Michele Pignatelli, Il Sole 24 Ore 7/7/2012, 7 luglio 2012
FORBICI SU SANITÀ, ISTRUZIONE E MINISTERI: SALARI CONGELATI
Salari congelati, scure sul budget dei ministeri, tagli a sanità e istruzione: passa da questi ingredienti comuni la ricetta della "spending review" un po’ in tutta Europa. Con un tasso di digeribilità inversamente proporzionale al grado di indebitamento dei Paesi.
Grecia
Il primo caso emblematico è naturalmente la Grecia, costretta a ripetuti aggiustamenti dei conti per beneficiare degli aiuti internazionali. Atene, dopo i robusti tagli alla spesa pubblica del 2010 e del 2011, ha previsto oltre 3,3 miliardi di risparmi nel 2012 e dovrebbe attuarne altri 11,7 nel biennio 2013-2014, a meno che non ottenga dilazioni dalla troika Ue-Bce-Fmi. A essere colpiti, in particolare, pensioni e stipendi pubblici, con tagli al salario minimo del 22% e licenziamenti nel giro di un anno di 15mila dipendenti (l’obiettivo è tagliare 150mila impieghi statali entro il 2015). L’austerity non risparmia welfare, difesa e sanità.
Portogallo
Sulla robusta spending review prevista da Lisbona - sei miliardi quest’anno, 2,1 nel 2013 - è arrivata ieri la doccia fredda della Corte costituzionale, che ha bocciato il taglio di tredicesime e quattordicesime applicato al solo settore pubblico, giudicandolo incostituzionale. Resta salvo il miliardo risparmiato quest’anno, ma dal 2013 il Governo di Passos Coelho dovrà inventarsi misure alternative per colmare il buco di bilancio. Più in generale, l’austerity portoghese prevede riduzione e congelamento di salari e pensioni del settore pubblico e tagli all’organico, con blocco del turnover; riduzione degli sprechi e dei trasferimenti agli enti locali, tagli a sanità e istruzione.
Spagna
Circa metà dei 27 miliardi della manovra varata per il 2012 era costituita da tagli ai budget dei ministeri; anche i dieci miliardi di manovra supplementare approvata successivamente sono quasi interamente attesi da risparmi nei settori sanità e istruzione. Nel programma di stabilità presentato alla Ue nell’aprile di quest’anno per il 2013 si prevedevano poi tagli alla spesa pubblica per dieci miliardi. Negli ultimi giorni, però, circolano indiscrezioni su una nuova manovra da 30 miliardi per raggiungere i target di bilancio.
Francia
La manovra correttiva del budget 2012 si fonda interamente su aumenti delle tasse. La situazione è destinata in parte a cambiare con la Finanziaria 2013. Il Governo vuole contenere l’aumento della spesa pubblica complessiva allo 0,8% in volume, stabilizzare la spesa dello Stato e dei trasferimenti agli enti locali, mantenere invariato il numero dei dipendenti pubblici (con un blocco parziale del turnover, visto che ci saranno 13mila assunzioni) e congelare le retribuzioni dei dipendenti pubblici. L’insieme di queste misure dovrebbe consentire di risparmiare circa otto miliardi.
Gran Bretagna
Nel 2010 il cancelliere dello Scacchiere George Osborne annunciò tagli alla spesa pubblica per 81 miliardi di sterline (115 miliardi di euro) dal 2011 al 2015 (i primi 40 entro il 2013). Sono previsti tagli ai ministeri per un importo pari al 19%, agli enti locali del 7%, sette miliardi in meno per il welfare, una riduzione di 490mila dipendenti pubblici.
Germania
Persino la Germania nel 2010, per far rientrare un deficit che allora preoccupava, aveva annunciato tagli al bilancio per 80 miliardi, 52 dei quali alla spesa pubblica, con 15mila impieghi pubblici in meno e risparmi consistenti su welfare e difesa. Ma quest’anno - ha rilevato lo Spiegel - verrà realizzata solo la metà degli obiettivi programmati e nel 2013 al massimo un terzo. Forse anche a causa di un quadro economico migliore del previsto che li ha resi meno urgenti.
(ha collaborato Marco Moussanet)