Marco Ventura, la Lettura (Corriere della Sera) 08/07/2012, 8 luglio 2012
LA MAGGIORANZA SILENZIOSA DEGLI ISLAMICI INTEGRATI - È
convinzione diffusa nell’opinione pubblica europea che l’elemento religioso connoti l’identità del musulmano in senso irriducibilmente antitetico rispetto all’identità degli europei. Se è vero che i problemi sono profondi e concreti, l’integrazione in Europa di tanti musulmani è una realtà. La relazione tra le comunità immigrate di religione islamica e la popolazione maggioritaria è viva, dinamica, ricca di incognite e tensioni, ma anche di frutti. Gli scienziati sociali che da anni studiano l’Islam europeo nel programma Eurislam finanziato dall’Unione europea schiudono periodicamente nuove finestre sull’ignoto. Quando si va in profondità, quando si presta attenzione alla combinazione dei fattori, pregiudizi e stereotipi mostrano la loro inconsistenza.
Il più recente segmento di ricerca Eurislam, curato dall’Université libre di Bruxelles, ha riguardato un campione di settemila soggetti intervistati in Germania, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito. Agli esponenti della maggioranza nazionale e ai membri delle comunità immigrate pakistane, marocchine, ex jugoslave e turche è stato chiesto di misurare il tasso di reciproca accettazione e integrazione. È emersa una percentuale notevole di musulmani che si ritengono integrati e che percepiscono una distanza non abissale tra il proprio sistema educativo e valoriale e quello della maggioranza nazionale. Si tratta di una testimonianza di integrazione significativa, ancorché variegata e limitata. Gli immigrati, infatti, si ritengono più integrati di quanto non pensino le maggioranze nazionali, che vedono una gran differenza tra i propri valori e quelli degli islamici. Il 77 per cento della maggioranza britannica, ad esempio, ritiene che l’educazione dei musulmani differisca profondamente da quella tradizionale nel Regno Unito, ma solo il 44 per cento dei pakistani britannici ha la stessa impressione. Analogamente in Germania, se il 70 per cento della maggioranza vede forti differenze educative, ben il 53 per cento dei marocchini tedeschi non si ritiene particolarmente diverso dalla maggioranza. Circa il ruolo della religione nella società, solo il 22 per cento della maggioranza elvetica si percepisce in sintonia con la comunità islamica; viceversa quasi la metà degli svizzeri d’origine marocchina si sente simile alla maggioranza.
La percezione dell’integrazione varia sensibilmente tra gruppi e Paesi: è mediamente più ottimista la comunità ex jugoslava, mentre la comunità turca rivendica con forza la propria differenza. Solo il 7 per cento della maggioranza britannica ritiene che vi sia una sostanziale convergenza con l’Islam sul ruolo della religione nella società, contro il 30 per cento di francesi e olandesi. Assai diversa la percezione tra marocchini svizzeri e britannici: il 40 per cento dei primi ritiene la propria visione del ruolo sociale della religione analoga a quella della maggioranza, contro il solo 24 per cento dei secondi; lo stesso accade per i pakistani: il 36 per cento dei pakistani francesi si sente in sintonia con la maggioranza contro il 15 per cento dei pakistani britannici. In generale, l’immigrazione turca si sente più integrata in Belgio e nei Paesi Bassi che non in Germania e Svizzera; la comunità marocchina si sente più accolta in Svizzera che non in Francia. Accettazione dell’altro e integrazione, tanto nella maggioranza che nelle minoranze, dipendono dal livello di istruzione e dalla posizione lavorativa.
I più ottimisti sull’integrazione musulmana sono gli esponenti della maggioranza nazionale più istruiti e meglio occupati. Tra gli immigrati, donne e giovani sono più aperti ad aborto, omosessualità e sesso prematrimoniale; anche tra i musulmani, in generale, è più favorevole al cambiamento chi ha un livello di istruzione più alto e un lavoro migliore. Eurislam attesta dunque differenze marcate, ma anche dinamiche di convergenza e spazi di coabitazione in cui la religione non sempre è decisiva. Ha molte sorprese in grembo l’Islam europeo.
Marco Ventura