Michele Serra, l’Espresso 12/10/2012, 12 ottobre 2012
BERLUSCONI PROVA CON LO PSEUDONIMO
Mentre tutti parlano delle primarie del centrosinistra, il centrodestra, approfittando del disinteresse generale, sta costruendo in gran segreto le sue strategie per tornare al governo.
BERLUSCONI CINQUE. L’ipotesi di un quinto governo Berlusconi è vista con favore negli ambienti della chirurgia estetica, della tratta delle bianche e del gioco clandestino dei dadi. Uomini del suo staff stanno sondando, con discrezione, anche gli altri settori dell’economia per coglierne gli umori. Il principale ostacolo è che Berlusconi, per tornare premier, dovrebbe vincere le elezioni, e nei sondaggi viene dato al 3 per cento, ex aequo con i radicali ma leggermente dietro i cossuttiani. Che fare? L’ipotesi più realistica è presentarsi alle elezioni di Antigua, vincerle corrompendo le poche migliaia di elettori, organizzare un potente esercito mercenario e invadere l’Italia. Meno costosa, ma di esito più incerto, l’idea di assoldare migliaia di ipnotizzatori e nasconderne uno in ogni seggio elettorale italiano.
MILVIO PERLUSCONI. Chi si nasconde dietro questo misterioso pseudonimo? Voci insistenti dicono che sia un ricchissimo imprenditore del Nord, maniaco sessuale e presidente di una importante squadra di calcio milanese, che vorrebbe presentarsi all’elettorato di centrodestra come uomo nuovo della scena politica. Nel suo programma, Perlusconi si dice un convinto ammiratore di Berlusconi (definito «astro incomparabile della intera civiltà umana, uomo bellissimo, inimitabile maestro») del quale sogna di essere l’erede politico. Solo una volta eletto, Perlusconi ha promesso di rivelare la sua vera identità in una conferenza stampa a Villa Certosa.
PRIMARIE. Un brivido di eccitazione percorre i dirigenti del Pdl ogni volta che qualcuno propone, pure se arrossendo, le primarie. Un’esperienza estrema - la democrazia - potrebbe ridare energia a un organismo politico stremato, ma anche stroncarlo per sempre. Nel caso si volesse procedere, i candidati sono: Angiolino Alfano. A chi osserva che, per una migliore compiutezza del processo democratico, sarebbe necessario almeno un secondo candidato, viene spiegato che bisogna fare un passo alla volta.
VLADIMIR PUTIN. Durante il loro ultimo incontro, in una sauna termale kirghisa dove gli ospiti scommettono sul combattimento dei montoni, Berlusconi ha chiesto all’amico Putin perché non si candida in Italia, dove sarebbe accolto con grande simpatia soprattutto dalle elettrici di centrodestra, che apprezzano moltissimo il fascino, così virile, della tirannia. Putin sta formando una squadra che per adesso comprende un domatore di tori, un maestro di lotta libera, una spia esperta di veleni, un reduce dalla Cecenia famoso per le poche parole e la collezione di teschi, il preside di una scuola per buttafuori e un paio di tiratori scelti. Gli analisti elettorali italiani danno per Putin una forbice che va dal 5 al 95 per cento, a seconda del numero di elettori lasciati ancora in vita dopo la campagna elettorale.
NEOCONSERVATORI. Sono guidati dall’ex socialista Sacconi e dall’ex radicale Quagliariello. Come tutti gli ex craxiani e gli ex radicali, Sacconi e Quagliariello sono così di destra che ben due band musicali, gli skinheads Muori, cane! e i nazipunk Vomito e sangue, hanno rifiutato di suonare al primo raduno dei neoconservatori italiani, spaventati dall’allucinata oratoria estremista dei due leader. Sacconi e Quagliariello sostengono che il centrodestra deve ispirarsi da un lato alle forme più tradizionali e consolidate di autorità, dall’altro al libero mercato. Dopo avere saputo che il modello da loro proposto è già messo in pratica dal Partito comunista cinese, hanno deciso di riscrivere il programma.
MOVIMENTO DI OSCAR GIANNINO. È formato da Oscar Giannino. Intende presentarsi alle elezioni con l’obiettivo di ottenere almeno un altro voto oltre a quello di Oscar Giannino, e poi cercare di mettersi in contatto con lui per fare amicizia.