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 2012  luglio 09 Lunedì calendario

Perché l’apertura alle donne vescovo? - Il sinodo generale della Chiesa Anglicana potrebbe aprire ufficialmente oggi alla consacrazione delle donne vescovo

Perché l’apertura alle donne vescovo? - Il sinodo generale della Chiesa Anglicana potrebbe aprire ufficialmente oggi alla consacrazione delle donne vescovo. Come si è arrivati a questo passo? Dopo anni di laceranti dibattiti, che hanno rischiato di provocare divisioni irrimediabili, il 21 maggio scorso i vescovi della House of Bishops, riuniti a York, hanno approvato due emendamenti alla legislazione ecclesiastica che consentono la consacrazione delle donne vescovo entro il settembre del 2013. Il sinodo dovrebbe ratificare lo storico passo dopo un dibattito generale. C’è bisogno di una maggioranza qualificata? Sì. La richiesta d’approvazione prevede il consenso dei due terzi di ognuna delle tre camere che compongono il sinodo: pastori, vescovi e laici. Come si comporteranno i fedeli contrari alla consacrazione episcopale femminile? All’ordine del giorno del dibattito c’è anche la discussione sulla possibilità che i fedeli contrari alle donne vescovo possano essere seguiti da un vescovo maschio. È una forma di discriminazione? Sostanzialmente sì. Ma in questo modo la Chiesa d’Inghilterra tenta di mantenere al proprio interno coloro che si oppongono alla presenza femminile. Sia che siano evangelici, sia che siano anglocattolici. Perché questa necessità di tutela? Perché proprio per la contrarietà alle donne vescovo 1.500 di loro sono passati alla Chiesa Cattolica assieme a ottanta pastori, grazie anche alla costituzione apostolica «Anglicanorum Coetibus» che gli consente di mantenere parti della liturgia anglicana. Le singole parrocchie come si comporteranno? Le singole parrocchie potranno comportarsi allo stesso modo. Chiedendo e ottenendo di essere amministrate da un uomo, che riceverà comunque la delega dal vescovo donna di riferimento. Come valuta la Chiesa Cattolica l’apertura alle donne vescovo? A giudizio della Santa Sede l’accesso delle donne all’episcopato rappresenta un passo indietro nel dialogo tra cattolici e anglicani, che era stato stimolato anche dalla visita di Bendetto XVI in Inghilterra. La Chiesa Anglicana è già aperta alle donne prete? Sì. Dall’11 novembre del 1992 esiste anche per le donne la possibilità di diventare sacerdoti. È sufficiente l’approvazione del sinodo generale per la consacrazione delle donne vescovo? No. La scelta del sinodo deve essere sottoposta, anche se solo formalmente, al Parlamento di Londra e infine deve ricevere l’assenso della Regina, che è a capo della Chiesa. La Chiesa d’Inghilterra sarebbe la prima ad aprire alle donne vescovo? No. Canada, Australia e Stati Uniti l’hanno preceduta nella scelta, dando vita a una serie di duri confronti internazionali. Spesso il dibattito sulla consacrazione delle donne si è incrociato con quello sull’ordinazione di omosessuali dichiarati. Che cosa si intende per Chiesa Anglicana? Il nome di Chiesa Anglicana è stato assunto dalla Chiesa d’Inghilterra dopo la separazione dalla Chiesa Cattolica durante il regno di Enrico VIII, nel XVI secolo. La Comunione Anglicana è composta da 38 provincie indipendenti. L’Inghilterra, che si appoggia alle provincie ecclesiastiche di Canterbury e York (alla cui università si svolge il sinodo fino a domani) è una di queste. La Chiesa è guidata dall’arcivescovo di Canterbury e può contare su 80 milioni di fedeli in tutto il mondo. Quando lascerà il proprio incarico l’Arcivescovo di Canterbury? Alla fine di dicembre l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, lascerà l’incarico di primate anglicano che ricopre da 10 anni per assumere quello di preside del Magdalene College dell’Università di Cambridge. Qual è la sua posizione in questo dibattito? Williams è favorevole alle donne vescovo e ha già esortato più volte i suoi fedeli a «prepararsi per un cambiamento di cultura». È stato lui a trovare un punto di incontro «per l’inevitabile approdo» tra le componenti più innovatrici e quelle tradizionaliste della sua Chiesa. È una mediazione che garantisce la pace definitiva? No. Il rischio di spaccatura resta molto forte e la scelta di oggi potrebbe innescare un terremoto destinato a fare tremare l’universo anglicano nei giorni della scelta del successore di Williams.