Francesco Di Frischia, Corriere della Sera 17/10/2012, 17 ottobre 2012
ROMA —
Dal recupero di Montedison e Parmalat al salvataggio dei conti della sanità del Lazio che nel 2012 hanno un passivo stimato di oltre 600 milioni. È questa l’ultima mission di «Mani di Forbice», alias Enrico Bondi (nella foto), 78 anni, già commissario per la spending review, che da ieri è anche il nuovo commissario per la sanità della Regione Lazio. L’incarico, su proposta dei ministri Balduzzi e Grilli, è stato annunciato dal premier, Mario Monti, dopo il Consiglio dei ministri. Il cambio della guardia rispetta i contenuti «dell’articolo 2 del recente decreto legge n. 174 appena varato dal Governo Monti sui costi della politica nelle Regioni e sul pre-dissesto dei Comuni». In pratica dopo le dimissioni da presidente della Regione Lazio di Renata Polverini (che era commissario ad acta per la sanità), Palazzo Chigi ha nominato un suo sostituto per guidare il risanamento di Asl e ospedali. La scelta è caduta su un super esperto, Enrico Bondi, che in tanti anni di carriera da manager, ha ottenuto grandi risultati. Come nel 2001 con Montedison quando sull’Economist si è guadagnato l’appellativo di «artista delle ristrutturazioni». Ma la scena si è ripetuta due anni dopo per il salvataggio di Parmalat dal crac di Calisto Tanzi. Laconico e riservatissimo, Bondi è laureato in chimica. In 50 anni di carriera ha rivolto ai giornalisti pochissime frasi: «Non ho nulla da dire...» è uno dei suoi rari commenti ai cronisti che lo bombardano sempre di domande. Ad attenderlo i conti in rosso di molti ospedali pubblici, i delicati rapporti con la sanità privata convenzionata, la vertenza con il Policlinico Gemelli e l’assistenza sul territorio da riorganizzare.
Francesco Di Frischia