non è certo una novi­tà. Il più bersagliato, la cosa è nota, è stato proprio questo quotidiano,con Fini e Mon­ti che – in occasioni diverse –si sono presen­tati agli incontri con il Cavaliere con tanto di cartellina ad hoc contenente i ritagli incri­minati. Ma non solo loro se più volte –anco­ra la scorsa settimana durante un vertice a Palazzo Grazioli –tutti i big di via dell’Umil­tà hanno definito «delirante» la linea de il Giornale . Solo l’ultima puntata di una lun­ga t­elenovela durante la quale nei mesi scor­si più di un dirigente del Pdl è arrivato a chie­dere a Berlusconi la testa di Sallusti. Il problema è complesso. E soprattutto è piuttosto articolato il rapporto che alcuni esponenti di punta di via dell’Umiltà han­no con i media. Tanto che le lamentele non si sono fermate al Giornale ma nelle ultime due settimane si sono allargate alla tv. Col­pa soprattutto delle note vicende regionali, prima il Laziogate e poi il caso Lombardia. Che hanno scatenato telefonate di fuoco a Berlusconi per puntare il dito chi contro Del Debbio e la sua Quinta colonna (Re­te4), chi contro Vinci e Domenica Live (Ca­nale5). Un vero e proprio fuoco di fila, con la richiesta esplicita di far saltare i due pro­grammi. Berlusconi – che come usa dire spesso sa farsi «concavo e convesso» – ha convenuto e cercato di capire le ragioni di deputati, ex ministri e governatori che chiamavano Ar­core fuori dalla grazia di Dio. In qualche ca­so le ha comprese davvero, in altri deve aver fatto buon viso a cattivo gioco. Perché la­mentarsi – come fanno in molti a via del­l’Umiltà – che Del Debbio «cavalchi l’anti­politica » è piuttosto curioso se si considera che Quinta colonna (alla prima edizione e non certo sull’ammiraglia Mediaset)conta un milione e 700mila spettatori, doppian­do largamente L’Infedele di Lerner su La7 e assestandosi con il suo 7-7,5 di share ai buo­ni livelli di Piazzapulita di Formigli (sem­pre La7). Chiedere la chiusura di un pro­gramma del genere è piuttosto bizzarro. Il problema è che nel Pdl non hanno affatto gradito l’approccio di Del Debbio sul Lazio­gate. Perché non solo ha invitato in studio Fiorito (il mitico «er Batman») ma ha pure illustrato con perizia e cura le foto della fe­sta in maschera di De Romanis ( maiali com­presi). Per il povero Cavaliere è stato un cal­vario di telefonate arrivate da big romani del partito. «Così ci sputtaniamo da soli», era il leit motiv . Quasi la colpa fosse di Del Debbio. Ma non solo questo, visto che pare ci sia anche chi si è molto lamentato di un invito in studio alla De Girolamo dopo che la deputata pidiellina aveva detto che «Ren­zi è molto meglio di Gasparri e La Russa». Non bastasse, Berlusconi s’è dovuto pu­re sorbire varie reprimende per la prima puntata di Domenica Live . Con Vinci che in­tervista prima De Romanis e poi la Minetti. È il 7 ottobre e il clima di un bel pezzo del Pdl lo dà Corsaro su Twitter: «Oggi si discute su come ridare contenuti al Pdl e la principale tv del capo ospita #DeRomanis e #Minetti. Tafazzismo o sabotatori?». Che detto dal vi­cecapogruppo vicario alla Camera non è proprio un dettaglio. Ma il vero cortocircui­to arriva con Formigoni domenica scorsa. Vinci polemizza con il governatore uscente che alla fine sbotta: «Lei è un comiziante da strapazzo e avrà la sua bella querela».