P.Mas., La Stampa 16/10/2012, 16 ottobre 2012
L’economista Lloyd Shapley ha creato un algoritmo, nel 1962, che garantisce la stabilità del matrimonio, creando un sistema che punta a raggiungere la condizione in cui non c’è più alcun uomo, o donna, che vorrebbe essere sposato a una persona diversa dal proprio coniuge
L’economista Lloyd Shapley ha creato un algoritmo, nel 1962, che garantisce la stabilità del matrimonio, creando un sistema che punta a raggiungere la condizione in cui non c’è più alcun uomo, o donna, che vorrebbe essere sposato a una persona diversa dal proprio coniuge. Ecco come funziona: tutti gli uomini propongono il matrimonio alla loro donna ideale; tutte le donne rispondono «forse» al potenziale marito ideale e «no» agli altri. A questo punto scatta il fidanzamento, che può essere provvisorio. Poi comincia un nuovo turno, in cui gli esclusi fanno le loro proposte alle seconde scelte, oppure alle prime che nel frattempo hanno cambiato idea. Ripetendo questo passo, si arriva al punto in cui ognuno ha avuto la possibilità di scegliere la migliore persona per sé e quindi non ne desidera altre che sono già sposate. Risultato: il matrimonio diventa stabile, dal momento che sono state vagliate tutte le opzioni e non ce n’è una migliore (P.Mas., La Stampa 16/10).