Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 8 agosto 2012
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DELIA SCALA–Anagrafe Odette Bedogni, nata a Bracciano (Roma) il 25 settembre 1929, il padre, un collaudatore di aerei alla Caproni, la madre, una casalinga, si trasferiscono presto a Milano
DELIA SCALA–
Anagrafe Odette Bedogni, nata a Bracciano (Roma) il 25 settembre 1929, il padre, un collaudatore di aerei alla Caproni, la madre, una casalinga, si trasferiscono presto a Milano. A otto anni inizia a frequentare la scuola di ballo della Scala, a 21 viene scritturata nel film di Luigi Zampa “Anni difficili”, a 24 debutta nel teatro di rivista con Garinei e Giovannini per 70mila lire al giorno, a 36 si ritira dopo aver rifiutato perfino un’offerta di Broadway: un’appendicite fulminante le ha reso faticoso il teatro.
Fuoco «Non avevo il sacro fuoco dell’arte, il successo era stato merito più che altro di mia madre, che mi aveva fatto scritturare bimba in un’opera di Leoncavallo con Gigli alla Scala»
Odette La madre, che l’aveva chiamata Odette in omaggio alla canzone francese Odette, bella pupa di Parigi.
Delia Odette, poi Lia Della Scala, poi Delia Scala, come il teatro che l’aveva diplomata ballerina.
Matrimoni Tre matrimoni, a 15 anni con l’ufficiale greco Nikiphorous Melitsanus, a 38 anni con un suo ammiratore, Piero Giannotti, morto durante una passeggiata in bicicletta a Viareggio, a 55 anni con Arturo Fremuta, armatore livornese scomparso nel 2001 per un cancro al fegato.
Fidanzati Un altro suo fidanzato, il corridore di Formula 1 Eugenio Castellotti, cui furono fatali le prove della Ferrari sul circuito di Modena.
Addio Secondo Pierangelo Sapegno, Delia Scala, fidanzata di Castellotti, gli aveva detto addio una settimana prima del suo incidente mortale. Passata a trovarlo all’autodromo durante le prove, prima di partire per uno spettacolo con Walter Chiari, l’aveva lasciato perché lui le aveva chiesto ”per l’ultima volta” di abbandonare il teatro e di sposarlo. "Allora io dovrei dirgli di piantarla con le corse", spiegò la soubrette a Enzo Ferrari che aveva assistito all’ultimo abbraccio (Pierangelo Sapegno, "Un amore lungo la via Emilia", ed. Limina.)
Contratto Siccome Walter Chiari era capace di allungare gli spettacoli a dismisura, Delia Scala si fece mettere in contratto il diritto a interromperlo se si dilungava.
Irresistibile «Non era prepotente, sapeva quello che voleva e lo aveva sempre saputo. E irresistibile com’era (tra l’altro, totalmente priva di malizia: era spiritosa, ma diretta, incapace di doppiezze), trascinava tutti noi, lietissimi di farci trascinare» (Masolino D’Amico)
Cin Cin Il suo can can durante l’edizione 59-60 di Canzonissima, censurato dall’Osservatore romano, da allora in poi presentato come cin cin.
Detersivi «La sua vivacità non è sguaiata, né sopra le righe, è frenata come la schiuma dei detersivi: perfettamente adattabile alla dimensione del piccolo schermo. E’ la soubrette che sa ballare restando nel campo limitato dell’ inquadratura televisiva. Il suo compito è quello di suggerire il modello della ragazza dinamica, moderna, emancipata; di dare, in una parola, l’ impressione della libertà. Ma non più che l’ impressione» (Giovanni Buttafava)
Fumo Delia Scala, che non ha mai smesso di fumare, nemmeno prima di morire per un tumore