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 2012  ottobre 12 Venerdì calendario

IN GROENLANDIA L’EFFETTO SERRA È UNA MANNA


Mentre uno stuolo di avvocati si contende lo sfruttamento del Circolo Palare Artico a nome delle cosiddette potenze «artiche», è in Groenlandia che si intravedono i primi germogli dell’economia prodotta dal surriscaldamento della Terra. Negli ultimi 15 anni la temperatura in quest’isola nordica è salita di ben 4,5 gradi centigradi, troppo per l’industria ittica locale. Tanti, troppi pesci hanno preso la strada per il nord, tra cui i famosi gamberetti che davano da vivere ad intere comunità.
La Groenlandia, va detto, è una nazione povera, dove la popolazione fino ad oggi ha vissuto principalmente di pesca e caccia, e che ogni anno riceve dall’ex potere coloniale, la Danimarca, sussidi pari a mezzo miliardo di dollari. Questa è anche una delle nazioni con la più alta percentuale di suicidi pro-capite, specialmente tra i giovani. Ebbene, tra vent’anni, insieme al freddo polare, quest’immagine tetra potrebbe dileguarsi totalmente. La scomparsa del ghiaccio ha infatti reso possibile lo sfruttamento di grossi giacimenti di metalli strategici, quali l’uranio; metalli rari, utilizzati dalla telefonia mobile e nella produzione di energie rinnovabile e metalli preziosi, dall’oro allo zinco al ferro.
Sfruttare bene tutto questo ben di Dio non sarà semplice: già si discute delle quote sull’emigrazione e delle concessioni di sfruttamento a società straniere, ma almeno in questa tragedia climatica, che affligge tutti e di cui nessuno sembra curarsi, una storia positiva c’è.