Luigi Ferrarella, Corriere della Sera 12/10/2012, 12 ottobre 2012
E IL TRIBUNALE LO CONDANNA: «HA DIFFAMATO I RADICALI» —
Se per il gip fa l’assessore regionale uno che ha comprato voti dalla ’ndrangheta, e per i pm parecchi corrotti siedono al Pirellone, per il Tribunale di Milano alla presidenza della Regione Lombardia c’è un diffamatore di avversari politici. Il governatore Roberto Formigoni è stato infatti condannato in primo grado dalla giudice Carmen D’Elia a 900 euro di pena pecuniaria e 110.000 euro di risarcimento ai Radicali della lista Bonino-Pannella per averli diffamati nelle persone del candidato alle elezioni regionali 2010 Marco Cappato e di Lorenzo Lipparini, accusandoli di aver ordito una macchinazione per escludere il centrodestra dalle Regionali 2010. Il pm Clerici aveva chiesto 1 anno di carcere, senza le attenuanti generiche concesse invece dal Tribunale. La sentenza punisce il boomerang di Formigoni quando, su input dei Radicali patrocinati ieri dal legale Giuseppe Rossodivita, emersero 900 firme false nella sua lista alle regionali 2010 (proprio oggi inizia l’udienza preliminare a carico di dirigenti pdl come il presidente della Provincia di Milano, Podestà). Formigoni ribaltò sui Radicali il sospetto che, «rimasti 12 ore da soli con penne e borse» a controllare i registri, avessero «potuto manipolare le liste, correggerle, spostare documenti»: «51 certificati, a una prima verifica segnalati presenti, dopo i Radicali non c’erano più».
«È la prima volta che un Tribunale prevede di mettere becco nelle polemiche tra politici — reagisce il condannato —, ma evidentemente, quando c’è di mezzo Formigoni, si cambiano anche le regole». Per il radicale Cappato, invece, «questo è il primo importante risarcimento dell’onore della nostra forza politica».
Luigi Ferrarella