Livia Ermini, L’Espresso 18/4/2012, 18 aprile 2012
Alessandro Politi, coautore del rapporto Nomisma ’Nomos & Khaos’: "E’ in atto una strategia per sminuire la moneta europea a vantaggio del dollaro"
Alessandro Politi, coautore del rapporto Nomisma ’Nomos & Khaos’: "E’ in atto una strategia per sminuire la moneta europea a vantaggio del dollaro". I responsabili?: "Oggi non ha più senso parlare di ’mercati’. Dieci companies controllano il 90% dei derivati". E la tecnologia gioca un ruolo decisivo: "E’ come nei conflitti militari tradizionali. I sistemi informatizzati stanno soppiantando quelli più tradizionali. Così sta accadendo in finanza, con i nuovi strumenti ad alta frequenza". Armi micidiali incaricate di fare profitti "senza preoccuparsi delle vittime umane che lasciano sulla strada". Quella dell’euro non è una crisi ma una vera e propria guerra. Combattuta con i moderni mezzi dell’informatica e mossa da 10 attori coalizzati tra loro. Più devastante del conflitto in Libia, subdola e pervasiva. Un’evoluzione sofisticata della Guerre economique teorizzata dai francesi. Non si spara un colpo ma si affondano paesi ed economie. E’ la lettura di Alessandro Politi, analista strategico esperto di conflitti internazionali coautore del rapporto Nomisma ’Nomos & Khaos’. Che cosa sta sucecdendo? Quello che stiamo vivendo è un assalto finanziario in piena regola da parte di gruppi speculativi e complessi bancari che cercano il massimo profitto usando la leva debitoria. Nel 2006 si capisce che il capitalismo finanziario è inflazionato, a furia di rifinanziare il debito non si è più saputo quanta garanzia ci fosse sotto quel terminato debito. Si è innescata una crisi di fiducia, perché ormai i titoli di stato erano carta straccia rispetto alla solvibilità. Se uno vuol e costringere gli Stati a pagare interessi sul debito o a svendere questo è il momento giusto. C’è qualcuno che vuole annientare l’euro Sminuire l’Euro, tenendolo sotto pressione, evitando di deprezzare troppo il dollaro. E’ una chiara manovra bancaria per guadagnare tempo rispetto ad un dollaro in crisi che non può più pretendere signoraggio. Nuovo denaro fresco e vero arriverà dallo spezzatino degli asset pubblici in Europa. Insomma gli attori al di fuori dell’area euro stanno shortando la nostra moneta vendendola allo scoperto e al ribasso. E’ il gioco di chi buttare giù prima dalla torre. I gruppi finanziari internazionali attaccano l’Eurozona con la tattica del salame, colpendo via via i singoli paesi, come si è visto con Grecia e Italia, partendo dai più vulnerabili, i cosiddetti PIIGS, per poi tenere sotto scacco i sopravvissuti con la tripla A come la Germania. E’ la vecchia formula del divide et impera. Da chi sarebbe mossa questa guerra? Da una decina di società. Oggi la parola mercati non ha più senso. L’Ocse ha potuto osservare che, dopo 30 anni di fusioni e acquisizioni, ci sono 10 attori che controllano oltre il 90% del mercato dei derivati. E poi i 4 arbitri che così imparziali non sono: le agenzie di rating. Dunque Stati Uniti contro Europa? Due guerre rovinose in Iraq e Afghanistan, nonché uno sforzo antiterroristico giudicato sproporzionato anche nei sondaggi del pubblico americano, hanno creato una situazione economico-finanziaria difficile da sostenere per un paese che è importatore netto di merci e capitali, nonché il debitore più importante del sistema globale. La paura di perdere il signoraggio del dollaro, grande moltiplicatore dei propri interessi strategici, e la necessità di far affluire profitti ad un sistema bancario che ha subito serie perdite tra il 2008 e il 2009, hanno creato le condizioni per una convergenza di interessi contro l’euro visto geoeconomicamente come un elemento di rischio ed economicamente come un’opportunità di profitto. La responsabilità è anche di Obama allora? Obama in prima persona non ha la potenza di fuoco finanziaria per fare ciò. Però è anche il presidente con il maggior sostegno finanziario da parte delle banche della storia americana. Nonostante i suoi attacchi verbali alle banche Obama ne ha favorito la ripresa... Che ruolo ha la tecnologia in questa "guerra"? Esiste un sistema che somiglia molto alla rete robotizzata Skynet del film Terminator che decide di fare la guerra da sola in automatico, infischiandosene degli umani. Nel mondo militare di sistemi informatizzati ce ne sono milioni: i missili Cruise, i Tornado che volano bassissimi per mezzo del controllo automatico. La finanza non ha fatto altro che applicare la stessa logica ai mercati attraverso l’High frequency trading, un sistema informatico che guida le transazioni come il pilota automatico guida l’aereo. Solo che è programmato per fare profitti e basta, senza preoccuparsi delle vittime umane che falcia sul suo cammino. Come ci possiamo difendere? La politica deve riprendere in mano le redini. Dobbiamo creare un Crisis Group dei 5 paesi debitori perché solo unendo la propria rappresentanza si può cominciare a negoziare seriamente il nostro debito. I PIIGS devono fare lobby per evitare di essere macellati. Seconda mossa creare un’agenzia Europea dei Beni Comuni in cui i beni e gli asset dei paesi indebitati vengono gestiti in maniera trasparente e mantenuti a reddito finché questi non possono riscattarli.