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 2012  ottobre 16 Martedì calendario

Aeroporto di Siena, altra tegola su Mussari - Sudava, e non solo per la pri­ma calura estiva. Quel 6 agosto del 2010 l’ex numero uno della banca Monte Paschi di Siena e presiden­te dell’Abi, Giuseppe Mussari, sul­la scia delle indiscrezioni di un’in­chiesta che lo riguardavano da vici­no, a malincuore fu costretto ad an­nunciare alla stampa di aver «rice­vuto una informazione di garanzia dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Siena» con la quale veniva informato «di essere sottoposto a indagini per concor­so morale in ordine ai reati di falso e turbativa d’asta,relativamente al­la procedura di privatizzazione dell’aeroporto di Siena»,per la pre­cisione ad Ampugnano, località Sovicile

Aeroporto di Siena, altra tegola su Mussari - Sudava, e non solo per la pri­ma calura estiva. Quel 6 agosto del 2010 l’ex numero uno della banca Monte Paschi di Siena e presiden­te dell’Abi, Giuseppe Mussari, sul­la scia delle indiscrezioni di un’in­chiesta che lo riguardavano da vici­no, a malincuore fu costretto ad an­nunciare alla stampa di aver «rice­vuto una informazione di garanzia dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Siena» con la quale veniva informato «di essere sottoposto a indagini per concor­so morale in ordine ai reati di falso e turbativa d’asta,relativamente al­la procedura di privatizzazione dell’aeroporto di Siena»,per la pre­cisione ad Ampugnano, località Sovicile. Il neo presidente dell’Abi aggiunse di ritenersi «assoluta­mente estraneo alle ipotesi di rea­to ipotizzate dalla procura di Sie­na » ed esprimendo ciò che espri­mono tutti gli indagati d’Italia, pro­clamò di «avere la massima fiducia nei confronti della magistratura se­nese ». Fu un brutto colpo per il rampan­te avvocato arrivato nella città del Palio dalla lontanissima Catanza­ro, e qui cresciuto a pane e Pci, di­ventato poi adulto scalando coi Ds prima e il Pd poi i piani alti della banca più antica del mondo pur non essendo –lo ammise lui stesso – un banchiere. L’inchiesta che lo vedeva indagato insieme ad altre 15 persone, e che il prossimo 18 ot­tobre rischia anche di vederlo alla sbarra se il Gup riterrà la sua posi­zione meritevole di un processo, aveva preso il là due anni prima con ricorsi al Tar e presentazioni di esposti, il più duro stilato dal Comi­tato contro l’ampliamento dello scalo senese. Questi 16 indagati, chi più chi meno, in tempi e situa­zioni differenti, avrebbero avuto un ruolo rispetto alle poco limpide procedure con le quali nel 2007, l’ annus horribilis dell’acquisto a 10 miliardi di euro di Antonveneta voluta da parte di Mps (cioè di Mus­sari), venne trovato il partner priva­to della società di gestione Aero­porti di Siena formata da Comune di Sovicile, Comune e Provincia di Siena, Camera di commercio di Siena, Aeroporto di Firenze e ovvia­mente Banca Mps. L’oggetto delle investigazioni riguardava il sospet­to che il vincitore finale dell’appal­to, e cioè il fondo di investimenti francese Galaxy di proprietà della Cassa depositi e prestiti, avesse go­duto quantomeno di una corsia preferenziale rispetto ai concor­renti. E i primi sentori di ciò agli in­quirenti erano arrivati scoprendo contatti e frequentazioni, prece­denti alla pubblicazione dell’ «invi­to a manifestare interesse» per la gara, tra Galaxy e più soci dello sca­lo aeroportuale a 20 chilometri da Siena. Rispetto alle consistenti mo­difiche di ampliamento ipotizzate per lo scalo (da 5mila a 100mila pas­seggeri) i dirimpettai dell’aeropor­to­alzarono le barricate guidati dal­l’erede del conte di Durham, Fred Lambton, arrivando a manifestare davanti alla National Gallery di Londra che ospitava una collettiva di maestri rinascimentali senesi. La chiusura delle indagini, a fine novembre 2011. Tra gli indagati an­che il consigliere della Cassa depo­siti e prestiti Luisa Torchia, catan­zarese come Mussari, già con inca­richi in Mps, plurintercettata, che proprio per questo incidente –si di­rà – verrà stralciata all’ultimo mo­mento dalla lista dei ministri ( Fun­zione Pubblica) del nascente go­verno Monti. Indagato per falso in atto pubblico invece l’Ad dell’aero­porto di Siena, Claudio Machetti, oggetto di telefonate con quel Mus­sari che nei momenti caldi dell’af­fare – annota la Gdf che ascolta le chiacchierate tra i due- si incontra con il senatore Pdl Franco Mugnai (mai indagato, vicinissimo all’ex ministro dei trasporti Altero Matte­oli) beneficiario di una consulen­za da 250mila euro pagata, a fronte di regolare prestazione, dall’aero­porto di Ampugnano. Lo stesso Matteoli ammetterà di essersi int­e­ressato allo scalo convocando una conferenza dei servizi. Quando ca­rabinieri e finanza irrompono nel­la Banca, nella Fondazione e al­l’Enac, oltre che nel suo ufficio, Mussari sbotta al telefono, sempre con Machetti: «Sono disposto a ca­pire quando si parla della gente che ruba o prende mazzette o si cor­rompe ma in questo caso non si ve­de come si possa agire così». E dal brogliaccio sintetico delle intercet­tazioni così conclude lo sfogo: «A volte dice (Mussari, ndr ) che gli vie­ne voglia di non fare nulla per que­sto Paese ». Un mese dopo sarà pre­sidente dell’Associazione banca­ria italiana. Nelle carte dell’inchie­sta spuntano anomali dettagli che hanno fatto riflettere, e molto, gli investigatori. A un certo punto si dà conto dell’esame del computer personale del presidente della ban­ca del Monte dei Paschi sequestra­to da carabinieri e finanza. Nel li­bro Mussari Giuseppe, una biogra­fia non autorizzata di Raffaele Ascheri si legge: «Una volta analiz­zato il cont­enuto gli inquirenti si ac­corgono di una cosa alquanto stra­na: c’è tutta la corrispondenza pre­estate 2007 e tutta quella successi­va. La gara d’appalto è del 10 set­tembre 2007. Tutta la corrispon­denza della lunga e calda estate 2007 è letteralmente evaporata». Scrivono gli investigatori: «Duran­te la consultazione della copia cer­tificata su hard disk esterno (…) emergono dubbi circa il fatto che si­ano state rimosse volontariamen­te e-mail nell’arco temporale che va dal 29 giugno al 13 ottobre 2007 (…). Per tale motivo – continuano gli inquirenti –stante le precedenti perquisizioni già eseguite nei pri­mi mesi del 2010 nei confronti di di­rigenti di Banca Mps e Fondazioni Mps quali Rizzi Raffaele (l’avvoca­to del gruppo) e Biscardi Lorenzo, siano state cancellate mail riguar­danti l’argomento aeroporto di Sie­na ». L’inchiesta, corposa e com­plessa, nel giugno scorso approda alla richiesta di rinvio a giudizio per Mussari. La procura di Siena fa sapere di aver anche informato i consigli dell’ordine degli avvocati di Siena, Roma e Milano e che per l’avvocato-presidente dell’Abi e per l’allora capo dell’ufficio legale di Monte Paschi «è stata esercitata l’azione penale». Adesso la parola passa al gup che venerdì dovrà esprimersi sull’indagato eccellen­te e sui coindagati minori, tra i qua­li il responsabile della procedura di selezione dei candidati dell’ap­palto­di Ampugnano che dalle peri­zie tecniche risulta presente quan­do in realtà le celle del cellulare lo posizionano altrove.