Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  ottobre 16 Martedì calendario

E ADESSO C’È ANCHE LA BORSA SCOMMESSE

Che cosa volete che siano 80 miliardi di euro di raccolta to­tale (comprensiva dei rigio­chi), il primato del giocato in Euro­pa, 800 mila giocatori patologici, 2 milioni di italiani a rischio dipen­denza e migliaia di famiglie rovina­te? Poca roba, immaginiamo, se il gio­co d’azzardo continua ad essere in­coraggiato. E per confermare il ’trend’ ecco due ’buone’ notizie per gli scommettitori, per gli operatori, per le casse pubbliche e per chi, ma­gari dedito al riciclaggio di denaro, in questo business, vede già grandi op­portunità di guadagno: nel nostro Paese aprirà la Borsa delle scom­messe online, mentre stanno per de­buttare anche le slot online.
Vediamo di capirne di più. Ieri il Con­siglio di Stato ha dato il via libera al decreto del ministro dell’Economia (bontà sua) che introduce le scom­messe tra giocatori, il cosiddetto ’Betting exchange’. In sostanza, do­po che il ministero apporterà le mo­difiche suggerite dai giudici, aprirà anche in Italia la ’Borsa delle scom­messe’ online, che consentirà ai gio­catori, probabilmente dalla metà del 2013, di scegliere se recitare la parte ’classica’ del puntatore o quella del bookmaker, accettando puntate da altri scommettitori iscritti alla piat­taforma telematica autorizzata.

E pensare che il Consiglio di Stato ha apportato alcune correzioni al de­creto di via XX settembre, suggeren­do una migliore specificazione delle norme a tutela dei minori e una for­mulazione più chiara degli articoli che riguardano gli strumenti di au­tolimitazione e autoesclusione da parte del giocatore. Oltre ad una mag­giore chiarezza delle disposizioni che regolano revoca e decadenza della concessione. A questo punto è lecito domandarsi quale fosse la stesura o­riginale...

Comunque, il meccanismo è quello classico della scommessa; la diffe­renza sostanziale è che a misurarsi saranno gli utenti, che utilizzeranno per i propri movimenti i fondi depo­sitati sul proprio conto di gioco: per essere considerate valide, le scom­messe – inserite dai Monopoli nel pa­linsesto ufficiale – dovranno essere abbinate tra chi ’punta’ e chi ’ban­ca’. L’interazione virtuale avviene tramite la mediazione del conces­sionario. Non sarà possibile com­porre scommesse in cui la vincita po­tenziale sia superiore a 10 mila euro. Si potrà giocare da ’banco’ o da scommettitore utilizzando anche il mercato online di altri Paesi Ue, os­sia la cosiddetta ’liquidità interna­zionale’.

Stavolta però, questa nuova opzione del gioco (che esclude le società) tro­va la ferma opposizione dei book­maker italiani che, come è avvenuto in Inghilterra, temono una riduzione drastica del business e sottolineano che le piattaforme vanno tassate co­me un operatore di scommesse ’clas­sico’ e che la borsa del betting favo­risce combine e tranelli, special­mente nell’ippica. Per questo, l’Italia ha escluso l’ippica dal business ma questo non basta. E così Confindu­stria Sistema Gioco Italia – proprio loro – denuncia i rischi di «corruzio­ne nello sport» e di «riciclaggio».

L’altra novità, come detto, è il debut­to, dal 3 dicembre, delle slot online nel portafogli dei ’casinò games’. Si potrà giocare, con soldi veri, a di­stanza. Anche con il telefonino. Così l’offerta è più completa.