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 2012  luglio 04 Mercoledì calendario

2014, la prima italiana nello spazio - Appuntatevi questa data: 30 novembre 2014. Quel giorno, dal cosmodromo di Baykonur in Kazakhstan, a bordo di una Soyuz russa, partirà verso l’orbita terrestre la prima astronauta donna italiana, Samantha Cristoforetti

2014, la prima italiana nello spazio - Appuntatevi questa data: 30 novembre 2014. Quel giorno, dal cosmodromo di Baykonur in Kazakhstan, a bordo di una Soyuz russa, partirà verso l’orbita terrestre la prima astronauta donna italiana, Samantha Cristoforetti. Per la precisione, il capitano dell’Aeronautica Militare italiana Samantha Cristoforetti, 35 anni, selezionata nel 2009 dall’Esa, l’agenzia spaziale europea, trascorrerà ben sei mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Una missione di lunga durata per quella che sarà il settimo italiano ad avere il privilegio di andare nello spazio, dopo Franco Malerba, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, e l’altro rookie italiano, Luca Parmitano, che partirà nel 2013. E, naturalmente, la prima astronauta donna. Attenzione, però, a cadere in scontate trappole retoriche con questa milanese dai capelli neri e corti e dallo sguardo duro, che fino al 2009 pilotava gli aerei da attacco al suolo «Ghibli» Amx. Ieri, nel corso dell’incontro all’Agenzia Spaziale Italiana in cui è stato dato l’annuncio ufficiale, le hanno chiesto se «come donna» si sentisse particolarmente emozionata per aver raggiunto questo obiettivo. «Se fossi uomo - ha risposto l’astronauta - avrei le stesse sensazioni di gioia e soddisfazione per essere stata assegnata a un volo spaziale e poter dare concretezza a tanti anni di addestramento. Ma quello delle missioni spaziali è un ambiente altamente professionale». Laureata col massimo dei voti in ingegneria meccanica alla Technische Universitaet di Monaco di Baviera e in Scienze aeronautiche a Napoli, Cristoforetti ha frequentato il corso di volo per piloti militari dell’Air Force Usa in Texas, prestando poi servizio su diversi velivoli. Nel 2009 ha superato la selezione dell’Esa insieme a Parmitano, iniziando l’addestramento per il mestiere di astronauta: il centro Esa di Colonia, quello assai più famoso di «Star City», poco fuori Mosca, dove ha imparato a conoscere la capsula Soyuz che la porterà in orbita, il centro Nasa di Houston. Sulla stazione spaziale, la «casa» orbitante grande come un campo da calcio realizzata da Usa, Russia, Europa, Giappone e Canada, che ospita sei astronauti, il capitano Cristoforetti svolgerà ogni sorta di esperimenti scientifici. Con una speranza, che l’Asi per quanto possibile cercherà di esaudire: «Mi piacerebbe - dice il capitano - poter svolgere un’attività extraveicolare». Insomma, una passeggiata nello spazio. Il sogno di tutti gli astronauti, che però non è permesso a tutti. Il «biglietto» per uno dei tre (strettissimi) posti sulla capsula Soyuz a Cristoforetti l’ha «comprato» la Nasa, in cambio della cessione decisa molti anni fa agli americani da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana dei tre Mplm, i moduli logistici cargo realizzati a Torino da Thales Alenia Space. Per il presidente dell’Asi, Enrico Saggese, «in questo momento nel Corpo degli astronauti dell’Esa sono presenti quattro italiani; come presidente dell’Asi e come italiano sono particolarmente fiero che anche la prima donna italiana possa volare nello spazio».