Fabio Monti, Corriere della Sera 6/7/2012, 6 luglio 2012
FATTA LA RIVOLUZIONE
Fare la rivoluzione a 76 anni. È il destino di Joseph Blatter, svizzero di Visp, che guida la Fifa dall’8 giugno 1998 e che ha vinto la battaglia per l’introduzione della tecnologica nel calcio. Una svolta della quale si parlerà per cinquant’anni. Nella riunione straordinaria di ieri a Zurigo, l’International Board, unico organismo autorizzato a modificare le regole, ha dato il via libera all’utilizzo della tecnologia sulla linea di porta, per la sola questione del gol/non gol. Sarà utilizzata per la prima volta in occasione del Mondiale per club in programma a Tokyo a dicembre. L’Ifab ha autorizzato entrambi i sistemi che avevano già superato le prime due fasi di sperimentazione: l’occhio di Falco, basato sul riconoscimento ottico attraverso le telecamere (da sei a otto per porta) e il GoalRef, che sfrutta campi magnetici e il pallone con il microchip. Il segretario della Fifa, Jerôme Valcke, ha confermato che la decisione è stata presa all’unanimità e le due tecnologie, se funzioneranno al Mondiale per club, saranno utilizzate anche nella Confederations Cup (giugno 2013) e nella Coppa del Mondo 2014. «È un grande giorno per il calcio», ha commentato Alex Horne, d.g. della Federcalcio inglese, membro dell’Ifab e grande sponsor dell’iniziativa, come Stewart Regan, il segretario della Federcalcio scozzese: «Si tratta di aiutare l’arbitro; tutto qui; non c’è nessun uso estensivo delle telecamere». Valcke ha chiarito che al prossimo Mondiale per club, essendo due le sedi per le partite, ciascun impianto disporrà di uno dei due sistemi con un costo di 250 mila dollari per stadio. Dopo il test di dicembre, chi vuole utilizzare occhio di falco o pallone con microchip potrà farlo, a condizione che tutto venga collaudato dai commissari Fifa.
L’International Board ha sottolineato che la tecnologia non potrà essere estesa ad altre fasi di gioco, che non sia quella della posizione del pallone (al di qua o al di là della linea) e che l’arbitro avrà sempre l’ultima parola. La decisione ha effetto immediato. Dal 10 maggio fino ai primi di giugno, il Laboratorio federale svizzero per materiale scientifico e tecnologie ha condotto la seconda fase di test per verificare l’affidabilità e l’accuratezza di ciascun sistema sui campi di gioco, durante alcune sessioni di allenamento, in laboratorio (modificando di volta in volta le condizioni climatiche e l’impatto di trasmettitori e campi magnetici) e poi durante alcune partite, tra cui l’amichevole Inghilterra-Belgio a Wembley (2 giugno). Che si sarebbero spalancate le porte all’uso di telecamere e pallone con microchip lo si era capito in maniera definitiva il 19 giugno, quando l’arbitro di porta non aveva visto il gol segnato da Devic in Ucraina-Inghilterra e Blatter aveva scritto su twitter: «Ora la tecnologia sulla linea di porta non è più una possibilità, è una necessità». Ieri ha precisato: «Di sicuro al 100% non c’è niente; ma in passato non avevamo sistemi così accurati. Devo dire grazie a Lampard», ricordando il gol non dato agli inglesi al Mondiale 2010.
L’Ifab, però, ha voluto evitare una spaccatura tra Fifa e Uefa (contraria a questa soluzione) e ha dato il via libera definitivo all’utilizzo dei cinque arbitri, con l’introduzione dei giudici di porta, il cavallo di battaglia di Platini, in qualsiasi competizione ufficiale nel mondo, dopo i tre anni di sperimentazione europea. Oggi i vertici arbitrali italiani incontreranno Collina, responsabile Uefa degli arbitri, per capire se è concretamente possibile arrivare all’utilizzo dei giudici di porta già nel prossimo campionato. Come ha spiegato anche ieri lo stesso Collina e come si è visto a Euro 2012, il ruolo dei giudici di porta va molto al di là della questione del gol/non gol.
Fabio Monti