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 2012  ottobre 17 Mercoledì calendario

“OCCUPANDOCI DI RUBAGALLINE PERDIAMO DI VISTA I VERI LADRI”

L’odierna cronaca politica è come una cipolla, più la sfogli e più ti viene da piangere. O da ridere. Da quando l’inferno della visibilità ha divorato i politici e la scena pubblica si è trasformata in Bagaglino, con i partiti a imboccare la terza via dello Sturm und ’ndrangheta, chi deve fare affari ha un alleato in più. I giornaloni, detenuti dai poteri storti fingono di indignarsi, attaccando i ladri di elemosine, la banda Bassotti dei Maruccio e dei Fiorito che rubano nel piattino della cieca, ma non indagano sul potere economico. Guardi come sono trattate Banca Intesa, Unicredit, Mediobanca, Bpm o la cessione di Antonveneta. C’è da capirli. Mejo occuparsi dei rubagalline che mettere il dito nella piaga: rischiano di non uscire. Se Stella e Rizzo, invece di affrontare la Casta dei morti di fame, si fossero concentrati sull’acquisizione di Recoletos da parte di Rcs, forse il gruppo starebbe meglio”. Roberto D’Agostino, 64 anni, professione anticipatore. Oltre il fumo degli scandali, non vede città nuove. “Scopriamo ogni tre mesi l’acqua calda. Il palazzo era marcio anche all’epoca di ‘A Frà che te serve’, ma Caltagirone ed Evangelisti non li trovavi con la zoccoletta minigonnata all’inguine in discoteca. Dover apparire, fa fede un decennio di Cafonal su Dagospia, ha prodotto ego-deliri da ego-latrina. Bisogna vestirsi da antichi romani o da maiali, esaudire richieste geneticamente modificate. L’amante? Preistoria. Siamo alla “caciara sul letto” di Palazzo Grazioli e dintorni. Che fare? Non potendo pagarle tutte, meglio fatturare a Regioni o Parlamento. Offro un ruolo gratis e continuo a trombare. Un’evoluzione. Ieri la povera Montesi la trovavi riversa su una spiaggia, oggi in tv o sui banchi di Montecitorio. Muta il finale, non il prologo.
Siamo fermi?
All’antica battuta: “L’Italia è nel caos? Finalmente un obiettivo alla portata del Paese!”. Senza scomodare i pensatori, siamo un legno storto. E come sempre, preferiamo il diversivo. Kant che ti passa. Come gorgheggiava Rascel: “É arrivata la bufera, è arrivato il temporale, chi sta bene e chi sta male, e chi sta come gli par...”.
Per tirare avanti?
Qualcuno tira coca, altri imitano Andreotti: “Piuttosto che tirare le cuoia, tiriamo avanti” ma nessuno è immune o innocente. A fare il puro, incontri sempre qualcuno che ti epura. Sul tema, mi appassiona il Barcellona-Real di carta tra Repubblica e il Foglio. Da un lato, Serra, Aspesi ed Eco impegnati a tagliare la cotica e a disegnare la palingenesi etica partendo dalla Milano degli anni d’oro. Dall’altro il cinismo churchilliano, la politica sangue e merda, l’antico patto fondante col Male di Ferrara. Dissento da entrambi. A Eco, vicepresidente di una società bibliofila governata da Dell’Utri, mi piacerebbe ricordare che ha, oltre a Napolitano, un altro presidente. A Ferrara che non si può accettare in toto la provocazione del ‘tutti ladri’ o per uscire di casa servirà la pistola. Di certo, Giuliano ha letto i 5 libri che darei a mio figlio per spiegargli cosa siamo. La Divina Commedia, il Prìncipe, i Promessi Sposi e il Gattopardo e Fratelli d’Italia di Arbasino, uno che sul trionfalismo retorico ha detto il suo. Crisi morale? Siamo sempre dalle sue parti. Vecchie solfe.
Raccontate da Dagospia.
L’ho sempre detto: in un Paese serio non esisterebbe, ma ‘sto Cafonal lo devo fare io? Ho 64 anni, mi sono inventato l’edonismo reaganiano, il look, Milan Kundera, “Mutande pazze”, un libroconZeri,presoepagatodecinediquerele,perfinoparlatoal telefono con Bisignani, che cazzo volete di più?
Carattere storico?
Mussolini scriveva a Claretta: “Non è il Fascismo ad aver corrotto gli italiani, sono gli italiani ad aver corrotto il Fascismo”. Ma il
Paese non è
sentina del
vizio più
dell’America di Kennedy. Ha solo troppi Pulcinella e Arlecchini servi di 2 padroni che al post-moderno hanno preferito il postribolo. L’altra sera da Formigli c’era una mini-Norimberga sul M5S. Ho ricordato che sarebbe il caso di osservare la trave nel culo, ormai un Baobab, prima di elucubrare sulla pagliuzza. Grillo non è antipolitico, va nella carne del problema. La tv dei Floris e dei Lerner, preferisce il Pirellone. Per vedere un’inchiesta sulla Cassa Depositi e Prestiti poi, occorre la Gabanelli.
Ora c’è Monti.
Le rispondo con le copertine di Signorini. Mario su Chi si dice innamoratissimo di Elsa, lei va a fare la spesa. Oppure Oggi che spara Passera e famiglia languidi a Sabaudia o la Fornero truccata come Moira Orfei, ma vestita da Scaramacai. Senza parole. Sa cosa accadrà? Passeremo dal toga party al party
delle toghe.
È una bella festa?
Come no? Tutti in galera.
Appassionatamente.