Maurizio Crosetti, la Repubblica 5/7/2012, 5 luglio 2012
L’ULTIMA SFIDA DI SUPERMARIO TEST DEL DNA SU BALOTELLI JR ED È GIÀ BOOM DI SCOMMESSE
Baby Balo è già quotato dai bookmakers, è già una riffa prima ancora di essere un neonato: proprio una scommessa di figlio, oppure un figlio per scommessa. Dopo l’annuncio rosa di Raffaella Fico, «aspetto un bambino da Balotelli! » (ormai i bimbi vengono messi al mondo in anteprima sui settimanali patinati, poi al reparto maternità), dopo la reazione quantomeno accorta del centravanti azzurro («Mi assumerò le mie responsabilità, ma voglio essere sicuro di essere proprio io il padre»), ecco che l’agenzia Bet1128 propone le sue quote: Balotelli padre è pagato a 1,80, Balotelli non padre a 1,90, dunque si ha il leggero sospetto che presto il mondo del calcio avrà veramente un Balotelli-bis, mentre la rinuncia al test del Dna da parte del calciatore – che l’ha già richiesto, previo comunicato-stampa – è un’eventualità data a 4, quindi piuttosto remota. Nel gran mondo delle scommesse legate al pallone, e qui non si tratta di cose clandestine, il gossip dell’estate viene accettato per vero: Balotelli padre, gli piaccia o no.
Povero Super Mario: appena diventato l’icona dell’italico, immortale
mammismo (il famoso abbraccio con la sua mamma dopo la doppietta contro i tedeschi), eccolo scivolare dentro una storia altrettanto classica: il giocatore poco all’erta che mette incinta una signora/signorina, meglio se di spettacolo, e poi non può neanche chiedere la sostituzione al mister. Gli tocca, invece, giocare la sua partita fino in fondo.
La signorina Fico parlò dell’imminente pancione prima con la stampa, poi con il padre della creatura: questo, a Super Mario non è piaciuto un granché. Lui l’ha saputo di persona solo alla vigilia di Italia-Germania 2-1, la famosa semifinale di Varsavia risolta dalle sue memorabili prodezze. Il lieto annuncio, forse non tanto lieto, ha comunque dato una bella scossa al ragazzone: due gol, uno su assist di Antonio Cassano, altro ex irregolare e neo-papà: si vede che mettere al mondo i figli mette in crisi i portieri altrui. Poi, però, non è bastata la paternità all’orizzonte per gasare ancora Balotelli nella finale contro la Spagna: è possibile che nell’infausta notte di Kiev, il
nostro eroe abbia realizzato la vera portata dell’immane casino in cui si era, o l’avevano ficcato. Meglio per gli spagnoli e peggio per lui, e per noi.
«Gli avevo detto di stare attento… », sentenzia adesso il procuratore di Balotelli, l’ex pizzaiolo Mino Raiola, uno dei personaggi più potenti del calcio: è lui che sposta gente del calibro di Super Mario e Ibrahimovic, anche se nulla può contro la bella Raffaella. «Perché non mi ha detto niente per quattro mesi? Vi pare giusto? Su questa storia si sta già lucrando
con fotografie e interviste, mi dà molto fastidio, sono proprio deluso», scuote il capo il ragazzo: la sua è una storia difficile di figlio (l’abbandono da parte dei genitori naturali, l’affido con la nuova famiglia, appunto i Balotelli da Concesio, Brescia), ed eccolo alle prese con un imprevisto destino
di padre. «Per crescere, Balotelli avrebbe solo bisogno di qualche schiaffone in senso buono», è il giudizio dell’ex calciatore e ora allenatore Paolo Di Canio. «Il mondo mica gravita tutto attorno a lui».
Passano le epoche, cambiano le persone, si sviluppano – in teoria – gli usi e le tecniche anticoncezionali, eppure il caso del calciatorepadre a sua insaputa rimane un classico senza tempo. Ma non vi ha detto niente la mamma? Si è limitata ad abbracciarvi dopo un bel gol? Impossibile dimenticare i riccioli neri di Diego Maradona junior, il figlio avuto dal campione argentino con la signorina Cristiana Sinagra, una ragazza del Vomero. E Diego senior, come spesso accade ai maschi deboli e un po’ egoisti, non ci fece una gran figura: per anni si rifiutò persino di incontrare il figlio, altro che riconoscerlo. Peggio ancora il divino Falcao, che concepì Giuseppe insieme a Maria Flavia Frontoni: la signora impiegò ben tredici anni
prima che un tribunale condannasse il brasiliano a pagare gli alimenti a quel ragazzo in tutto identico a lui, salvo che nel tocco di palla.
Andando più indietro nel tempo, qualcuno ricorderà il caso di Gianni Rivera ed Elisabetta Viviani, sì, “quella di Heidi”: ebbero una figlia, Nicole, che l’ex bandiera del Milan peraltro riconobbe, senza mai però voler sposare la soubrette. «Gianni è stato un pessimo padre », dichiarò la Viviani in più di un’occasione. Mentre Rivera, più semplicemente, disse che non si sposano le storie d’amore finite.
E allora non resta che scommettere sul piccolo Baby Balo, a occhio un ragazzino che avrà molto, e molto non avrà mai: assomigliando, in questo, al suo papi così fragile e in fondo così tenero. Un papi che tutti riescono a prendere in mezzo, facendolo passare per quello che non è, facendogli fare cose che lui non vorrebbe mai. Che poi Balo senior ci metta del suo, è un’altra certezza da tramandare di padre in figlio.