Chiara Beria Di Argentine, Ia Stampa 13/10/2012, 13 ottobre 2012
FABRIZIO SAMMARCO L’UOMO DELLE BUONE IDEE
La sua idea vincente, Fabrizio Sammarco, 31 anni, nato a Soleto, provincia di Lecce, l’ha scovata nel suo lungo viaggio a mille miglia da casa per costruirsi un solido avvenire professionale.
Dopo la laurea alla Luiss di Roma in scienze politiche, tesi su Gestione strategica delle risorse umane («Per anni mi son fatto 7 ore e mezzo sul Lecce-Roma, il treno di tanti ragazzi studenti e militari - che lasciano le nostre terre per trovare un futuro») Fabrizio si conquista un corso di specializzazione in Management e business alla Georgetown university di Washington e, nel 2005, frequenta un altro corso ad Harvard. «Un giorno ero in visita a Stanford - per caso assisto a un BarCam: non la solita conferenza con uno in cattedra e gli altri che ascoltano, tutti possono parlare per 5 minuti e confrontarsi, con sano pragmatismo americano, su progetti concreti. Decisi che dovevo organizzare qualcosa di simile in Italia». Tornato a casa senza rimpianti («In Usa ho imparato molto ma preferisco il nostro sistema di valori»), l’intraprendente ragazzo del Sud senza padrini nè raccomandazioni («E’ questa la mia vera forza!») grazie al suo curriculum viene assunto in Poste Italiane (oltre al lavoro fa un dottorato in ricerca alla Fondazione Marco Biagi di Modena; ora, si occupa di Innovazione e Ricerca) ma non abbandona il suo progetto.
E’ il 2008, i primi a farsi conquistare dall’idea di Fabrizio sono gli amici (molti come lui salentini) con i quali faceva «360 gradi», un giornalino studentesco. «Il nostro slogan è “Invertire la tendenza”», spiega Sammarco, «Con un mercato del lavoro supercinico e tassi di disoccupazione giovanile drammatici il tema non è cercare un posto di lavoro ma creare il lavoro. I BarCamp dovevano diventare un punto d’incontro - un link tra chi ha buone idee e chi ha il potere economico, finanziario e politico per realizzarle».
Ottobre 2009, grazie a Pierluigi Celli, direttore generale della Luiss, Fabrizio e compagni organizzano il primo BarCamp. Partecipano più di mille persone, è un successo. In prima fila, tra prof e noti manager, siedono Gianni Letta e Antonio Catricalà, destinati a passarsi il testimone di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Con simili sponsor nasce l’Associazione ItaliaCamp, presidente il giovane Sammarco e presidente onorarioCatricalà;pocodopo,anchelaFondazione ItaliaCamp (presidenti Letta eCelli)cheoggipuòcontaresuunarete di 53 università e come soci importanti istituzioni e grandi aziende. Obiettivo: rilanciare a forza di buone idee il sistema Paese. Nel 2011 parte il primo concorso «La tua idea per l’Italia» organizzato dall’Associazione: una commissione di 150 esperti («Hanno lavorato on-line; in totale trasparenza») seleziona tra 700 progetti le 10 migliori, ora già in fase di realizzazione. Due soli esempi: si deve a DavidWelton,ungiovaneitalo-americano, se gli under 35 anni ora possono costituire una Srl, Società a Responsabilità Limitata, con 1 solo euro di capitale (idea sposata da Catricalà e inserita nel pacchetto Monti). E ancora. E’ stato un gruppo di ricercatori dell’Istituto Irea del Cnr di Napoli a inventare «Remocean», un sofisticato sistema per monitorare il moto ondoso (già adottato all’isola del Giglio per la Costa Concordia, il progetto è stato finanziato con 1 milione di euro dal fondo Atlante Ventures di Intesa SanPaolo). «Sono più che inizi, la prova che il nostro modello funziona. Le buone idee scardinano i vecchi sistemi!», dice Sammarco. Di camp in camp l’Associazione ha già raccolto 2 mila idee; nulla andrà perso, tutte finiranno in un primo rapporto sull’innovazione in Italia.
Prossimo appuntamento, il 20 ottobre, in Vaticano, alla Pontificia Università Lateranense. Tema: “Salvezza o dannazione, proposte e soluzioni anticrisi”. Grand commis, manager, vescovi: non temete di essere usati da caste in difficoltà? «Siamo un motore giovane ma, contro la crisi, ci serve un patto fra generazioni», ribatte Fabrizio. «Rottamare crea solo inutili nemici. E, poi, siamo proprio sicuri che i rottamatori siano meglio dei rottamati?».