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 2012  luglio 08 Domenica calendario

Il tesoro di Ciancimino: 12 milioni in Svizzera - Tana per l’icona antimafia.Sul­la cosa che gli sta più a cuore ( i sol­di del tesoro mafioso di papà don Vito occultati all’estero e dei quali si è ben guardato dal parlare) Mas­simo Ciancimino s’è messo nei guai da solo

Il tesoro di Ciancimino: 12 milioni in Svizzera - Tana per l’icona antimafia.Sul­la cosa che gli sta più a cuore ( i sol­di del tesoro mafioso di papà don Vito occultati all’estero e dei quali si è ben guardato dal parlare) Mas­simo Ciancimino s’è messo nei guai da solo. Intercettato mentre parlava con la moglie Carlotta ha spedito la Guardia di finanza sulle tracce di un pezzetto di quelle ric­chezze svanite: 12 milioni di dolla­ri nascosti in Svizzera. Un tesoret­to niente male, eppure nulla ri­spetto agli affari da 300 milioni di euro che Ciancimino jr, sempre con l’eredità di papà, avrebbe messo su in Romania. Un tesoret­to cospicuo (che non tiene conto dei mille rivoli del business sul gas) sul quale la procura di Paler­mo vuol far cadere confische e se­questri. Insomma, per il rampollo del sindaco boss, crac economico e cassa prosciugata. Senza conta­re l’arresto per calunnia a De Gen­naro, l’esplosivo nascosto in giar­dino, le sonore bastonate della Dda di Caltanissetta sulla sua inat­tendibilità e i documenti taroccati sulla trattativa. Massimo Ciancimino non l’ha presa bene per niente. «Se questa fuga di notizie – sibila con un lin­guaggio che papà don Vito apprez­zerebbe – nasconde il tentativo da parte di qualche Procura o della Fi­nanza di condizionare le mie di­chiarazioni ai magistrati sulla trat­tativa, qualcuno ha fatto male i conti». Pm avvisati, Ingroia in pri­mis del quale è stato il pupillo fino alle manette. Dopo l’avvertimen­to alle procure, la boutade , che fa sobbalzare la politica tutta: «Qua­lunque somma si dovesse trovare in Svizzera, Romania, e in qualun­que altro posto che sia riconduci­bile a me la darò in beneficenza al­le popolazioni dell’Emilia Roma­gna colpite dal terremoto e alle fa­miglie delle vittime della mafia». L’ha presa male un’altra volta, Ciancimino jr. Ad aprile il gip di Palermo Piergiorgio Morosini ave­va bacchettato i pm di Palermo che volevano archiviare l’indagi­ne per riciclaggio e intestazione fit­tizia di beni. Impose loro un sup­plemento di indagine sul tesoro nascosto di don Vito, e col senno di poi, ci aveva visto giusto. Trova­re la fortuna miliardaria dell’ex sindaco boss non è impossibile, nonostante il giro di prestanome e il sistema di scatole cinesi messo in piedi dal figlio più piccolo. Parti­colarmente promettente il fronte della Romania, dove «le possibili operazioni di riciclaggio di dena­ro di illecita provenienza - scrive­va il gip - da parte di Ciancimino» potrebbero essere «ancora in at­to ». Nel mirino un giro di perso­naggi sospetti e gli affari che ruota­no attorno a una delle più grandi discariche d’Europa,quella di Gli­ne, a Bucarest, 300 milioni di euro di fatturato. Gira male, a Ciancimi­no. Il ritorno alla polvere dopo le luci della ribalta dei salotti tv alla Santoro non gli ha fatto bene. No­nostante un mezzo successo sul fronte soldi di papà - la Cassazio­ne gli ha ridotto la pena per rici­claggio confiscandogli «appena» 60 milioni, da un anno e mezzo a questa parte è un continuo susse­guirsi di guai. Contro di lui, e con­tro i pm che lo tenevano in palmo di mano, attacca il Pdl. «Che la ve­ra partita di Ciancimino jr – tuona il capogruppo alla Camera,Fabri­zio Cicchitto – fosse quella di salva­re la par­te del patrimonio familia­re che stava all’estero lo sapevano tutti.Tranne Ingroia,che ha cerca­to di servir­si di que­sta icona dell’anti­mafia semplice­mente per fare po­litica e aumentare a dismisura la sua visibilità mediati­ca ». E il presidente dei senatori, Mau­rizio Gasparri: «Ciancimino jr aveva tritolo in ca­sa e milioni in Sviz­zera, ma Ingroia e Santoro ne ave­vano fatto un’icona antimafia. Do­vrebbero chiedere scusa pubbli­camente ». Persino il Pd France­sco Boccia se la prende con l’ex star televisiva: «Trovo surreale che un signore come Ciancimino si permetta anche di dire che se fossero davvero riferibili alla sua persona le risorse trovate in Sviz­zera le devolverebbe alle popola­zion­i terremotate e ai familiari del­le vittime della mafia ». Soldi spor­chi di Cosa nostra come ristoro a chi soffre. La latitanza dal video ha effetti devastanti. Nemmeno con Santoro se ne usciva così.