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 2012  ottobre 17 Mercoledì calendario

2020, ODISSEA CINESE CON LA STAZIONE ORBITANTE

La Cina intende completare nel 2020 la sua stazione spaziale. L’ha confermato il direttore dell’ Agenzia spaziale di Pechino al Congresso della Federazione Astronautica Internazionale, che si è svolto a Napoli. E di recente il programma ha compiuto due importanti passi: il lancio di un laboratorio spaziale, chiamato «Tiangong 1» (Palazzo Celeste), avvenuto nell’autunno 2011 dal poligono di Juquan, e successivamente il primo attracco da parte della navicella «Shenzhou 9», con a bordo tre astronauti, compresa la prima cinese delle stelle, Liu Yang, 34 anni.

«Buongiorno, mi chiamo Liu Yang e sono la prima taikonauta»: così si è presentata al congresso, raccontando come la sua avventura fosse iniziata il 16 giugno scorso, con il lancio del razzo vettore «Lunga Marcia 2»: «Siamo rimasti nel laboratorio per 10 giorni, dopo aver compiuto molti test biomedici e di osservazione della Terra e dello spazio. Spero di tornare presto lassù».

Il futuro spaziale della Cina, infatti, è ambizioso. L’ha confermato il direttore dei «voli abitati»: «Abbiamo in programma la missione della “Shenzhou 10” e in seguito, dopo aver collaudato le tecniche per il rendez-vous, procederemo con il lancio di un secondo modulo, il “Tiangong 2”, attorno al quale attraccheremo altri moduli». La struttura sarà simile alla stazione russa «Mir»: una sezione centrale garantirà il funzionamento della base e a questa saranno uniti due moduli per gli esperimenti e i boccaporti d’ormeggio.

Se Liu Yang ha rappresentato una delle «star» del convegno, c’erano molti altri astronauti famosi, da Paolo Nespoli e Roberto Vittori fino a Buzz Aldrin, sceso sulla Luna con Neil Armstrong nella storica missione «Apollo 11». E a fare gli onori di casa ai 4 mila partecipanti è stato Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia spaziale italiana. «Per la prima volta nella storia di questo evento - ha detto - erano presenti 500 studenti: vogliamo che le nuove generazioni conoscano sempre meglio la realtà dello spazio».