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 2012  ottobre 16 Martedì calendario

QUANDO IL CLOUD HA DALLA SUA PARTE LA RETE

La complessità crescente del business e la conseguente necessità di disporre di soluzioni informatiche avanzate, flessibili e sempre aggiornate mal si conciliano con le limitate capacità di investimento delle piccole e medie imprese. Il cloud computing, trasformando l’architettura informatica in un servizio fornito da un soggetto terzo che sfrutta economie di scala, può offrire una risposta competitiva a costi contenuti, modulata sulle esigenze della singola azienda.

«Il cloud con la rete dentro» non è solo uno slogan ma anche uno dei principali punti di forza dell’offerta di Telecom Italia nell’ambito di queste innovative tecnologie. «Come provider di telecomunicazioni la nostra società è in grado di ottimizzare la rete e minimizzare i possibili «salti» della connessione a partire dalla rete del cliente fino al nostro datacenter dove risiedono le risorse condivise», afferma Stefano Nocentini, responsabile marketing top clients & public sector di Telecom Italia. «La scelta di un provider in Italia comporta poi una vicinanza geografica al cliente che facilita la velocità di risposta della connessione e quindi la disponibilità dei dati.

Inoltre, esiste anche una ragione di natura legale a supporto: poiché la legge che disciplina i datacenter è quella della nazione in cui sono localizzati, se si desidera ottenere il livello di sicurezza e il rispetto della privacy richiesti dalle norme del nostro paese è necessario rivolgersi a un fornitore in Italia». La nuvola diventa poi una modalità per risparmiare in quanto l’azienda non ha uno o più server in ogni sua sede ma li virtualizza, mettendoli a fattor comune in un unico punto del cloud, riducendo anche i consumi dell’energia e i costi della manutenzione. Nel caso di un guasto su un server l’affidabilità dell’infrastruttura viene infatti garantita dalla replica dei dati nel datacenter su più macchine, in più sale e, se necessario, anche in due sedi diverse di due città distinte, con soluzioni di disaster recovery. La perdita delle informazioni viene così scongiurata a costi contenuti, senza la necessità per le pmi di far fronte a investimenti ingenti e quindi insostenibili.

«Telecom Italia investe circa 3 milioni di euro all’anno per il controllo della sicurezza dei datacenter mentre il server residente nella singola azienda possiede molte meno garanzie», continua Nocentini. «Spesso è collocato in un locale senza blindatura e non è soggetto a un audit per la verifica del corretto funzionamento. Un’altra spesa che incide sul bilancio di una pmi circa per il 75% dell’investimento informatico è quella legata alla manutenzione delle vecchie applicazioni. Il cloud consente di ridurre questi costi perché se le applicazioni risiedono sulla nuvola il provider si fa carico di assicurarne l’interoperabilità. Un aspetto importante, questo, per la competitività dell’azienda e per potenziare la sua abilità nel dialogare con i software dei fornitori e dei clienti».

Quanto alla fatturazione del servizio, Telecom Italia offre la possibilità di pagare solo lo spazio di storage occupato e la capacità di calcolo effettivamente utilizzata. Questa modalità si rivela congeniale per le aziende il cui business presenta una forte stagionalità, in termini di picchi di capacità di calcolo in determinati periodi dell’anno o della giornata.

Le soluzioni di cloud computing della Nuvola Italiana di Telecom Italia si rivolgono sia alle aziende medie e grandi e alla pubblica amministrazione, sia alle pmi. A queste ultime, in particolare, è dedicata l’offerta della suite Ospit@ che comprende soluzioni di storage di base per mettere sotto chiave i dati aziendali in un ambiente sicuro e rispondere agli obblighi legali di archiviazione. È possibile poi aggiungere la capacità computazionale di elaborazione, sempre fornita come servizio, associata alle applicazioni strategiche per il business. L’intera suite è amministrabile dal cliente attraverso un’apposita web console. «L’imprenditore non deve preoccuparsi della dimensione corretta da dare alla sua infrastruttura informatica perché ci pensiamo noi», prosegue Nocentini. «La nuvola ha peraltro una completa scalabilità che consente di aumentare la capacità di calcolo per necessità temporanee. Questo incremento non comporta per Telecom costi elevati perché il singolo cliente occupa una piccola porzione di spazio sulle nostre macchine. Al contrario, il cliente per rispondere da solo a questa esigenza potrebbe vedere anche raddoppiati i costi per l’acquisto di nuovi server». Il cloud computing per le Pmi è proposto da Telecom Italia con il programma IT IS (Information Technology-Impresa Semplice) attraverso una rete di vendita composta da consulenti e professionisti It che sono già fornitori delle imprese. Il programma ha quindi l’obiettivo di rendere disponibile a questi fiduciari l’accesso alle soluzioni e ai servizi di Impresa Semplice, in modo che essi possano consolidare il rapporto con il cliente finale. La suite di Telecom Italia, inoltre, può ospitare le applicazioni informatiche di questi partner per arricchire la sua gamma di soluzioni su misura per le Pmi.