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 2012  ottobre 16 Martedì calendario

IL CLOUD CAMBIA TUTTO ANCHE MICROSOFT

«Microsoft è oggi un’azienda di dispositivi e servizi, non più semplicemente un produttore di software». Il concetto illustrato da Steve Ballmer, amministratore delegato del colosso di Redmond, nell’ultima lettera rivolta agli investitori lascia percepire chiaramente la trasformazione dello scenario IT, sempre più proiettato verso la tecnologia cloud e la virtualizzazione. «Abbracciare il cloud è sempre stato parte della strategia di Microsoft», ha spiegato a Circuits Silvia Candiani, direttore marketing & operations di Microsoft Italia, «da un paio d’anni infatti i software e le applicazioni prodotte dal gruppo si sono allargate anche alla nuvola, in modo da permettere ai clienti di usufruire di un prodotto acquistando non più una licenza ma un servizio: si tratta sostanzialmente di una democratizzazione del software, che passa attraverso un significativo abbattimento dei costi per l’utilizzatore finale, sia esso un singolo o un’impresa».

In particolare per aziende e pmi il cloud consente di gestire in remoto dati, software e risorse hardware, che non devono così risiedere più presso la sede aziendale su un’infrastruttura IT dedicata che richiede spese, manutenzione e aggiornamenti. Microsoft permette alle aziende di sfruttare il cloud in diversi modi: esternalizzando le applicazioni utilizzate quotidianamente (software as a service), utilizzando una piattaforma applicativa (platform as a service) oppure trasferendo le attività in un data center esterno (infrastructure as a service).

Nello specifico l’offerta si distingue in soluzioni di cloud privata, che consistono in ambienti informatici interni all’azienda stessa realizzati virtualizzando le risorse e i servizi e standardizzandone la gestione, e in soluzioni di cloud pubblica, che consistono nella fornitura di servizi informatici standard (come sistema operativo, infrastruttura, applicazioni) attraverso un provider di servizi, come la stessa Microsoft. Entrando nel dettaglio della gamma di servizi cloud della società, il direttore marketing & operations ha ricordato nell’ambito della public cloud Office 365, una sorta di evoluzione nella nuvola della suite Office che consente l’utilizzo di posta elettronica, calendari, messaggistica istantanea, conferenze e condivisione di file da qualsiasi luogo. Per la gestione delle relazioni con i clienti nel cloud, invece, il servizio Microsoft Dynamics Crm online offre ovunque accesso immediato e un modello di tariffazione a consumo definita. Sempre nell’ambito dell’offerta cloud della società di Redmond, merita poi un cenno la piattaforma Windows Azure, che consente di sviluppare ed eseguire applicazioni in modo scalabile e con un’elevata semplicità di utilizzo.

«Azure è una soluzione molto trasversale: permette per esempio a una startup di velocizzare significativamente il lancio di campagne promozionali, ma può essere utilizzata anche dagli sviluppatori di software che possono mettere sulla piattaforma le loro applicazioni e poi venderle», ha spiegato ancora Silvia Candiani. E i benefici sono percepibili anche in termini economici: come le altre soluzioni cloud: «Azure si paga a consumo, per cui consente sensibili risparmi alle aziende dal momento che i costi sono parametrati all’utilizzo effettivo», ha aggiunto Candiani. Insomma, anche per Microsoft sembra ormai chiaro che il futuro è nella nuvola: la cloud rappresenta infatti un cambio di marcia nel settore IT perché permette di pensare a tutto ciò che riguarda manutenzione, aggiornamento e distribuzione dei sistemi informativi come un servizio, aumentando la flessibilità e liberando così risorse preziose in azienda. Eppure permangono tuttora delle perplessità nei confronti della nuvola, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza: «da diverse ricerche di mercato condotte di recente è emerso che sul cloud c’è interesse da parte delle aziende, ma c’è anche una scarsa conoscenza e timori su sicurezza e privacy», ha confermato Silvia Candiani, «la proposta di Microsoft fornisce in questo senso garanzie elevate: abbiamo infatti datacenter con server duplicati e ridondati, e dal punto di vista della privacy la nostra società è certificata alle direttive europee. Il cliente può quindi sapere sempre dove sono i suoi dati e decidere chi può e chi non può accedervi. Quello che vorremmo far capire alle piccole e medie imprese è che la sicurezza garantita dai nostri sistemi cloud è più alta di quella che potrebbero ottenere con qualsiasi tipo di soluzione presente all’interno delle rispettive aziende».