Umberto Folena, Avvenire 06/07/2012, 6 luglio 2012
LAVORARE PIU’ VELOCI, LAVORARE SEMPRE
Quant’è bella tecnologia, che la fatica si porta via... È così comoda. Non sei tu ad andare in ufficio, ma è l’ufficio a venire da te. A svegliarsi con te, farsi la barba con te, uscire con te, tornare a casa con te, venire a cena con te. E darti la buonanotte. La recente indagine di Mozy, compagnia britannica che fornisce servizi tecnologici alle aziende – basata sulle interviste a mille dirigenti e mille impiegati del Regno Unito, più altri 800 di Usa, Irlanda, Francia e Germania – dimostra che, grazie alla massiccia introduzione di smartphone e altri dispositivi analoghi, la giornata di lavoro si è allungata da 8 a 12 ore effettive. La prima sbirciatina alla posta elettronica è alle 7.42 e prima delle 19.30 non si stacca del tutto. Conclusione: «La linea tra lavoro e vita privata sta diventando sempre più sfumata e i due aspetti sono sempre più confusi».
Positivo o negativo? Ognuno giudichi da sé. La tecnologia rende tutto più veloce e quindi fa guadagnare tempo? No. La tecnologia ci avviluppa e diventa sempre più difficile scioglierci. Liberarci.