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 2012  ottobre 11 Giovedì calendario

APPUNTI DAI GIORNALI DI GIOVEDI’ 11 OTTOBRE 2012

• L’assessore alla Casa della Regione Lombardia è arrestato con l’accusa di aver comprato dalla ’ndrangheta un pacchetto di quattromila preferenze, decisivo per la sua elezione. Ultimatum della Lega («O si azzera tutto o si va al voto») e giunta Formigoni in bilico. Si allarga lo scandalo del Lazio: indagato per peculato anche il capogruppo dell’Idv in regione, Vincenzo Maruccio. Avrebbe sottratto dai fondi del partito 780 mila euro. Su ordine di Di Pietro, si è subito dimesso. Botta e risposta tra Matteo Renzi e Sergio Marchionne. Il rottamatore attacca l’ad del Lingotto: «Ha tradito, ha preso in giro operai e politici». La replica: «Renzi è solo il sindaco di una povera e piccola città». Partito dalla Calabria, Grillo sbarca a nuoto in Sicilia per lanciare la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle nell’isola. Il Nobel per la Chimica ai due scienziati che, attraverso la mappatura dei sensori delle cellule, hanno permesso lo sviluppo di farmaci super precisi.

##Lombardia, arrestato assessore: comprati voti dalla ’ndrangheta
• L’assessore della Regione Lombardia alla Casa, Domenico Zambetti, 60 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver comprato un pacchetto di 4 mila preferenze, decisivo per la sua elezione con 11.217 voti nelle Regionali 2010, pagando 200 mila euro a due colletti bianchi della ’ndrangheta: un esponente della cosca Morabito-Bruzzaniti di Africo (Giuseppe D’Agostino, condannato per traffico di droga nell’inchiesta sull’Ortomercato) e un referente del clan Mancuso di Limbadi, il gestore di negozi compro-oro Costantino Eugenio: un tandem che avrebbe pescato anche nel portafoglio di preferenze gestito da Ambrogio Crespi, fratello di Luigi, l’ex sondaggista di Berlusconi condannato per la bancarotta Hdc. «Devastante che la democrazia sia inquinata», ha commentato il pm Boccassini. «L’accusa è grave ma riguarda Zambetti», ha minimizzato Formigoni, «o è un abbaglio dei magistrati o ci ha tradito». Scrive Ferrarella sul Cds: «Nell’arrestare altri venti indagati dell’ala militare, il gip Alessandro Santangelo contesta a Zambetti “scambio elettorale politico-mafioso”, “concorso esterno in associazione mafiosa” (anche all’arrestato Crespi) e “corruzione” aggravata dall’aver agevolato i clan: un’intercettazione ambientale, disposta dal pm Giuseppe D’Amico nell’auto dei due ’ndranghetisti usciti da un incontro il 15 marzo 2011 con l’assessore, registra un pagamento di 30 mila euro da parte del politico, che avrebbe anche fatto assumere la figlia di uno dei due ’ndranghetisti all’Aler, l’ente case popolari, e promesso di indirizzare lavori a coop e ditte dei clan. Che con telefonate e lettere intimidatorie, foto e registrazioni, in fasi altalenanti del rapporto con il politico contavano di richiamarlo all’ordine (“ce l’abbiamo in pugno”), pena un traumatico “rimpasto degli accordi”».

• Domenico Zambetti, detto Mimmo, 60 anni, politico di lungo corso, ex democristiano, ex Udc, ex assessore provinciale e infine approdato nelle file del Pdl. [Colonnello, Sta]

• Sul Cds racconta Ferrarella: «È il 15 marzo 2011 quando i carabinieri fotografano Eugenio Costantino, colletto bianco della cosca Mancuso, che entra nel Centro culturale milanese dell’assessore alla Casa della giunta Formigoni, incontra appunto il pdl Domenico Zambetti, esce con un pacchetto, entra in auto, conta il denaro e racconta ai complici (e al pm Giuseppe D’Amico, non sapendo che l’auto è diventata un enorme microfono) la storia dei 4.000 voti comprati alle elezioni regionali 2010, sottostante il pagamento da parte del politico della rata da 30.000 euro di cui si sente il fruscìo. “Cirù conta questi soldi, devono essere 30....togline 15...sono tutti da cento. Zambettino, Zambettino le corna sue... All’inizio si è fatto un po’ i cazzi suoi, adesso ha pagato, eh”. “Quanto gli è costato a lui?”, chiede il complice. “Togli questi 30.000... gli sarà costata 200.000 euro... Ma tu lo hai capito che gli hai dato 3.000/3.500 voti, nel mio piccolo io sinceramente li meritavo 100.000 euro, nel mio piccolo io nel Magentino gli ho fatto dare 700/800 voti, ma stiamo scherzando... Lui grazie a questi spiccioli è stato eletto, altrimenti chi lo eleggeva? Sai quanto prendeva lui? 6/7.000 voti. Invece ne ha presi 11.500, giusto i quasi 4.000 voti (di distacco dal primo dei non eletti, ndr) arrivatigli da questa gente”».

##La Lega a Formigoni: o azzeri tutto o al voto
• Dopo una riunione al Pirellone con tutti i consiglieri del Carroccio, ieri sera Matteo Salvini, segretario della Lega in Lombardia, ha fatto capire che siamo agli sgoccioli per Formigoni: «Ho in mano le dimissioni dei 20 consiglieri e degli assessori della Lega, domani io e Maroni incontriamo Formigoni. Gli lasciamo la scelta se fare un passo a lato o un passo indietro». Quindi: «Ci aspettiamo quanto meno l’azzeramento della giunta, il dimezzamento dei nuovi assessori con eventualmente un nuovo presidente di giunta». E comunque il voto arriverà prima della scadenza naturale del mandato nel 2015: «Si andrà a votare il prima possibile, immagino con le elezioni politiche di aprile 2013». [Giannattasio, Cds] Formigoni in tarda serata ha replicato: «Ho parlato con Alfano e Berlusconi, se cade la Lombardia cade anche il Veneto e il Piemonte», le due regioni governate dalla Lega. Di più. Poco prima di mezzanotte ha fatto filtrare la notizia del ritiro delle deleghe ai quattro assessori leghisti: Gibelli, De Capitani, Ruffinelli e Belotti. [Alfieri, Sta]

##Le mani della ’ndrangheta anche sull’anti-Minetti
• C’è poi il caso di Sara Giudice, che si era presentata alle Comunali di Milano del 2010 come l’anti-Minetti del centrodestra. I clan avrebbero appoggiato 300/400 voti sulla giovane candidata all’esito di incontri con il padre Vincenzo, ex presidente del Consiglio comunale e allora presidente di Metro Engineering srl, società della Metropolitana milanese controllata dal Comune. Investimento efficace, visto che la giovane concluse con 1.000 preferenze dietro il candidato sindaco Manfredi Palmeri della lista Nuovo Polo per Milano, e non entrò in Comune solo per i meccanismi elettorali. Spiega però Ferrarella sul Cds: «Due le differenze tra Giudice (indagato per corruzione) e Zambetti. L’ambasciatore ’ndranghetista gli si presentò con nome falso, come avvocato portavoce di una cordata di professionisti calabresi. E Giudice non pagò i voti, ma avrebbe promesso disponibilità sugli appalti della metro di Cosenza realizzata da Metro Engineering».

• Sara Giudice ha commentato così l’inchiesta che coinvolge suo padre: «Mi sono messa contro Silvio Berlusconi, il politico più potente. Mi avevano minacciato di farmela pagare. Questa è solo una manovra per cercare di incastrarmi». Al telefonino con voce flautata, Nicole Minetti fa la compassionevole: «Le esprimo la massima solidarietà. Io lo so bene, cosa vuol dire finire nel tritacarne mediatico». [Poletti, Sta]

##Lombardia: sono 14 i consiglieri sotto inchiesta
• Zambetti è il quinto assessore arrestato nelle varie giunte di Formigoni, dopo Guido Bombarda (Formazione professionale), Piergianni Prosperini (Turismo), Franco Nicoli Cristiani (Ambiente, Commercio) e Massimo Ponzoni (Protezione civile, Ambiente). [Ferrarella, Cds] Fai i calcoli più dettagliati Alfieri sulla Sta: «Con l’arresto di Domenico Zambetti, assessore alla Casa (in precedenza all’Ambiente e all’Artigianato) di una giunta Formigoni arroccata nel fortino dell’impunità, e l’avviso di garanzia a Massimo Buscemi, salgono a 14 su 80 i consiglieri regionali finiti sotto inchiesta. Un elenco da far impallidire gli anni torvi di tangentopoli. In rigoroso ordine alfabetico troviamo l’assessore leghista al Territorio e all’urbanistica, Daniele Belotti; il collega di partito, ex presidente del consiglio regionale, Davide Boni; il trota Renzo Bossi, ormai ex consigliere, indagato nella vicenda dei rimborsi elettorali che ha travolto il clan di Gemonio; la new entry Massimo Buscemi (Pdl), il genero di Daccò, indagato (con i colleghi di partito Nicoli Cristiani e Ponzoni) per peculato e truffa aggravata. La pattuglia pidiellina prosegue con Angelo Giammario, Romano La Russa, Franco Nicoli Cristiani e Nicole Minetti (filone Ruby e festini di Arcore). Poi c’è Filippo Penati, ex capo segreteria di Bersani (l’altro giorno i Pm hanno chiesto il suo rinvio a giudizio) e la vicenda inquietante di Massimo Ponzoni, ex assessore alla Protezione civile e all’Ambiente, ex coordinatore del Pdl Monza-Brianza, arrestato per il crac della società Pellicano. Già nelle carte dell’operazione Infinito veniva definito “capitale sociale” delle ndrine e Desio, la sua roccaforte elettorale, il trapianto “meglio riuscito” della criminalità calabrese al Nord. Fresco di sentenza è invece il pidiellino Gianluca Rinaldin, condannato in primo grado per truffa su rimborsi spese, filone appalti turistici sul lago di Como. Infine la padana Monica Rizzi, ex assessore allo Sport, accusata di dossieraggio pro Renzo Bossi. A questo quadro si aggiungono Roberto Formigoni, a processo per aver diffamato i Radicali e indagato per corruzione, in concorso all’amico faccendiere Pierangelo Daccò, nello scandalo della clinica Maugeri, e ben 5 assessori del suo lungo regno al Pirellone (governa dal 1995) finiti in manette: oltre ai già citati Zambetti, Ponzoni e Nicoli Cristiani, Guido Bombarda (Formazione professionale) e Piergianni Prosperini (Turismo)».

##Laziogate: indagato il capogruppo dell’Idv
• Lo scandalo Laziogate si allarga. Da ieri è indagato il capogruppo in Regione dell’Idv Salvatore Maruccio, accusato dai magistrati Alberto Caperna e Nello Rossi di peculato. Avrebbe sottratto 780 mila euro dai conti del suo partito su sette depositi personali e tre gestiti in condelega con i vertici dell’Idv. Il sostituto Stefano Pesci ha ordinato immediate perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici del capogruppo. Ma il sospetto è che Maruccio abbia movimentato molto più di quei 780 mila euro segnalati dagli ispettori della Banca d’Italia e scovati dagli investigatori del Nucleo valutario. Perché il politico, che ha 34 anni ed è originario di Vibo Valenzia, ha gestito numerosi affari già quando era assessore ai Lavori Pubblici nella giunta guidata da Piero Marrazzo. [Sarzanini, Cds]

• Sul caso Maruccio racconta la Sarzanini (Cds): «Secondo i documenti ufficiali, nel 2011 l’Italia dei valori ha ottenuto un milione e 217 mila euro di fondi da impiegare per l’attività politica dei suoi cinque consiglieri. Maruccio è accusato di essersi appropriato di oltre la metà. La relazione dei finanzieri guidati dal generale Giuseppe Bottillo sulla segnalazione di operazione sospetta di Bankitalia arriva in procura il 27 settembre scorso. Evidenzia una ventina di “bonifici con causali sempre generiche e talora addirittura assenti”. E poi sottolinea “vistose anomalie perché nei numerosi casi in cui la generica causale del bonifico consiste nella dicitura rimborso (o restituzione) anticipazione appare arduo ipotizzare l’esistenza di sistematiche anticipazioni attraverso fondi personali da parte di Maruccio che, in virtù della sua posizione di presidente del gruppo consiliare Idv, era l’unica persona abilitata a operare direttamente sui conti”».

##Fiorito non è più consigliere regionale
• Con decreto del presidente del Consiglio Mario Monti, Franco Fiorito è stato sospeso dalla carica di consigliere del Lazio. La decisione decorre dal 1 ottobre e da quella data l’ex capogruppo del Pdl, in carcere con l’accusa di peculato, non percepirà più stipendio ed indennità relative alle cariche ricoperte alla Pisana. Ma non è l’unica brutta notizia per Fiorito, che ieri ha visto respingere anche dal Tribunale del Riesame, dopo il gip, la richiesta di scarcerazione. [Fiano, Cds]

##Corruzione, a dicembre il commissario
• A dicembre, quando verrà approvata la legge di stabilità, saranno tre ministri (Interno, Giustizia, Funzione pubblica) a dover individuare il nome del nuovo commissario anticorruzione: «E non sarà facile trovare la persona giusta per un ruolo così delicato...», spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, che ha proposto la nuova norma sul vertice della Commissione indipendente per la valutazione, l’integrità e la trasparenza della pubblica amministrazione (Civit) approvata l’altra notte dal Consiglio dei ministri. La proposta dei ministri Cancellieri, Severino e Patroni Griffi dovrà esser approvata dal Consiglio dei ministri, ratificata dalle commissioni con una maggioranza qualificata dei due terzi e poi formalizzata con una delibera del governo e con un decreto del presidente della Repubblica. I paletti per la nomina del commissario, dunque, sono molti anche perché la Civit (grazie agli articoli del ddl anticorruzione curati dal ministro Filippo Patroni Griffi) cambia: con il testo ora in discussione al Senato, infatti, l’autorità di piazza Augusto Imperatore (tre commissari, 30 dipendenti più una decina di consulenti) acquisisce poteri ispettivi e di vigilanza, fino a proporre i criteri per la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti. Questo è il contributo di Patroni Griffi che è stato componente della Civit fino a un anno fa. [Martirano, Cds]

##Legge elettorale, via all’esame dei testi
• Il punto sulla legge elettorale. Oggi in commissione Affari costituzionali si voterà il testo base: sarà quello del Pdl che prevede un premio di maggioranza del 12,5% alla coalizione vincente. Anche quello del Pd lo prevede ma senza le preferenze. I Democratici vogliono i collegi. Il testo Pdl dovrebbe prevalere con i voti dell’Udc e della Lega. Ma su questo punto ieri a Palazzo Grazioli c’è stato uno scontro tra La Russa e Gasparri da una parte e Quagliariello e Verdini dall’altra. Quest’ultimi contrari alle preferenze: con loro Berlusconi che però non si messo di traverso. Visto quello che è successo in Lombardia, con le preferenze raccolte dalla ’ndrangheta e quelle di Fiorito, una parte del Pdl ritiene inopportuno fare una battaglia per questo sistema di voto. [La Mattina, Sta]

##Grillo sbarca in Sicilia a nuoto
• Beppe Grillo ha compiuto la traversata a nuoto dalla Calabria alla Sicilia, per lanciare la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle nell’isola. Partito da Cannitello che non erano le 11, arrivato sulla spiaggia di Punta Faro alle 12,07. Per quasi tre chilometri ha avuto contro la corrente, la pioggia, il vento, perfino gli allibratori inglesi, che scommettevano sulla non riuscita. [Cerruti, Sta]

• Racconta Cazzullo (Cds): «I militanti del Movimento 5 Stelle accolgono i cronisti con simpatia: “Complici! Conniventi! Tenete il sacco ai politici!”. Un ragazzo urla nel megafono che le correnti hanno dirottato Beppe più a Sud: corsa pazza sotto la pioggia, si sposta anche l’ambulanza. Casaleggio, dritto contro la tempesta, non perde mai di vista l’amico che avanza tra i flutti. Lo segue un piccolo corteo: barche da pesca, gommoni, la capitaneria di porto, due canoe, la polizia, un wind-surf. Gaspare Sturzo, pronipote del fondatore del Partito popolare, anche lui candidato alla Regione, chiede: “Quant’è costato al contribuente la bravata di Grillo?”. “Niente!” assicura il candidato 5 Stelle Giancarlo Cancelleri, “abbiamo pagato di tasca nostra per bloccare lo Stretto, ecco le ricevute: 650 euro”. Il prof. Fazio specifica che l’assicurazione copre anche l’eventuale recupero della salma».

• Giancarlo Cancellieri, il candidato presidente dell’Idv in Sicilia. [Cerruti, Sta]

• «Su Google lo Stretto pareva più stretto...» (Grillo prima della traversata). [Cazzullo, Cds]

• «Ho battuto anche i bookmaker inglesi che mi davano 1 a 15, ho fregato i medici che mi pronosticavano l’infarto... Finora qui sono sbarcati mafiosi e delinquenti; la prima persona normale che arriva sono io» (Grillo dopo essere sbarcato a nuoto in Sicilia). [Cazzullo, Cds]

##Marchionne attacca Renzi e insulta Firenze
• Matteo Renzi ha attaccato ieri Sergio Marchionne: «Ha tradito: avrà sempre questa macchia di aver preso in giro operai e politici, dicendo una cosa che non avrebbe fatto». L’ad della Fiat non l’ha presa bene e ha respinto le accuse: «Non è vero che sono un bugiardo». E, pensando di non essere ascoltato dalla stampa, in un incontro davanti agli studenti organizzato dall’associazione dei costruttori d’auto europei, ha spiegato che Renzi «non è come Obama». E va oltre: «Renzi è la brutta copia di Obama, ma ha parecchia strada da fare prima di arrivare a essere come lui. È solo il sindaco di una povera e piccola cittadina». Immediata la replica di Renzi: «Liberissimo di pensare che io non sia un politico capace. Ma si sciacqui la bocca, come diciamo in riva d’Arno, prima di parlare di Firenze, città che ha dato al mondo genio e passione». Al fianco di Renzi, soprattutto per le parole su Firenze, si schierano in molti. Nichi Vendola accusa Marchionne di «stile padronale e volgare». E Bersani dice «basta a dichiarazioni che sviliscono l’Italia: Firenze è una città nel cuore di tutti». In serata, Marchionne precisa: «I miei commenti su Firenze? Estratti fuori dal contesto: paragonavo la città alla complessità degli Usa e le responsabilità di Obama con quelle di Renzi. La differenza mi sembra evidente. Firenze è una città apprezzata e rispettata a livello mondiale». [Trocino, Cds]

##Scontro tra D’Alema e Renzi. Il sindaco: intimidazioni
• È scoppiata una feroce polemica tra Massimo D’Alema e Matteo Renzi dopo che sulla Stampa di ieri è comparso un retroscena che attribuisce a D’Alema un attacco a Renzi: «Ha sbagliato e continua a sbagliare. Si farà del male». Poi lo accusa di avere usato un jet privato per andare da Ciampino a Sulmona. Renzi non perde tempo: «Spero che D’Alema smentisca le parole che gli hanno attribuito, con un tono allusivo e intimidatorio. Non è bello che il capo della commissione Servizi segreti dica: si fa male. Lo dica a qualcun altro». E ancora: «Lui e gli altri dirigenti ci hanno regalato vent’anni di berlusconismo». D’Alema smentisce il retroscena ma si dice «amareggiato» per gli attacchi personali: «È Renzi che conduce polemiche personali». [Trocino, Cds]

• Sul caso D’Alema scrive Bertini della Sta: «Al di là delle smentite e delle ricadute polemiche sui viaggi, la volontà di D’Alema di restare in campo e ricandidarsi, qualche problema politico lo può creare invece a Pierluigi Bersani. Il quale dopo essere uscito dall’assemblea del Pd come colui che era riuscito a tenere a bada la sua potente nomenklatura interna, stoppando regole di eccessiva chiusura, ora si ritrova a fare i conti con una novità che può incidere anche sul profilo molto individuale che intende imprimere alla sua campagna per le primarie. Con un personalità del calibro di D’Alema schierata a suo fianco, il format di Bersani, a detta dei suoi avversari alle primarie, potrebbe risentirne».

##Caccia turchi intercettano jet siriano
• Ieri alcuni caccia turchi hanno intercettato un aereo civile siriano, un Airbus 320, che proveniva da Mosca e lo hanno costretto ad atterrare nella capitale turca. Il sospetto era che a bordo, oltre ai 37 passeggeri, ci fosse una fornitura bellica per il regime di Assad. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu parlando da Atene: «A bordo abbiamo trovato merce illegale che sarebbe dovuta essere segnalata in linea con le regole dell’aviazione civile. Avevamo ricevuto informazioni che l’aereo conteneva un carico non autorizzato – ha detto –. Era nel nostro diritto ispezionarlo. Siamo determinati a controllare il flusso di armi verso un regime che massacra brutalmente i civili. È inaccettabile che i siriani usino il nostro spazio aereo per questi scopi». Per paura di una rappresaglia è stato ordinato agli aerei di linea turchi di non sorvolare i cieli siriani. Intanto all’aeroporto Esenboga dopo un’ispezione meticolosa del velivolo le autorità turche trovavano componenti missilistici e per i sistemi di comunicazione militari. [Ricci Sargentini, Cds]

• Il regime di Assad ha respinto la richiesta di un cessate il fuoco unilaterale avanzata ieri dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, mentre gli scontri tra forze lealiste e ribelli continuano a infuriare nei sobborghi di Damasco, ad Aleppo e a Homs. Almeno 170 persone sono state uccise ieri in tutto il Paese. [Ricci Sargentini, Cds]

##Soldati americani inviati in Giordania
• Gli Stati Uniti hanno inviato in segreto l’estate scorsa in Giordania una task force di specialisti ed esperti militari per aiutare le forze armate giordane a far fronte all’ondata di profughi siriani, a gestire la preparazione per l’eventualità che Damasco perda il controllo delle sue armi chimiche e per essere già in una posizione avanzata nel caso il conflitto siriano dovesse allargarsi. Lo ha rivelato ieri il New York Times, citando funzionari americani: la missione comprende anche l’elaborazione di piani per isolare la Giordania dalla rivolta in Siria, e per contribuire a evitare scontri analoghi a quelli che si stanno verificando da giorni al confine tra Turchia e Siria. La task force, che conta oltre 150 militari, è basata in un campo addestramento dell’esercito giordano a Nord di Amman, a un cinquantina di chilometri dal confine con la Siria. [Stabile, Sta]

##S&P degrada la Spagna. I Bonos quasi spazzatura
• Nella notte Standard & Poor’s ha tagliato di due gradini, da BBB+ a BBB-, il merito di credito di Madrid, cioè la valutazione della possibilità per il Paese di ripagare il suo debito e gli interessi. Per di più l’outlook è negativo, cioè la prospettiva è di ulteriori declassamenti. La valutazione BBB- dei Bonos è appena un gradino sopra a quella di BB+, che segna ufficialmente l’ingresso nell’inferno delle obbligazioni spazzatura (i junk bond buoni solo per la speculazione). A pesare sulla decisione di Standard & Poor’s c’è soprattutto, spiega l’agenzia, «la profonda recessione» dalla quale l’economia spagnola non riesce a emergere e che «limita le opzioni politiche a disposizione del governo» per cercare di risanare una situazione fortemente deteriorata dalla crisi del debito sovrano. [Grassia, Sta]

##Il Nobel agli ispiratori dei super-farmaci
• L’Accademia delle Scienze di Stoccolma ha assegnato il Nobel per la Chimica a Brian Kobilka e Robert Lefkowitz, gli scienziati americani che hanno individuato per primi una categoria particolare di recettori che permettono alle cellule del nostro corpo di interagire e adattarsi all’ambiente esterno. È grazie a queste speciali «antenne», battezzate «recettori della proteina G», che le cellule percepiscono stimoli come luce, odori, calore e sapori. Questi recettori hanno anche la funzione di mediare sensazioni – ad esempio gioia e paura - scatenando vere e proprie reazioni fisiche, come aumento della respirazione e del battito cardiaco. Spiega Arcovio (Sta): «Questi speciali sensori attivano una serie di reazioni fondamentali per il nostro organismo. Una scoperta che ha stuzzicato le case farmaceutiche che ancora oggi sfruttano il lavoro dei due nuovi Nobel per sviluppare farmaci più efficaci e con meno effetti collaterali. I risultati sono già sotto gli occhi di tutti. “Circa la metà dei farmaci ora in uso ha scritto il comitato dei Nobel nella sua motivazione - sfruttano il meccanismo dei recettori della proteina G”. Basta pensare alla produzione dei betabloccanti, antistaminici e psicofarmaci».