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 2012  luglio 08 Domenica calendario

RIEMPITA L’ULTIMA CASELLA, PIZZAROTTI SALPA

L’equipaggio è al completo. La nave salpa. Adesso Federico Pizzarotti, il sindaco ragazzino di Parma, potrà mostrare quel che sa fare (o che non sa fare, secondo i suoi accaniti oppositori) per la rinascita della città sull’orlo del crac. “Basta polemiche, che si guardino i fatti”, chiede uno dei più stretti collaboratori del sindaco. Già, sono settimane che gli avversari puntano il dito sulla lentezza nella composizione della squadra: 46 giorni. Lui, Pizzarotti, nonostante il ciclone che a 39 anni gli è piovuto sulle spalle, non si scompone, mostra una calma da politico di lungo corso: “Ci hanno chiesto di rinnovare, ma pretendono che troviamo in un batter d’occhio una squadra nuova di zecca. Io preferisco prendermi il mio tempo, ma trovare persone in gamba e affiatate”, ha sempre detto. Compito difficile, un assessore è stato revocato e sostituito appena dopo la nomina. Ma ora si parte: “Dopo aver studiato la situazione stiamo facendo i primi passi concreti: riapre il grande cantiere della stazione, abbiamo pronte novità anche per i negozi. E poi c’è l’urbanistica. Vedrete”, annuncia.
Una cosa è certa: la squadra che si è formata è nuova, per i nomi e per la loro estrazione. Si vedrà se sarà anche valida. L’ultima casella è stata coperta venerdì: la delicata delega al Welfare è andata a Laura Rossi, 44 anni. Un altro nome ignoto alle cronache, in una giunta per scelta (o per necessità, dicono dall’opposizione) senza star. Rossi vanta un curriculum corposo. A cominciare dall’ultimo capitolo: una vertenza per demansionamento proprio contro il Comune di Parma, che si è conclusa a maggio con un accordo di risarcimento per il danno biologico subito di 20mila euro. Rossi non sembra aver avuto vita facile con la precedente amministrazione di centrodestra, quand’era responsabile di struttura del Servizio minori, adulti e inclusione. Pizzarotti non si è fermato di fronte a questa vicenda, anzi: “Rossi ha un curriculum di tutto rispetto, suo grande pregio è anche la moralità. Ha vinto una causa contro il Comune, segno che quando si è convinti di fare bene si portano avanti le proprie ragioni senza guardare in faccia nessuno. È una persona che si è opposta al sistema che governava Parma”. La neo assessore la racconta così: “Ero stata demansionata, da un giorno all’altro, a settembre del 2009 senza riguardo per la valorizzazione delle competenze. È stato un periodo molto difficile”. No, non una scelta “contro” il Comune, ha sottolineato Pizzarotti: Rossi è dipendente del Comune, “la nomina, anzi, rispecchia la nostra volontà di valorizzare le risorse del Comune”.
Rossi non è stata scelta con il metodo del curriculum come altri suoi colleghi: “Io sono un tecnico e non avrei mai immaginato questa ipotesi. Incontrando il sindaco ho conosciuto però un linguaggio nuovo, con parole come buon senso e fiducia. E mi sono detta che questa era la mia grande occasione per dare un contributo alla città”. E adesso? “Uno degli obiettivi sarà quello di reperire tutti i fondi disponibili, nonostante il periodo di crisi, i tagli al settore e lo stato disastroso delle casse comunali. Punto molto sulla cultura dei servizi sociali di Parma, uno dei punti di forza della città”.
Ma la storia non finisce qui. Anzi, è appena cominciata. Ora bisognerà affrontare i tanti nodi che rischiano di strozzare Parma. Quello del glorioso teatro Regio, per esempio, con i dipendenti sul piede di guerra anche con il nuovo sindaco per le condizioni di lavoro precarie di molti lavoratori. Giorni fa sono scesi in piazza, proprio sotto le finestre di Pizzarotti. Che ha lasciato il consiglio ed è sceso a incontrarli: “A me interessa più parlare con le persone che alimentare le polemiche. Faremo un Cda per cercare di capire come muoverci. Ci impegneremo per stabilizzare alcune figure”.
Venerdì un’altra vicenda che fa capire il clima: l’ex vicesindaco Paolo Buzzi (oggi consigliere Pdl) sarebbe indagato per concorso in abuso d’ufficio in un’inchiesta sulla compravendita di terreni da parte di una società partecipata. Chissà se Pizzarotti e i suoi si aspettavano un esordio così duro, “con problemi giganteschi e con mezza Italia che spera in un suo fallimento per affondare Grillo”, come sussurrano in Comune. E poi ci sono le lobbies, a cominciare da quella del cemento, pronte a saltargli al collo. L’esordio è stato complesso. Giovanni Favia, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, lo spiega così: “Sono state costruite polemiche forzate. Bisogna dare tempo a Federico. Per giudicare un sindaco ci vogliono anni. L’unica cosa che gli consiglio è trovare un equilibrio tra spontaneità (non ingenuità, badate bene) e strategia politica”.
Piazza Garibaldi, sede del Comune, ieri era schiacciata da un sole senza pietà. In un bar ecco un ragazzo che prepara la maturità con la Divina Commedia aperta sul tavolo: proprio Ulisse. “E misi me per l’alto mare aperto”. Sembra scritto per Pizzarotti. Chissà se anche lui, un giorno, potrà dire della sua squadra: “Con quella compagna picciola dalla qual non fui diserto”.