Giornali vari, 9 luglio 2012
Anno IX – Quattrocentotrentaduesima settimana Dal 2 al 9 luglio 2012Aiuti Aiutare la Grecia, la Spagna, l’Irlanda, il Portogallo ci costerà quest’anno 45 miliardi (lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli)
Anno IX – Quattrocentotrentaduesima settimana
Dal 2 al 9 luglio 2012
Aiuti Aiutare la Grecia, la Spagna, l’Irlanda, il Portogallo ci costerà quest’anno 45 miliardi (lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli).
Statali Monti ha programmato 26 miliardi di tagli spalmati su tre anni, 4,5 quest’anno, 10,5 l’anno prossimo, il resto nel 2014, quando ci sarà un altro governo. La novità è che viene colpita la pubblica amministrazione, cioè a questo punto non è sicuro neanche il posto di statale: via un quinto di tutti i dirigenti, mandando in pensione con le vecchie regole quelli che hanno 60 anni; via un altro dieci per cento, con la cassa integrazione all’80 per cento dello stipendio base (senza calcolare indennità, straordinari ecc.) e alla fine dei due anni di mobilità la pensione o il licenziamento. La spesa pubblica è pari oggi a 820 miliardi e dal 1970 spendiamo ogni anno più di quello che incassiamo. Per esempio, l’anno scorso: entrate per 26 mila euro a testa e uscite per 31 mila. In questo modo il debito è arrivato a duemila miliardi, più del 120% del Pil. Gli ultimi calcoli degli economisti americani Reinhart e Rogoff mostrano che un debito superiore al 90% del Pil toglie un punto di crescita l’anno (siamo adesso a una crescita negativa, cioè a una de-crescita, del 2%, dati sempre di Visco).
Altri tagli Altri tagli, a parte una quantità impressionante di interventi minimi (tipo il buono pasto ridotto a 7 euro, gli uffici più piccoli ecc.): rinuncia a 18 mila posti letto nelle micro-strutture ospedaliere; cancellazione di 37 tribunali, 38 procure, 220 sezioni distaccate e 647 giudici di pace, con risparmi per 20 milioni sulle spese per le intercettazioni telefoniche; soppressione di 50-60 province secondo criteri che conosceremo la settimana prossima (comunque: estensione e numero degli abitanti). In questo modo sarebbe scongiurato fino al 30 giugno 2013 l’aumento dell’Iva, ci sarebbero i soldi per altri 55 mila esodati e si potrebbero aiutare i terremotati emiliani, lombardi e veneti. I sindacati annunciano scioperi generali e mobilitazioni in ogni città, il Pd è perplesso, la Confindustria attacca e dice di temere la “macelleria sociale”.
Squinzi Monti ha infatti adesso un nuovo nemico, del tutto inatteso, il nuovo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Squinzi lo ha attaccato parecchie volte in questo primo mese di presidenza e sabato 7 luglio è andato addirittura alla festa della Cgil di Serravalle Pistoiese e dal palco ha dichiarato di essere d’accordo in tutto e per tutto con Susanna Camusso. Ha assegnato al governo un voto tra 5 e 6 e s’è preso parecchi applausi. Ma anche – una volta tanto – una risposta a brutto muso di Monti: dichiarazioni come questa e come le altre – ha detto il premier - favoriscono l’aumento dello spread, cioè gettano nello sgomento i mercati internazionali, non più sicuri di quello che succede da noi, e ci fanno pagare interessi più alti sui titoli di stato. È seguita una valanga di prese di posizione dal mondo industriale a favore di Monti e contro Squinzi. Calibri grossi: Montezemolo, Tronchetti Provera, Bernabè, il presidente di Assolombarda Meomartini, Scaroni dell’Eni, Guerrini di Rete Imprese Italia (artigiani e commercianti). Squinzi non ha contro-controreplicato e ci si aspetta qualche gesto di riconciliazione con il presidente del Consiglio. In tanti anni, una Confindustria così nettamente schierata contro l’esecutivo non si è mai vista.
Mercati internazionali È chiaro infatti che i mercati si fidano molto di Monti e per niente di tutti gli altri. Una delle ragioni che tiene alto lo spread (lunedì mattina a quota 480) è proprio l’incertezza su quello che accadrà dopo le prossime elezioni: il ritorno dei partiti è sostanzialmente considerato una sciagura. Uno schieramento perché Monti resti in sella anche dopo si sta formando, lo stesso Monti ha fatto capire che, al momento opportuno e per calmare i mercati, potrebbe dare l’annuncio di una disponibilità.
Berlusconi Berlusconi sta risalendo nei sondaggi.
Rai Il sistema Rai è questo: la commissione parlamentare di vigilanza deve eleggere sette membri su nove del consiglio d’amministrazione, poi questo consiglio d’amministrazione deve nominare il direttore generale e il presidente, infine il presidente, per insediarsi, deve ottenere, di nuovo dalla commissione parlamentare di vigilanza, un gradimento qualificato, 27 voti su 40. Il presidente del consiglio ha già indicato presidente e direttore generale nelle persone di Anna Maria Tarantola, adesso vicedirettore generale della Banca d’Italia, e Luigi Gubitosi, già uomo Fiat e oggi manager di Bank of America. Il centro-destra, naturalmente, che fino a ieri dominava in Rai attraverso una maggioranza assoluta in cda, freme: il piano di Monti toglierebbe infatti l’azienda dal suo controllo. Questa inquietudine si è intanto manifestata con un voto assai sofferto in commissione parlamentare di vigilanza, dove per far uscire un consiglio d’amministrazione ci sono voluti tre giorni di votazioni e una quasi litigata tra il presidente della Camera Fini e il presidente del Senato Schifani. Adesso si annuncia una forte resistenza sul gradimento a Tarantola. Il capo del governo ha riservatamente fatto sapere che, di fronte a trucchi, dilazioni o addirittura barricate, nominerà un commissario, il quale farà poi a viale Mazzini quello che vorrà senza più passare per nessuna mediazione. I conti della Rai, piuttosto brutti, glielo consentono.
Genova 2001 La Cassazione ha confermato le condanne per i 25 – tra agenti, funzionari e dirigenti – che il 21 luglio 2001 contribuirono al pestaggio all’interno della scuola Diaz di 93 cittadini inermi. C’era il G8, e poche ore prima il carabiniere Mario Placanica aveva ucciso il giovane Carlo Giuliani. Nessuno andrà in galera, grazie all’indulto votato nel 2009, ma per chi lavora in polizia è scattata la rimozione dall’incarico: la sentenza prevede infatti l’interdizione dai pubblici uffici dei condannati. Si tratta di nomi grossi, perché in questi undici anni molti degli implicati in quel G8 hanno fatto carriera e anche ben meritato (cattura di Provenzano, indagini sulle nuove Br, arresto dell’attentatore di Brindisi ecc.): Nicola Gratteri, Gilberto Caldarozzi, Giovanni Luperi, Filippo Ferri, Fabio Ciccimarri, Spartaco Mottola, uomini cioè che adesso erano questori o capi di squadra mobile o responsabili di importanti divisioni. Il ministro Anna Maria Cancellieri ha dichiarato subito che le sentenze si rispettano e si applicano, il capo della polizia Manganelli (in ferie nei giorni di quel G8) ha chiesto scusa alle vittime, Gianni De Gennaro, che era allora capo della polizia e misteriosamente non è stato neanche indagato, s’è profuso dopo tre giorni in manifestazioni di dolore e di solidarietà. La difesa ricorrerà a Strasburgo (la Cassazione ha condannato in blocco, senza distinguere uno dall’altro i differenti casi), i commentatori democratici hanno lamentato che sulle responsabilità politiche si sia steso un velo. Alla presidenza del consiglio c’era allora, e sia pure da pochi mesi, Silvio Berlusconi.
Bosoni Il bosone era fino a mercoledì 4 luglio una particella ipotetica, immaginata dal fisico Peter Higgs nel 1964 per giustificare il fatto che esistano le masse, intanto nel mondo subatomico, poi nel resto dell’universo. Al Cern, facendo scontrare miliardi di protoni quasi alla velocità della luce in un anello lungo 27 chilometri e raffreddato a 1,9 gradi Kelvin (l’oggetto più freddo dell’universo), si sono adesso trovate tracce di questo bosone, ormai non più solo ipotetico. Fisici connessi da tutto il mondo hanno applaudito la signora in maglietta rossa e pantaloni beige che ha dato l’annuncio (Fabiola Gianotti, 48 anni e un diploma in pianoforte, coordinatrice del progetto insieme con tremila fisici, seicento dei quali italiani). Intanto Peter Higgs, che oggi ha 83 anni, in un angolo dell’auditorium di Ginevra singhiozzava. Per i profani: il bosone è simile a un uomo che, entrato in una stanza, attiri intorno a sé tutti i presenti. Costoro lo seguono, e quelli che non riescono a stargli abbastanza vicino devono lasciare il corteo e tornare al punto dove si trovavano all’inizio. Cioè il bosone con la sua sola presenza induce le particelle a fare massa, e facendo massa a permettere la nascita dei corpi e delle cose. Senza le quali, esisterebbe solo il nulla.