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 2010  ottobre 11 Lunedì calendario

SANATORIA 2012 A RISCHIO FLOP

[Poco più di 5mila richieste per 60mila posti: neanche i clandestini vogliono più diventare italiani] –
In Veneto la nuova sanatoria per immigrati clandestini è un flop. La finestra di un mese aperta a metà settembre non registra alcun boom. Anzi.
Le richieste pervenute ad oggi in regione Veneto non rappresentano nemmeno il 10% del totale previsto. Infatti, a fronte dei 60 mila posti disponibili le domande a oggi pervenute sono 5.080 con la punta massima a Verona di 1.663. Nessuna coda interminabile agli sportelli preposti. A pochi giorni dalla scadenza la finestra bis della Bossi - Fini è andata semideserta.
La Cgil parla di costi alti e procedure difficili, ma la realtà è un’altra. Esauriti gli anni del boom economico a Nordest, nemmeno i clandestini hanno alcun interesse a ottenere un riconoscimento di legalità dallo stato italiano. Entrare nella macchina infernale della tracciabilità comporta solo doveri per questi signori. Meglio rimanere clandestini e vantare diritti senza accollarsi oneri. Personalmente ho sempre sognato lo status di apolide specialmente in un paese come l’Italia la cui cittadinanza non comporta alcun vantaggio. A Teramo conobbi un signore che per qualche kafkiano e segreto motivo non risulta censito in alcun ufficio pubblico. Non ha residenza, pur essendo italiano. Paga da anni prestazioni sanitarie private, pur di non avere a che fare con mamma Italia. Perché è una mamma poco premurosa: bravissima nel richiedere sacrifici, ma ingrata nel concedere attenzioni. Ecco allora che il 90% dei potenziali aventi diritto preferisce rimanere nell’ombra della clandestinità. Al riparo dalle cesoie statali, ma con sanità e servizi pubblici a sbafo. Sfruttati sul lavoro, però, obietterà la Cgil. Certo, ma sarà loro sufficiente recarsi dal magistrato di turno per vedere confermate montagne di diritti senza alcuna rigorosa ammenda per lo status di clandestino. Al massimo un foglietto di via buono per incartarci la baguette e fare ritorno a casa senza problemi.
Le Forze dell’Ordine da tempo hanno esaurito la voglia di perseguire la clandestinità degli irregolari. Anzi, mi confidava un amico carabiniere, spesso girano gazzella e sguardo da un’altra parte. Fermare un soggetto senza documenti significa accompagnarlo al primo comando e perdere ore per procedere all’identificazione. Per tale mastodontica procedura il maresciallo sfora spesso degli straordinari che poi nessuno paga: alias meglio girare alla larga. Di conseguenza la stragrande maggioranza degli stranieri preferisce non avere rapporti con l’amministrazione dello stato italiano e non possiamo certo biasimarli visto che il contrario comporta molti oneri e nessun onore.
Prendiamo tristemente atto che l’Italia è così mal ridotta che nemmeno gli immigrati clandestini desiderano più regolarizzare la loro posizione. I servizi pubblici essenziali a costoro saranno ancora una volta a carico delle tasche ormai lise dei connazionali che dal canto loro non hanno la possibilità di attivare una procedura per passare alla clandestinità. Sono, infatti, convinto che se molti italiani potessero pagare la loro quota pro capite di debito pubblico con il patto di non aver più nulla a che fare con lo stato italiano ci sarebbero le code agli uffici incaricati della procedura di apolidia. Purtroppo moriremo italiani…