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 2012  ottobre 15 Lunedì calendario

Le gomme come i frigoriferi dal 1° novembre, l’etichetta – Tra le prestazioni e l’asfalto (che è quasi come dire: tra il sogno e la realtà) c’è di mezzo la gomma

Le gomme come i frigoriferi dal 1° novembre, l’etichetta – Tra le prestazioni e l’asfalto (che è quasi come dire: tra il sogno e la realtà) c’è di mezzo la gomma. Più te ne prendi cura - tenendo costantemente sotto controllo la pressione, l’usura del battistrada, l’integrità della «spalla», l’idoneità stagionale - , più soddisfazioni avrai alla guida. E più sicura sarà la marcia. PER AFFRONTARE L’INVERNO Esempio: una gomma sgonfia fa consumare di più, dura di meno e complica la tenuta di strada. Altro esempio: una gomma estiva tenuta sulle ruote anche d’inverno, con l’asfalto gelido, spesso umido, se non addirittura bagnato o innevato, tiene molto meno, allunga lo spazio di frenata e non fa presa sul fondo viscido. I produttori dicono che l’anno scorso hanno venduto circa 8 milioni di pneumatici invernali, pari al 25 per cento del mercato del ricambio: qualcosa sta cambiando (in meglio) se si pensa che cinque anni fa non si arrivava neppure a un milione. COME CON IL FRIGORIFERO Quella che avverrà il prossimo 1° novembre sarà una svolta decisiva sul piano della consapevolezza: da quel momento, per legge, gli pneumatici prodotti dopo il 1° luglio 2012 dovranno essere accompagnati da un’etichetta, che permetterà al consumatore di valutarne oggettivamente l’efficienza economica e ambientale, e la sicurezza, cioè la resistenza al rotolamento, il rumore esterno e l’aderenza su bagnato. Grosso modo come succede da tempo con gli elettrodomestici: oggi è normale scegliere il frigorifero o la lavatrice anche in base alla «classe» riportata sull’etichetta. La regola vale solo per le gomme delle auto sono esentate dall’etichettatura le coperture moto, ricostruite, off road professionali, per impiego temporaneo, racing e altre categorie specifiche. QUESTIONE DI CLASSE Sull’etichetta vengono riportate sette «classi di merito», dalla lettera A (la migliore) alla G (la peggiore), per misurare la resistenza al rotolamento e l’aderenza su bagnato. Per quanto riguarda la resistenza al rotolamento, la differenza tra un prodotto di classe A e uno di classe G equivale a una differenza nel consumo di carburante che può arrivare al 7,5%. Quanto all’aderenza sul bagnato, la distanza tra il primo e l’ultimo della classe si misura nel 30 per cento di spazio di frenata (esempio: su un’auto che viaggia a 80 km/h, le gomme di classe A accorciano la frenata di 18 metri rispetto a quelle di classe G). I valori del rumore da rotolamento sono espressi in decibel: l’etichetta prevede tre classi, contrassegnate da tre barre: tre barre piene, per l’appunto, raffigurano il risultato peggiore (che supera il futuro valore limite europeo obbligatorio); due barre piene identificano segnano il prodotto intermedio (con un numero di decibel fino a 3db in meno del valore limite futuro); una barra – miglior risultato – significa che la rumorosità è inferiore di oltre 3db rispetto al valore limite futuro (una diminuzione di 3db equivale a dimezzare l’intensità del rumore). OCCHIO AI FALSI L’etichetta è un passo avanti, ma non basta. Prima di acquistare è bene controllare l’etichetta, per verificare che non sia falsa (devono sempre essere riportate le informazioni su tutti e tre i parametri previsti). Poi bisogna anche controllare che sullo scontrino fiscale e/o sulla fattura (o su un altro specifico documento rilasciato dal gommista) siano riportate le informazioni relative all’etichettatura. Ricordate però che l’etichetta è obbligatoria con le gomme prodotte dopo il 1° luglio di quest’anno: per quelle uscite dalla fabbrica prima di tale data non è possibile pretendere il rilascio delle informazioni. In ogni caso, per saperne di più si può consultare il sito www.pneumaticisottocontrollo.it. r.i.