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 2012  ottobre 14 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - PARLA IL MINISTRO SEVERINO


ROMA - "Quella che viviamo è una seconda Tangentopoli, mi sembra inevitabile dirlo, il numero di casi rende evidente questo paragone, con qualche differenza rispetto al ’92". Ad affermarlo, ai microfoni di Maria Latella su SkyTg24, è il ministro della Giustizia, Paola Severino. "Assistiamo", spiega la Severino, "a una serie di episodi estremamente gravi anche perché questi fenomeni si innestano in un quadro di grande debolezza politica e di grandi bisogni del Paese. Lucrare sul denaro pubblico mentre si chiedono sacrifici ai cittadini è di una gravità inaudita".

Parole durissime quelle del Guardasigilli, che ribadisce che in un clima in cui "la corruzione è dilagante, dannosissima per l’economia e per l’immagine del Paese" è necessario combatterla "con una legge che mira a prevenire e a colpirla con delle sanzioni efficaci. Una legge completa come quella che si trova attualmente in Parlamento e che è irrinunciabile".

APPELLO LEGGE ANTICORRUZIONE - FIRMA, DIPENDE DA NOI 1

Come irrinunciabile appare l’approvazione della legge delega al governo che mira ad ottenere l’incandidabilità dei condannati. Un tema particolarmente sentito e "molto importante", ha spiegato il Guardasigilli. "Già dalla stesura originaria del testo
era prevista la delega al governo. Quest’ultimo si è impegnato a costruire la norma entro un mese dall’approvazione del ddl". "Saranno candidabili tutti i soggetti non condannati con sentenza definitiva" ha aggiunto il ministro. "Si tratta di decidere se perdere altro tempo e non approvare ancora una volta il ddl o se riteniamo che il governo sia sufficientemente affidabile, per procedere una volta approvato il testo".

Lo stillicidio di casi di amministratori pubblici coinvolti in casi di corruzione spingono il ministro a rilevare che "chi ha compiti pubblici ha dei doveri più stringenti di chi non li ha ed è tenuto a mantenere delle cautele in maniera più rigorosa. Questi sacrifici vanno fatti in nome dell’interesse pubblico". Un passaggio alla vicenda di Formigoni 2, al centro di uno scandalo che lo coinvolge personalmente e che si allarga agli uomini della sua giunta: "Il problema è vedere se ci sono ipotesi di responsabilità oggettiva o per fatti che si conoscevano e si potevano evitare". Il governatore lombardo deve dimettersi? "Il principio - ha spiegato - è che io non posso rispondere per fatti degli altri, a meno che non li conosca e non abbia la possibilità di impedirli. Se vi era la possibilità di sapere e non si è impedito c’è una responsabilità, altrimenti no".

Conflitto tra procura di Palermo e Quirinale. "Io sto dalla parte della Costituzione", ha detto il ministro della Giustizia, "la nostra Costituzione che è una bellissima Costituzione, dice che il Presidente della Repubblica è immune per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, un’immunità completamente diversa dalla monarchia" ha spiegato il Guardasigilli in merito alla vicenda che oppone i Pm di Palermo e il Quirinale sulle intercettazioni fatte nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. "Si tratta di vedere quando si è nell’esercizio delle funzioni", ha sottolineato la Severino ricordando che la decisione spetta alla Corte Costituzionale. "Lungi" dal voler entrare nel merito, il Guardasigilli ha poi anche ricordato che "il Presidente della Repubblica è anche presidente del Csm", le sue funzioni sono "estremamente ampie, importanti e riguardano anche i rapporti con la magistratura".

La vicenda del bambino conteso di Padova. Commentando la vicenda del bambino di dieci anni di Cittadella, in provincia di Padova, che mercoledì è stato prelevato dalle forze dell’ordine all’uscita dalla scuola per dare esecuzione ad una sentenza del Tribunale, Paola Severino ha detto che "oggetto della discussione, più che il fatto della decisione, è il modo". "Casi come quello del bambino ci colpiscono. Ne parliamo tutti con sofferenza. Sono casi purtroppo estremamente diffusi e che dipendono dalle tensioni nei rapporti tra i genitori nell’ambito di una separazione. Più sono tesi i rapporti tra i genitori, più i bambini ne soffrono" ha spiegato il ministro. "A volte purtroppo è necessario intervenire con un provvedimento del Giudice ed è sempre un problema serio dover intervenire con un provvedimento su sentimenti. E’ chiaro, poi - ha aggiunto - che se viene deciso che il bambino deve stare con un genitore la decisione deve essere eseguita".