MAURIZIO DI GIANGIACOMO, La Stampa 4/7/2012, 4 luglio 2012
Fisco, Kostner alla sbarra “Una beffa, la vittima sono io” - Isolde Kostner ha appeso gli sci al chiodo nel 2007, ma la settimana prossima è attesa da una delle gare più difficili della sua carriera: per il 12 luglio è infatti fissata l’udienza davanti al Gup del Tribunale Militare di Verona, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti suoi e della collega delle Fiamme Gialle Denise Karbon, accusate di aver sottratto al Fisco forti somme (in un primo momento si era parlato di 2 milioni di euro per “Isi” e 450 mila euro per Denise) in concorso con il loro agente Roland Costa, che nei giorni scorsi ha patteggiato un anno e mezzo
Fisco, Kostner alla sbarra “Una beffa, la vittima sono io” - Isolde Kostner ha appeso gli sci al chiodo nel 2007, ma la settimana prossima è attesa da una delle gare più difficili della sua carriera: per il 12 luglio è infatti fissata l’udienza davanti al Gup del Tribunale Militare di Verona, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti suoi e della collega delle Fiamme Gialle Denise Karbon, accusate di aver sottratto al Fisco forti somme (in un primo momento si era parlato di 2 milioni di euro per “Isi” e 450 mila euro per Denise) in concorso con il loro agente Roland Costa, che nei giorni scorsi ha patteggiato un anno e mezzo. La campionessa gardenese è pronta a combattere a difesa del suo buon nome. Per lei quest’inchiesta è una beffa che giunge - sostiene - dopo il danno di aver visto sparire i ricavi dei contratti di sponsorizzazione di un’intera carriera. «L’inchiesta è nata dalla mia denuncia nei confronti dell’intermediatore finanziario Roland Costa - spiega Isolde - A lui avevo concesso tutta la mia fiducia, gli avevo lasciato gestire le sponsorizzazioni di un’intera carriera, senza esercitare alcun controllo. Quando ho smesso di sciare gli ho chiesto conto del suo operato e lui mi ha risposto che non era rimasto nulla a causa di alcuni suoi investimenti sbagliati. Non so nemmeno quanti soldi abbia fatto sparire. La Procura non è stata capace di dimostrare che io abbia sottratto al Fisco i 2 milioni di euro di cui si è parlato negli ultimi tempi. Infatti ho appena chiuso la questione fiscale con riferimento a una cifra molto inferiore». Insomma, Kostner e Karbon campionesse dell’evasione fiscale o ignare atlete tradite da un intermediatore finanziario particolarmente spregiudicato? L’avvocato Carlo Bertacchi, che difende entrambe le sciatrici, è pronto a dare battaglia: «Per Isolde Kostner valuterò, assieme al professor David Brunelli di Perugia, l’opportunità di optare per un rito alternativo. Con Denise Karbon, invece, affronteremo l’udienza preliminare e l’eventuale processo. Si tratta di capire se, come sostiene l’accusa, le due atlete avessero la disponibilità di quelle somme di denaro o se invece, come sosteniamo noi, il Costa avesse mandato di gestire i rapporti con gli sponsor per conto di Isolde e Denise, che erano all’oscuro di come quei denari venissero poi amministrati. Le mie assistite non sapevano che Costa effettuasse depositi all’estero, ritenevano che la gestione delle entrate venisse effettuata assolvendo le imposte». Circostanze contestate da Costa: il suo avvocato, Marco Da Villa, ha sottolineato in più di un’occasione come le due sciatrici fossero al corrente del fatto che i loro soldi fossero depositati su conti esteri. Costa avrebbe ricevuto solo l’incarico di ricercare per loro contratti di sponsorizzazione e di provvedere alla cura dei rapporti con gli sponsor. Nei giorni scorsi Costa ha patteggiato un anno e mezzo di reclusione: per lui la Procura di Bolzano aveva chiesto, lo scorso febbraio, il rinvio a giudizio per frode fiscale in concorso; per i magistrati inquirenti avrebbe gestito i proventi delle sponsorizzazioni delle due atlete «ponendo in essere le condizioni per sottrarre tali redditi alla dovuta imposizione fiscale». Poche ore dopo dalla Procura è giunta la richiesta di rinvio a giudizio per Isolde e Denise. Nella loro qualità di militari della Guardia di Finanza (la Karbon lo è ancora oggi, la Kostner si è prosciolta nel 2007 ma lo era comunque all’epoca dei fatti), le due altoatesine rischiano grosso, grossissimo: la condotta contestata loro dalla Procura è prevista dall’articolo 3 della legge 1382 del 1941 (che contempla la violazione delle leggi finanziarie e la collusione con estranei per frodare la Finanza) e punita con la reclusione da due a dieci anni e la pena accessoria della rimozione. Ma Isolde dimostra un certo ottimismo: «Quella che mi attende è sicuramente una gara difficile ma vincerò anche questa volta».