Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 8 agosto 2012
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GIULIETTA
MASINA–
Giulietta «Giulietta mi è parsa subito una misteriosa creatura che richiamava una mia nostalgia di innocenza... Vi è una parte di incantesimi, magie, visioni, trasparenze la cui chiave è Giulietta. Proprio così. Mi prende per mano e mi porta in zone dove da solo non sarei arrivato» (Federico Fellini).
Federico «Federico è un animaletto misterioso, bello come una libellula, ma bisogna lasciarlo libero. Ho sofferto di gelosia, tutti mi credono così tenera e dolce ma so diventare una furia... Le sue donne io le chiamo le cortigiane alla corte di re Federico e lui ride. A lui le scuffie durano pochissimo: io so aspettare che passino» (Giulietta Masina).
Piccola Giulietta, piccola, dolce, protettiva. Federico, alto, magro, allampanato. Lei logorroica, lui incline al mutismo. Lei, entusiasta ad ogni viaggio, lui inamovibile dal triangolo via Margutta, Cinecittà, Fregene. Lei, appassionata di prosa, lui di varietà. Lei, fumatrice incallita, lui insofferente alle sigarette. Lei, pazza per la musica, lui, che la considera un rumore molesto.
Pranzo Primo approccio all’Eiar, ex Rai: lui, 22 anni, sceneggiatore e umorista, lei attrice, un anno in meno. Lui scrive i testi di «Cico e Pallina», rubrica radiofonica di sketch. Lei interpreta Pallina. Si incontrano per caso e qualche settimana più tardi lui le telefona con una scusa e la invita a pranzo. Lei a casa non dice niente, pranza con la zia severissima, poi esce di corsa. Lui la porta in un ristorante di lusso. Lei ordina minestrone e verdura, non ha molta fame e ha paura del conto. Lui al momento di pagare tira fuori un gran rotolone di banconote, «lasciando una mancia favolosa, come se fosse un principe indiano, un Rotschild, un divo di Hollywood».
Incontro «Il nostro primo incontro io non me lo ricordo, perché in realtà io sono nato il giorno in cui ho visto Giulietta per la prima volta» (Federico Fellini).
Matrimonio Si sposano in casa, il 30 ottobre 1943, in via Lutezia 11: sullo stesso pianerottolo dove vive la zia di Giulietta c’è anche un anziano monsignore, prelato di Santa Maria Maggiore, che ha la dispensa per celebrare il matrimonio tra le mura domestiche.
Spipolo Fellini, che la chiamava "lo spipolo", in romagnolo qualcosa di piccolo e tenero.
Fiori ««In casa lei faceva di tutto per renderlo felice. Usciva a raccogliere dei fiori e tornava per distribuirne uno a ciascuno di noi» (Liv Ulman).
Figli «Non aver avuto figli ci ha fatto diventare figlio e figlia uno dell’altro, così ha voluto il destino» (Giulietta Masina).
Oscar La sera in cui consegnano l’Oscar alla carriera a Fellini, sei mesi prima della sua morte. In platea c’è Giulietta, e non riesce a smettere di piangere. Allora lui, dal palco: «Giulietta, please stop crying, stop crying».
Morte Lui, morto per un emorragia cerebrale il giorno dopo il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio. Lei, una neoplasia ai polmoni, che lo segue cinque mesi dopo.