ROSARIA TALARICO, La Stampa 6/7/2012, 6 luglio 2012
Energia dolce per Ferrero Giù le emissioni del 40% - Sarà che la cioccolata migliora l’umore e ha riconosciute virtù consolatorie, ma la Nutella non conosce crisi: nell’annus horribilis 2011, le vendite del gruppo Ferrero sono aumentate del 9,1%
Energia dolce per Ferrero Giù le emissioni del 40% - Sarà che la cioccolata migliora l’umore e ha riconosciute virtù consolatorie, ma la Nutella non conosce crisi: nell’annus horribilis 2011, le vendite del gruppo Ferrero sono aumentate del 9,1%. E poco male se le nocciole utilizzate per produrre il suo prodotto più conosciuto non sono più quelle delle Langhe piemontesi (la famosa «tonda gentile», che ormai basterebbe a coprire una quota minimale della produzione), ma provengono soprattutto dalla Turchia e dalla Georgia. Con un fatturato di 7,2 miliardi di euro e 22 mila dipendenti in tutto il mondo, la famiglia Ferrero di strada ne ha percorsa tanta. Dalla pasticceria di famiglia ad Alba fondata nel 1946 alla Ferrero International di oggi, presente in 192 paesi («praticamente tutto il mondo», esemplifica il presidente, l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci). Ieri a Roma è stato presentato il terzo bilancio di responsabilità sociale della Ferrero, che certifica che le modalità di produzione e di approvvigionamento delle materie prime siano compatibili da un punto di vista ambientale e dei diritti umani. E si pone obiettivi ambiziosi da raggiungere nei prossimi anni. Si parla dello sviluppo di una capacità di autoproduzione energetica pari al fabbisogno di tutti gli stabilimenti in Europa e del 30% di energia autoprodotta da fonti rinnovabili entro il 2013. Oppure della riduzione del 40% delle emissioni di anidride carbonica derivanti dalle attività produttive (rispetto ai valori del 2007) entro il 2020. Utilizzo negli imballaggi di materiali derivanti da risorse rinnovabili (+ 10% rispetto al 2009) entro il 2020 e 100% di carta e cartone vergine da filiera sostenibile certificata entro il 2014. Secondo il presidente Fulci, non si tratta di un modo per ripulirsi la coscienza aziendale, «ma Ferrero la responsabilità sociale la ha da sempre nel suo Dna, da ancora prima che fosse coniata la definizione». E a dimostrazione della dimensione globale, il bilancio sarà presto disponibile in diverse traduzioni dal polacco al russo, al cinese. Alla presentazione hanno partecipato anche l’europarlamentare Elisabetta Gardini e la conduttrice televisiva Licia Colò, che della Ferrero è una storica testimonial. E fu lei stessa a proporsi all’azienda, in quanto golosissima consumatrice di Nutella. La Ferrero però le rispose di no, perché per una scelta aziendale mai venuta meno, la Nutella è da sempre un prodotto svincolato da qualsiasi testimonial. La Colò però fu ricontattata successivamente per fare pubblicità agli altri prodotti. «Mi sono subito informata sull’eventuale utilizzo di prodotti transgenici o sull’impiego di lavoro minorile per realizzare le sorprese degli ovetti. Rimasi stupita dalla serietà delle risposte e delle certificazioni che mi fornirono. Una trasparenza che mi fa considerare la Ferrero la mia azienda e così che ci siamo fidanzati». Anche per il presidente Fulci è stato un colpo di fulmine. La sua «dolce vita», come la chiama lui, con la Ferrero doveva durare qualche anno «invece ne sono passati dieci». Una carriera iniziata grazie all’amicizia con Michele Ferrero «di cui ero vicino di casa a Bruxelles». Di sicuro una scelta lungimirante per un’azienda internazionale che si trova a dover fronteggiare problemi e legislazioni molto diversi tra loro. «In questa seconda edizione della mia vita esporto economia e cultura italiana, esattamente come facevo quando ero ambasciatore». Entro il 2020 il 100% del cacao utilizzato sarà certificato come sostenibile, mentre il 100% di caffè e di olio di palma lo saranno entro il 2015. Tutte le nocciole saranno tracciate entro il 2020, mentre entro il 2014 il 100% delle uova sarà prodotto da galline a terra nel rispetto del benessere animale. Magari questo non influirà sul sapore della Nutella, ma le galline ringrazieranno.