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 2012  ottobre 16 Martedì calendario

CS. Martedì assemblea: il vero nodo è Della Valle. L’accordo scade a marzo 2014 e sei mesi prima, tra meno di un anno, andranno date le eventuali disdette

CS. Martedì assemblea: il vero nodo è Della Valle. L’accordo scade a marzo 2014 e sei mesi prima, tra meno di un anno, andranno date le eventuali disdette. Milano, 12 ottobre 2012. Conto alla rovescia tra i soci Rcs in vista dell’assemblea che, martedì, sarà chiamata ad affrontare la situazione patrimoniale ed economica della società dopo perdite semestrali per 427 milioni, sopra la soglia di guardia di un terzo del capitale. Poca suspense quanto ai possibili interventi sul capitale: il Cda propone il rinvio delle decisioni a dopo l’approvazione del piano e il patto al 58% del capitale sposa la linea. Il “pepe” sta però tutto fuori patto, tra Diego Della Valle in aperto shopping da agosto, e Giuseppe Rotelli, primo socio assoluto con voti sopra il 16% del capitale. Le ultime cronache hanno lasciato spazio persino ad Alessandro Proto, a capo di un nuovo patto di sindacato con il 2,77% del capitale Rcs formato da tre sconosciuti internazionali e da Kushal Pal Singh, che salvo omonimie risulta essere un miliardario del mattone indiano (il portavoce del relativo gruppo però non conferma né smentisce). Nella già intricata vicenda Rcs sembra però si possa relegare nel colore le prodezze di Proto. Salvo consegnarlo alle cronache giudiziarie, visto che si è appreso oggi che il dipartimento reati economici della Procura di Milano sta svolgendo accertamenti, all’interno di un fascicolo d’indagine aperto, sul finanziere e sulla sua Proto Organization, anche se il “faro” non sarebbe legato in particolare al patto sul gruppo del Corriere della Sera. Il vero nodo è Della Valle. In molti si interrogano su quale sia ora la sua quota, nella dichiarazione in Consob ad ottobre si è appreso della sua salita all’8,69% dal 5,49% con il quale aveva “divorziato” dal salotto buono del patto in aprile, sbattendo anche la porta. In molti son pronti a scommettere che sia già salito già a ridosso della soglia del 10% oltre la quale si impone nuova comunicazione alla Commissione di Borsa. Almeno questo rebus però potrebbe trovar soluzione martedì alle 10.30 con l’avvio dei lavori dell’assemblea. E’ difficile immaginare che Della Valle diserti l’assemblea, soprattutto dopo le ultime polemiche senza sconti al gruppo Fiat e a John Elkann, su dissapori che sembrerebbero aver germogliato proprio nel riassetto Rcs. Il vero giallo è però cosa abbia in mente Mr. Tod’s. In molti vedono segni di scricchiolio nel patto, anche dall’interno. L’accordo scade a marzo 2014 e sei mesi prima, tra meno di un anno, andranno date eventuali disdette. Un rinnovo integrale appare impossibile. Le Generali dell’era Perissinotto avevano preannunciato un addio e sembra improbabile che il nuovo ceo Mario Greco si discosti da quelle intenzioni (il piano Generali però non arriverà che tra più di due mesi). In tempi di crisi ci si interroga sul fatto che una banca, Mediobanca, sia primo socio sindacato (13,69% delle ordinarie). Mentre gran parte dei soggetti del salotto buono han cambiato titolare, interessi o peso negli equilibri del parlamentino. Fonsai risponde ora alle coop emiliane, Edison ai francesi di Edf, la Sinpar di Lucchini non è più al vertice di un gruppo siderurgico, mentre Francesco Merloni era ministro (Lavori pubblici) nel primo governo Amato: vent’anni fa, nel frattempo sembrerebbe alle porte la Terza Repubblica. Un aumento di capitale non potrebbe che accelerare la frantumazione del patto, e non è chiaro se Della Valle sia pronto ad aspettare la consunzione naturale dell’accordo parasociale o punti a forzare i tempi. In tutto questo l’ago della bilancia potrebbe essere il vice presidente Giuseppe Rotelli, da tempo accomodatosi fuori patto come primo socio in attesa. Il patron delle cliniche lombarde e Della Valle non sembrerebbero aver molto in comune. Di Rotelli si potrebbe anzi dire che è stato quasi accondiscendente da ultimo con il patto, più che in contrapposizione. Il nodo dell’aumento aveva però visto sia Rotelli e sia Della Valle sullo stesso fronte e favorevoli a una ricapitalizzazione, al contrario della gran parte dei soci storici. Solo martedì si scoprirà però se è già l’ora per entrambi di scoprire le carte. (Ansa).