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 2012  ottobre 17 Mercoledì calendario

ANCHE LATORRE ABBANDONA D’ALEMA


Nella sempre più ingarbugliata questione della ricandidatura al Parlamento di Massimo D’Alema scoppia il caso di Nicola Latorre che punta a smarcarsi dal suo padre politico per ambire alla poltrona di Nichi Vendola, con l’aiuto dello stesso governatore. Il più fedele dei Lothar boys ai tempi di Palazzo Chigi a guida dalemiana si è appena fatto notare per non aver posto la sua firma all’appello meridionalista pubblicato lunedì sull’Unità per ricandidare il presidente del Copasir alle prossime politiche.
Al di là della vicenda di D’Alema, che si sta sempre più incartando dopo la sua disponibilità ad accettare di tornare in Parlamento ma solo se glielo chiede il partito e Pier Luigi Bersani che gli ha risposto picche, il caso di Latorre si è fatto di colpo molto interessante.
Già perché con quella mancata firma, subito autopubblicizzata ieri tramite un’intervista a Repubblica dallo stesso Latorre che ha domandato alla giornalista «ma si è chiesta perché sotto quel documento non c’è il mio nome» per poi spiegare che rispetta D’Alema ma non ha firmato perché non ha giudicato una buona strategia quella dell’appello pubblicato, si nasconde il suo interesse, ufficialmente negato, di voler puntare alla Regione Puglia. E siccome lì c’è già una grossa ipoteca da parte di Michele Emiliano, per batterlo Latorre ha bisogno di un alleato forte come il nemico del sindaco che risponde al nome dell’attuale governatore. E come conquistare Vendola? Rinnegando e tradendo l’altro nemico del leader di Sel e cioè il solito D’Alema. Sembrerebbe quindi un parricidio ma di fatto non lo è.
Per la verità sono mesi ormai che Latorre pur non attaccando mai il suo partito si è schierato e si sta spendendo in difesa di Vendola, a partire dalla sua partecipazione alle primarie anche quando quasi tutto il Pd cercava di tenerlo lontano. Dietro quella spinta si è detto che ci fosse l’interesse di Latorre a far liberare quella poltrona per prendersela.
Lui ha sempre negato l’interesse per quella poltrona anche perché consapevole di essere un uomo di apparato piuttosto che di conquista e senza avere le spalle coperte da qualche personaggio forte, non andrebbe molto lontano. Per lo meno non batterebbe Emiliano che al contrario è fuori dagli apparati ma resta un personaggio in grado di calamitare l’attenzione E allora? Latorre sembra aver deciso di coprirsi addirittura due volte le spalle. La prima con D’Alema, la seconda con Vendola. Il governatore pugliese soffre all’idea di dover lasciare il suo posto a Emiliano.
I tentativi che ha fatto per trovare un candidato alternativo non hanno portato grandi risultati. A questo punto, un Latorre cascherebbe a fagiolo per Vendola. A maggior ragione dopo aver ucciso il padre, altro gran nemico del governatore. E ancora di più, visto che Latorre sembrerebbe orientato a votare proprio per Vendola alle primarie del centrosinistra. Il parricidio però sarebbe una farsa. Se ufficialmente Latorre si schiererebbe con Vendola non si sognerebbe di abbandonare D’Alema che già lavora per lui. Sulla questione ha già convinto Emiliano ad accettare le primarie. E poi, da dietro le quinte schiererebbe quegli apparati che in Puglia continua a controllare largamente, proprio per Latorre. E con una mossa a tenaglia di Vendola e D’Alema, collaborativi quasi a loro insaputa, alla fine Latorre potrebbe davvero battere Emiliano e conquistare la regione.