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 2012  ottobre 12 Venerdì calendario

L’incontro potrebbe già essere mercoledì prossimo. Il luogo, la sede del Milan a via Turati a Milano

L’incontro potrebbe già essere mercoledì prossimo. Il luogo, la sede del Milan a via Turati a Milano. Da un lato Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, dall’altro probabilmente un uomo di fiducia della Russiski Alumini, una delle principali industrie di alluminio di tutta l’Asia. Stavolta, insomma, pare fatta. Il Cavaliere avrebbe finalmente trovato l’acquirente giusto per il suo Milan, ossia il magnate russo proprietario di miniere a sud degli Urali che controlla la squadra dell’Amkar Perm: Oleg Deripaska, il cui patrimonio viene calcolato dalla rivista Forbes in 16,8 miliardi di euro. È il nono uomo piu ricco del mondo. La prima stretta di mano sarebbe avvenuta poco più di una decina di giorni fa quando Berlusconi è volato a Mosca per il compleanno dell’amico Putin che gli aveva già preparato una serie di incontri proprio per vendere parte dell’impero e recuperare un po’ di denaro, perso tra crisi e causa Mondadori. Il primo acquirente presentato da Putin è stato un imprenditore ucraino che, tuttavia, non corrispondeva al livello di liquidità richiesto per "l’investimento". Poi è arrivato il turno di Deripaska, che è grande amico dello "zar" Vladimir e che nel mondo del calcio, a parte la squadra che milita nella prima divisione, ha avuto anche a che fare con Roman Abramovic, col quale nel 2000 creò pure una holding. È stato subito feeling. Un feeling economicamente molto rilevante. L’offerta parla dell’acquisto di una prima quota di azioni (il 30%) per una cifra stimata intorno ai 500 milioni, ma con diritto di prelazione, dal momento della stesura del contratto ad un anno, di un altro 21%. In pratica, nel giro di un solo campionato, il Creso russo potrebbe entrare in possesso della maggioranza della società. Sulla decisione del Cavaliere di alienare la squadra pesano senz’altro le note questioni economiche, anche se non manca l’amarezza per la stagione rossonera, fin qui abbastanza deludente. Solo che a rendere ancora più difficile questo momento, ci ha pensato la figlia di Berlusconi, la pasionaria Barbara, da poco più di un anno ai vertici della società e molto attiva - almeno secondo le cronache rosa - anche con un calciatore della sua squadra. È entrata nella leggenda, ormai, la travolgente storia d’amore con Alexandre Pato, un "gioiello" brasiliano del Milan, che dopo un periodo di burrasca, è sembrata riaccendersi nelle ultime settimane. Ebbene, Barbara non ne vuole sapere di lasciare lo scranno più alto di via Turati. "Voglio costruire il nuovo Milan, me l’hai promesso!" avrebbe gridato al padre in un momento di stizza, appena avuta la notizia della probabile cessione. "Il nostro sogno è quello di poter vedere questa squadra vincere anche tra 25 anni, non possiamo permettere che possa perdere il suo titolo di squadra che ha vinto di più al mondo e dobbiamo puntare sui giovani". Niente. Nonostante l’amore sconfinato per la figlia, "papi Silvio" ha dovuto tenere il punto, anche se persone a lui vicine sostengono che Barbara "ha preso il carattere di sua madre e non mollerà tanto facilmente", ma stavolta i bookmakers puntano su una secca vittoria del padrone di casa. Berlusconi stavolta non può dare seguito ai sentimenti anche se assicurano che per lui vendere il Milan è "un dolore profondo". D’altra parte ha già detto di no troppe volte. Come quando, qualche mese fa, avrebbe lasciato cadere un’offerta simile a quella di Deripaska proposta da Hamad bin Khalifa Al Thani, l’emiro del Qatar proprietario del Paris Saint-Germain . Le cessioni estive di Ibrahimovic e Thiago Silva avevano innescato un rapporto privilegiato che, secondo gli osservatori più attenti, avrebbe potuto anche riservare qualche colpo di scena. Per la famiglia reale qatariota, infatti, è un periodo di grandi investimenti in Francia, dagli hotel Lambert a Parigi e il Carlton di Cannes fino alla maison Valentino. E ancora: 17% della Volkswagen, il 20% della Borsa londinese, una quota della Barclays, l’Hotel Gallia di Milano. Senza dimenticare i Mondiali del 2022, in vista dei quali il potenziamento del fronte calcistico sarebbe stato un volano fantastico, ma Silvio ha preferito evidentemente guardare altrove. Con nuova liquidità in tasca, d’altra parte, Berlusconi potrebbe finalmente assoldare Pep Guardiola come direttore tecnico. Come già detto, l’ex allenatore del Barcellona non vuole esaminare proposte fino a gennaio, ma rimane lui il grande obiettivo del Cavaliere per risollevare le sorti della squadra.