Tommaso Rodano, il Fatto Quotidiano 4/7/2012, 4 luglio 2012
TABLET E MANCE “LA MIA GIORNATA DA CENTURIONE”
Il vestito me lo sono fatto da solo”. Il centurione mostra orgoglioso la sua divisa e indica uno dei fregi di plastica dorata incastrati sulle finiture di pelle: “Sto batacchio col leone l’ho preso da Leroy Merlin”. Poi si sposta in uno dei rari coni d’ombra su via dei Fori Imperiali, a una cinquantina di metri dal Colosseo. Due vigili osservano da lontano e lasciano fare. Solo il giorno prima all’ombra dell’Anfiteatro Flavio c’è stata una rissa furibonda: due gladiatori hanno aggredito i due agenti che li invitavano a sgomberare, tra pugni e daghe finte. Alla fine gli “antichi romani” sono stati arrestati. “Mi chiamo Davide e vado quasi per i quaranta”. Parla con una cadenza romana un po’ forzata, è nato a Sanremo. “Ma mio padre è di Roma e da bambino ho vissuto qui. A tredici anni sono tornato in Liguria per giocare a pallone, mi avevano chiamato in una giovanile, ero parecchio bravo”. E poi? “Poi il sogno è svanito e mi sono arrangiato facendo un po’ di tutto: bagnino, barista, muratore e facchino. Sono tornato a Roma che avevo poco più di vent’anni. Da dodici faccio il centurione”.
Le mail a Cesare
e Cleopatra
DALLA CINTURA pendonounasaccocciaincuitieneil “salario” e due guaine. In una c’è la spada, dall’altra a un certo punto tira fuori un tablet. “Mi serve per le mail a Cesare e Cleopatra”, ride. A vederlo all’opera si capisce che non esiste lavoro in cui il talento non faccia la differenza. In pochi minuti riesce a farsi fotografare con due ragazze e poi con un bambino, anche se la mammanonscucenemmeno un euro. “Non è mai inutile - dice -, nemmeno quando non ti pagano. Fai vedere che sei disponibile e sorridente, è pubblicità”. L’anima del commercio. “I più generosi sono gli americani. I ricconi tirano fuori anche 20 euro. Francesi e tedeschi invece hanno le braccine corte”. E come comunichi con i clienti? “Lavorando ho imparato otto o nove lingue, solo le cose fondamentali, ma devi vedere che faccia fa un turista giapponese quando un centurione romano lo chiama nella sua lingua”. Sostiene che l’offerta è semprelibera,nonesistetariffa e non bisogna mai chiedere. “La differenza la fanno i centurioni onesti da quelli che rovinano il nostro lavoro. Ma siamo una piccola categoria e le mele marce sono facili da individuare”. Una piccola categoria che non si è fatta una bella fama, tra risse con i vigili urbani e plateali proteste.
Giro di vite
e sfratto
PER ANNI hanno lavorato abusivamente attorno al perimetro del Colosseo senza essere disturbati. Da aprile è arrivato il giro di vite: il ministero dei Beni Culturali ha preteso e ottenuto l’allontanamento dei figuranti dall’area archeologica del Colosseo. Questione di decoro. “Ma il decoro urbano non c’ entra uncavolononsiamomicacartelloni - sbotta Davide che prosegue -. Siamo tutti cresciuti per strada. Se alcuni di noi usano le maniere forti è perché non hanno nulla da perdere”. Ma qualcosa da perdere c’è, eccome. “In media porto a casa milleduecento o milletrecento euro. Sì, lo so che di questi tempi sono un sacco di soldi. Sono tutti in nero. Ma noi siamo i primi a chiedere di essere messi in regola”. Nel caldo infernale dei quaranta gradi racconta di essere in strada dalle nove e mezza e vi rimarrà fino alle 18. Il pesante elmetto è di ferro e nella divisa si può fare la muffa. “Quando la tolgo ho la pelle lessata come quando si rimaneinacquaperore.Tocchi pure la tunica, è inzuppata di sudore”. Terminata la sua giornata Davide torna in famiglia. Ad aspettarlo c’è la moglie in attesa della seconda figlia, la prima ha 14 mesi. Il centurione confida: “Divento una pecorella. Capirai, con due femmine in casa. E adesso arriva pure la terza. Abitiamo in un appartamento da 50 metri quadri su viale Marconi, vicino all’Eur (Roma Sud, ndr). Paghiamo settecentocinquanta euro al mese. Mia moglie, che è diplomata in ragioneria, ne prende settecento nello studio di un commercialista. Io che non ho studiato guadagno quasi il doppio”. Si avvicina un collega che gli chiede se oggi ci sono stati problemi con la polizia. Davi-de scuote la testa. “Prima è passato un pizzardone (un vigile ndr) - racconta l’altro gladiatore -, gli ho chiesto: me ne devoandare?Miharispostodi no”. Per il momento si è trovato un compromesso con le forze dell’ordine: i centurioni senestannoapochedecinedi metri dal Colosseo, un po’ in disparte. Prima lavoravano in gruppetti, da due o anche tre persone, ora ognuno se ne sta per conto suo. Ma i rapporti sono rimasti come quelli di una famiglia allargata. E gli affari vanno avanti.