FABIO DI TODARO, Tuttoscienze-La Stampa 4/7/2012, 4 luglio 2012
Tornare in forma? Il trainer può attendere se hai l’app giusta - Per tornare in forma ora che è cominciata l’estate, fino a un decennio fa non c’erano alternative alla palestra
Tornare in forma? Il trainer può attendere se hai l’app giusta - Per tornare in forma ora che è cominciata l’estate, fino a un decennio fa non c’erano alternative alla palestra. Oggi, soprattutto tra gli under 30, le abitudini, invece, sono cambiate. Smartphone e tablet hanno rivoluzionato il benessere. Negli store virtuali di Apple, Android, Nokia e Blackberry abbondano le app relative al fitness e i «clic» sono in crescita. «Da mesi corro con l’ausilio dell’iPhone», racconta Giovanni De Filippo, 27 anni, ingegnere che a Perugia ha trovato anche un percorso su cui misurarsi. Ad aiutarlo è Runtastic Pro (4,99 euro), l’applicazione con supporto vocale che sfrutta il Gps e monitora lo sviluppo dell’attività svolta: dalla distanza percorsa alle chilocalorie bruciate, senza trascurare la frequenza cardiaca, il controllo del peso e la possibilità di competere con altri runner a distanza. Come questa, ce ne sono tante altre, gratuite e non: Nike+, Runkeeper, Mapmyrun. «Considerati gli anni trascorsi sui campi da calcio e in palestra, ritengo di poter gestirmi da solo. Così ho massima libertà di orario e con mezz’ora di allenamento in casa soddisfo le mie esigenze». Oltre al desiderio di non avere vincoli, d’altra parte, a spingere lungo la strada dell’ allenamento 2.0 è anche una questione economica. «In realtà, non sempre il cellulare può sostituire la palestra - spiega Francesco Virgilli, personal trainer -. Senza macchine e pesi si tonifica la muscolatura, senza accrescere la massa. Con il fai-da-te, però, manca l’apporto dell’istruttore che corregge i movimenti. È un allenamento indicato per chi gode di buona salute e ha alle spalle un’esperienza sportiva». La nuova tendenza, comunque, raccoglie proseliti. Chi pratica sport all’aria aperta con lo smartphone corre, pedala (Cyclemeter), nuota (Trainswimpro), si inerpica sulle montagne (iClimbing) e scende con gli sci (iScisicuro). Chi preferisce allenarsi nel salotto di casa, invece, può scegliere tra lo yoga (con 79 cent si acquista un corso), il pilates (da Pilates lifestyle a Pilates day by day), gli esercizi per gli addominali (con CrunchFu basta appoggiare l’iPhone sul petto e una voce porta il conto delle ripetizioni) e il fitness (Gain for fitness e Gymgenie associano a ogni esercizio un video esplicativo, Fitness 1 consiglia la musica più adatta all’allenamento prescelto). «La tecnologia ha posto rimedio alla malattia ipocinetica», dichiara Marcello Manzuoli, specialista in medicina dello sport con un passato negli staff di Fiorentina, Lazio e Cska Mosca. «Ma il consulto del medico è necessario e agli adulti consiglio una visita cardiologica. In casa si può svolgere attività aerobica unita a esercizi a carico naturale e di mobilizzazione delle articolazioni. L’importante, però, è saper gestirsi per non sovraccaricare gli apparati scheletrico e cardiovascolare. Chi è reduce da infortuni può allenarsi da solo dopo la fase di riabilitazione, seguendo un programma stilato da uno specialista e sottoponendosi a periodici accertamenti». Il controllo dell’alimentazione, poi, è un altro passaggio ineludibile. Calcolare con lo smartphone la percentuale di massa grassa e l’indice di massa corporea (Bmi) è pratica diffusa, mentre è più recente l’introduzione di app che calcolano le esigenze nutrizionali, partendo dal metabolismo di un individuo e dall’attività fisica. Nascono così Fast Food Calories (aiuta gli amanti del «cibo spazzatura» a non andare oltre il limite), iCalorie&Sport (un database con le tabelle nutrizionali di 1300 cibi e bevande) e Dieta e Salute (proprietà degli alimenti e associazioni da evitare in presenza di specifiche patologie). Eight glasses a day è un supporto per chi soffre di ritenzione idrica, Lose it calcola le esigenze metaboliche in base all’attività fisica svolta, mentre 40.30.30. è il software per i cultori della dieta a zona. Benvenuti nell’era del training 2.0.