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 2012  luglio 23 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "OCCHINI

GIULIA"

Coppi dovette affrontare lo scandalo in quell’Italia bigotta di una separazione dalla prima moglie, Bruna Ciampolini (dalla quale aveva avuto una figlia, Marina) e dell’unione con una donna, Giulia Occhini, che un marito l’aveva già, il dottor Locatelli, medico condotto di Varano Borghi, appassionato tifoso coppiano. Persino Pio XII condannò la peccaminosa intesa. Giulia Occhini sarebbe diventata presto la ”dama bianca”, perché fu vista durante il campionato del mondo del 1953, quello vinto da Fausto, con indosso un montgomery bianco. Locatelli denunciò la moglie per adulterio e la ”dama bianca” patì quattro giorni di carcere. A Coppi fu ritirato il passaporto. Insieme furono processati nel 1955 e condannati, la ”dama bianca” a tre mesi, il ”campionissimo” a due. Per fortuna con la condizionale. Si sposarono in Messico ed ebbero un figlio, Faustino. [...]»
Fonte: Oreste Pivetta, ”l’Unità” 31/12/2009

Fausto Coppi sosteneva che fare sesso la notte prima della gara voleva dire suicidarsi (ma la Dama Bianca confidò che talvolta il campione trasgrediva)
Fonte: Alessandro Pasini, Corriere della Sera 22/8/2007, pagina 24.

Faustino Coppi a proposito del padre: «Nei giorni del Natale del 1959 gli avevo lasciato sotto il piatto una letterina di auguri e lui mi regalò una banconota da 10 mila lire grande così, che conservo ancora incorniciata. Ricordo che, mentre stavano per portarlo all’ospedale in barella, si fermò vicino alla porta di casa e mi accarezzò: ”Papo, mi raccomando, non fare arrabbiare la mamma’. Mi chiamava così, Papo, non so perché. Furono le sue ultime parole. Pochi giorni dopo anche mia madre fu ricoverata, in preda alla depressione, e io rimasi per molti mesi senza nessuno, tranne la governante [...]”»
Fonte: Giorgio Viberti, ”La Stampa” 19/5/2009

Lui, che alla giornalista di France-Soir aveva detto: «Non sono un bell’uomo, non ho mai avuto successi femminili», s’è poi ritrovato con la moglie e l’amante, una figlia dalla moglie, un figlio dall’amante, che non potè far chiamare Coppi perché la Occhini lo aveva concepito quando stava ancora col marito. Enormi articoli sui giornali relativi alla ricchezza di Coppi, e su come a questo punto si debba dividere, e se esista o no un testamento. Se ha fatto testamento può aver lasciato alla Dama Bianca e al bambino, al massimo, un terzo della piena proprietà più un sesto della nuda proprietà. Potrebbe avergli intestato qualche proprietà in territorio straniero, aveva un albergo vicino a Parigi, qualche azienda in Argentina. Patrimonio di un miliardo, un miliardo e due. Conti in tasca: prendeva seicentomila lire a serata, e una volta, al Vigorelli, un milione e mezzo. Socio in una camiceria di Desio, che poi chiuse con un passivo di 40 milioni, e Coppi si consolò con mezzo milione di lire in tessuti per camicie (questi pacchi di stoffa stanno adesso in uno scantinato di Villa Carla a Novi Ligure); poi prese soldi per dare il nome a una ditta che fabbricava lamette da barba, fallita pure questa, si portò a casa sei casse di lamette; poi diede il nome a una fabbrica di bici di Novi Ligure, prendeva in cambio 1500 lire per ogni bici venduta; era socio di una fabbrica di caramelle di Acqui (va bene). Aveva cinque domestici e un segretario, gli costavano di soli stipendi 200 mila lire al mese; una 600 e due Appia; 55 milioni erano andati alla moglie all’atto della rottura; era maniaco delle assicurazioni per sé e per i suoi, persino contro il mal di mare. In autunno si sarebbe ritirato. Villa Carla era già in vendita per 20 milioni, Krach Manikoff, industriale di Novi, ne aveva offerti 14. Alla fine, una ricchezza enorme, per uno che era nato contadino e aveva cominciato come garzone di salumeria a Novi Ligure.
Fonte: Cinquanmila.it

Angelo Fausto, il Faustino del campionissimo e di Giulia Occhini, non aveva ancora cinque anni quando Coppi è morto. Anche Faustino è un raccoglitore di memorie. «Nei racconti di mia madre, che porto nel cuore, c’è un signore raffinato. Si amavano. Mi piace che si fossero amati. Anche quando ascolto i racconti di sprepitose vittorie il mio pensiero non va al grande Fausto Coppi. Va al mio papà che amava la mia mamma. Strano destino. Il Coppi più vero non l’ho trovato nel film che la televisione ha fatto su lui. L’ho trovato nel film su Bartali».
Fonte: Gianni Ranieri, la Stampa 31/12/2009

Il fedele fino alla morte alla moglie Adriana, l´adultero che lascia la moglie Bruna e la figlia Marina per Giulia Occhini, moglie del suo medico, nota come Dama bianca. Lei in carcere ad Alessandria, in soggiorno obbligato ad Ancona. Le nozze in Messico, il «figlio della colpa» nato in Argentina. questa svolta nella vita sentimentale che contribuisce all´immagine (errata, ripeto) di un Coppi di sinistra. La si sarebbe potuta ribaltare, in base ad alcune caratteristiche. Coppi era timido, parlava poco, quando vinceva per distacco non alzava mai le braccia, sorrideva raramente ed era un sorriso triste, quasi a scusarsi di aver staccato tutti. Era più esigente coi gregari, ma non dispotico.
Fonte: Gianni Mura, la Repubblica 15/09/2009

Fece scandalo la sua storia extraconiugale con Giulia Occhini, la "dama bianca". «Altri tempi, ora a Fausto gli avrebbero dato una medaglia...». Buona questa. Ma come era la Occhini? «Una bella donna, un tipo. Lui era innamoratissimo». Lei invece, con la "dama bianca", non ci andava d’accordo, vero? «Ero molto amico della moglie di Fausto, normale non legarci». Tanto che nel 1956, Giro della Lombardia... «Fausto è davanti, lei passa con una macchina privata e ci fa dei gestacci. Allora parto con un gruppetto, si fa l’insegui mento e lo raggiungiamo. Perderà in volata. E io: "Devi ringraziare la dama bianca"». Pregi di Coppi? «Bontà, intelligenza, capacità atletiche». Difetto? «Nessun difetto». [da un’intervista a Fiorenzo Magni]
Fonte: Libero 20 gennaio 2008, Alessandro Dell’orto

Giulia Occhini, la dama bianca di Coppi, in ultima fila in chiesa coperta da un velo nero. La famiglia di lui, la moglie e il prete non volevano nemmeno farla entrare. E la tomba di Coppi a Castellania, vicino ad Alessandria, il suo busto di bronzo coi capelli spettinati dal vento, ci vanno ancora oggi a decine in pellegrinaggio, ci partono e ci arrivano le gare di ciclismo. Coppi che è sepolto accanto al fratello minore Serse, morto nove anni prima di lui durante una gara ciclistica.
Fonte: La Repubblica 30/04/2006, pag.36 Concita De Gregorio

Conosceva la dama bianca?
«E chi non la conosceva? Che strana love-story. Se penso che Fausto era in fondo un puritano, anche quando parlava di donne».
Ma di Giulia Occhini s’innamorò.
«No: fu lei a ”rapirlo”. Non può immaginare quanto fossero diversi. Lui poi si pentì. Che strano destino: Fausto se ne andò il giorno stesso in cui i legali avviavano la pratica di separazione».
(Gino Bartali a Roberto Gervaso)
Fonte: Roberto Gervaso, Il Messaggero, 17/05/1997