Notizie tratte da: Adele Corradi # Non so se don Lorenzo # Feltrinelli 2012 # pp. 169, 14 euro., 13 ottobre 2012
LIBRO IN GOCCE NUMERO 50
(Adele Corradi, «Non so se don Lorenzo») –
Il grande prete di Barbiana –
Fucilate
«Don Lorenzo, se qui vicino venisse a stare un altro prete e i ragazzi incominciassero ad andare da lui invece che venir qui, cosa farebbe lei?». «Farei alle fucilate!». «E se fosse più bravo di lei?». «Farei alle fucilate! I ragazzi son miei! Bravo o ciuco, se me li portasse via, farei alle fucilate!».
Frammenti di vita
«Non si racconta in questo libro la storia di don Milani […] Si parla di lui, ma non se ne racconta la storia. Chi la volesse conoscere dovrà rivolgersi altrove. Direi piuttosto che in queste pagine sono messi a fuoco frammenti di vita, frammenti sparsi, affiorati alla memoria col disordine dei ricordi» (Adele Corradi, ex insegnante delle medie che ha lavorato nella scuola di Barbiana con don Lorenzo Milani finché lui non è morto di leucemia, all’età di 44 anni, il 26 giugno 1967).
Mai chiavato
«Quando entrai nella camera di don Lorenzo, quella mattina, Giancarlo Pessina, seduto accanto al letto, aveva in mano un foglio con le statistiche e le lacrime agli occhi… Perché quando rideva molto gli venivano le lacrime agli occhi. Don Lorenzo disse: “Gli sto dicendo di quando facevo il pittore c’era una modella che, se le si domandava “Conosci il tale?”, rispondeva: “Mai chiavato”. Io osservai che era un linguaggio biblico, perché nella Bibbia “conoscere” vuol dire quello. Poi, pensosa, aggiunsi: “Sarà vero che si conosce una persona andandoci a letto?” “Non lo so, mai chiavato!”, rispose».
Volere bene
«Veniva ogni tanto a Barbiana una professoressa che mi pareva una donna veramente straordinaria. Era bravissima come insegnante ed era anche bravissima in tutto il resto. Si capiva che cucinava bene e volentieri, leggeva tanto, andava spesso al cinema e faceva anche attività politica. “Quella donna riesce a far tutto! Come farà, don Lorenzo a trovare il tempo per fare tante cose?” “Non vuol bene a nessuno!”, rispose di botto. Era vero! Come avevo fatto a non pensarci? Quante più cose si farebbero se non si volesse bene a nessuno!».
Verità
«Una mattina, ero in piedi vicino al tavolo e don Lorenzo disse: “Non ho paura”. Di cosa non aveva paura? Mi domandai ascoltandolo senza guardarlo. “Non ho paura di non fare in tempo a dire tutto quello che mi rimane da dire. Non importa che io lo dica. La verità si fa strada da sola».
Contadini
«Don Lorenzo - dissi, appena fui sola con lui - Paolino non sta attento quando lei legge il giornale. Per tutto il tempo immagina di guidare un motorino. Don Lorenzo ascoltava, pensieroso, come sempre quando c’era un problema. Ma non lo turbava un problema come quello. “Adele - rispose con calma - sono qui come un contadino. Un contadino non può avere fretta che una pera maturi”».
Pena
«L’Eda aveva una voce bellissima, di contralto, credo, profonda e intonata. Chiesi che mi cantasse “In paradisum deducant te angeli” e lei si mise a cantare. Io ascoltavo incantata: “In tuo adventu suscipiant te Martires...”. Ma don Lorenzo a un tratto bruscamente: (“Smetta Eda!”) la interruppe. Era quasi un grido. Mi voltai stupita. Ma non era arrabbiato: la guardava addolorato. E infatti: “Mi fa pena - disse - non capisce… Canta senza capire”».
Pene
«Una volta, quando tentai di parlare non mi dette il tempo di aprir bocca. “Non mi racconti le sue pene! Chi si occupa di ragazzi non deve avere pene personali! Le sue pene devono essere quelle dei suoi ragazzi!”. Credo che non si aspettasse la mia reazione. Io infatti, nonostante la sua durezza, trovai bello quello che mi diceva e gli domandai: “Quando mai le ho raccontato le mie pene?”. Cambiò tono di colpo».
Tartufo «Don Lorenzo faceva sempre festa a tutto quello che portavo in tavola perché era gentile, ma capivo bene che il tartufo gli piaceva perché aveva cambiato vita e abitudini (forse anche gusti) ma il palato gli era rimasto borghese».
Stelle
«Grazie a don Lorenzo imparai a riconoscere le Pleiadi e Cassiopea, che prima di allora, fino a quando non sono andata lassù a Barbiana avevo incontrato solo nei versi dei poeti antichi. Era il primo anno che andavo a Barbiana e non mi ero ancora davvero stabilita lassù, perciò quella notte dormii insieme alla Eda e, siccome la finestra della camera dell’Eda dava sul piazzale della chiesa, all’alba fui svegliata dalla voce di don Lorenzo, che proprio sotto la finestra gridava allegro: “Chi non si alza per vedere le stelle non ama né la scuola né i ragazzi”».
Eroi
«Dissi a don Lorenzo se potevo rimanere a Barbiana, e lui mi rispose: “Farebbe una scelta eroica. E io sono un sacerdote: come sacerdote non posso consigliare scelte eroiche!”».
Notizie tratte da: Adele Corradi, «Non so se don Lorenzo», Feltrinelli, pp. 176, € 14,00