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 2012  luglio 06 Venerdì calendario

IL POST, NEL 2011 AUMENTA IL ROSSO


A vedere i conti de Il Post, il quotidiano online diretto da Luca Sofri, ci sarebbe da scappare a gambe levate. Però trattasi di start-up e quindi le aspettative restano alte per il prestigioso parterre di azionisti. Nel 2011 la società editrice ha chiuso con ricavi per 131.543 euro (erano appena 35.506 nel 2010, anno di fondazione), ma con costi complessivi per 627.876 euro, che hanno portato a un rosso di bilancio di 360 mila euro considerate le poste straordinarie (la perdita era di 167 mila euro nel 2010). Uno squilibrio notevole, per un quotidiano online che può contare su 34.275 utenti unici al giorno (Audiweb di maggio 2012) e che, ragionevolmente, punta ad aumentare i ricavi pubblicitari.
Poiché, come sottolineato pure ieri all’assemblea Upa (Utenti pubblicità associati), i tempi sono grami e gli investimenti latitano, Sofri and co. dovranno lavorare con più attenzione sulla struttura dei costi: non tanto su quelli per salari e stipendi (179 mila euro nel 2011), quanto, probabilmente, sui costi per servizi (349 mila euro). Cifre che comunque non spaventano la compagine azionaria del Post. Un team di tutto rilievo. I soci con la quota maggiore sono Kme Partecipazioni (controllata da Kme group, holding di Firenze quotata in borsa e attiva nel rame e nelle energie rinnovabili), che ha il 30,43%, e la View different Inc. di Seattle, con un altro 30,43%. Quindi Giorgio Gori, fondatore di Magnolia ed ex direttore di Canale 5, ora in politica vicino a Matteo Renzi, e che detiene il 13,94% del Post. Banzai Venture, creatura di Paolo Ainio, ha l’11,57%, Sofri il 10,2% e il 3,41% è nelle mani di Claudio Caprara, giornalista con esperienze in Matrix, Iride e tra i fondatori di Nessuno tv.
I soci hanno fiducia. E la scorsa estate, per sottoscrivere poco più dell’equivalente di 45 mila euro di capitale, Gori, Kme, Banzai e View different hanno pagato quasi 600 mila euro di solo sovrapprezzo. Intanto mercoledì Sofri si aggirava per le sale del Piccolo Teatro di largo Strehler, a Milano, godendosi il convegno Upa moderato dalla moglie Daria Bignardi. E mostrando, con una certa fierezza, l’accredito al collo. Quello di un collega giornalista de Linkiesta, assegnato per sbaglio a Sofri al momento dell’ingresso.